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NAPOLI Ospedale Militare

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Per la compilazione della scheda riporto l'articolo pubblicato su Napoli Today " https://www.napolitoday.it/ " a firma di  Barbara Fiorillo - 1 febbraio 2018

Il complesso della SS.Trinità delle Monache, conosciuto anche come parco dei Quartieri Spagnoli, è uno dei più vasti complessi abbaziali di Napoli. Situato nel centro storico della città dal 1808 al 1992 venne adibito ad ospedale militare. L’enorme struttura, voluta dalla nobildonna Vittoria de Silvia nel XVII secolo, sorge nel quartiere di Montecalvario .
Il complesso, che si estende su una superficie di circa 25 mila mq, è un insieme eterogeneo caratterizzato da edifici di grande valore storico e architettonico, numerose aree verdi e cortili: non sono mancate costruzioni più recenti che hanno danneggiato, e, in alcuni casi, alterato l’impianto originario. Era chiamato “Convento delle fontane” per la presenza nella struttura di numerose fontane, oggi andate distrutte. L'edificio, quindi, nacque come convento, e solo successivamente venne utilizzato a scopi militari. L'inizio della costruzione del complesso risale al 1607, con la trasformazione in monastero del Palazzo Sanfelice su progetto dell'architetto Francesco Grimaldi. Nel 1617 furono terminati buona parte delle strutture del convento, mentre la chiesa venne terminata nel 1620. Nel 1623 il cantiere passò a Cosimo Fanzago. Sfortunatamente, nel 1732, un violento terremoto si abbatté sulla città di Napoli danneggiando profondamente il Monastero. I lavori di restauro per riportare il luogo al suo splendore iniziale durarono oltre dieci anni a causa d’una insufficienza di fondi: l’edificio riaprì solo nel 1743. In seguito, con la discesa dell’esercito Napoleonico nel 1795 e con l’occupazione del Regno di Napoli ad opera di Giuseppe Bonaparte, il Monastero fu trasformato in  ospedale militare nel 1808 e le monache lì residenti dovettero abbandonare la struttura. Un vero e proprio declino del luogo iniziò sotto il regno dei Borbone, durante il quale furono messi in atto numerosi interventi di restauro in città ad eccezione dell’Ospedale Militare.
Negli anni ’90 l’Agenzia del Demanio, constatando la condizione di abbandono e degrado dell’enorme complesso cinquecentesco, decise di affidare al Comune di Napoli la programmazione del suo recupero. Fu elaborato così un piano di massima che prevedeva la trasformazione del Complesso in Polo polifunzionale destinato ad accogliere strutture universitarie e di ricerca, nonché attività sportive, piscina, parco giochi, atelier, oltre a infrastrutture indispensabili quali scale mobili e ascensori. Ma quel progetto, che coinvolgeva anche alcuni Atenei napoletani, di fatto, non fu mai avviato. Oggi il complesso ospita alcuni uffici comunali afferenti al Servizio Programma UNESCO e valorizzazione della città storica nonché un presidio dei Vigili del Fuoco; il centro di aggregazione adolescenti “Palazzetto Urban”, nel quale hanno sede diverse associazioni, tra cui “l’Associazione dei Quartieri Spagnoli” (che si occupa dei ragazzi del territorio coinvolgendoli in progetti d’insieme, partite di calcetto o attività ludo-ricreative); una parte della struttura e' stata, invece, acquistata dall’Università Suor Orsola Benincasa.
In questi anni, numerose sono state le proposte da parte dei cittadini, delle associazioni e del Comune, per riqualificare le aree che ancora si trovano in uno stato di degrado e abbandono.




 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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