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Torino Ospedale militare Riberi

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Il contenuto di questa pagina è stato pubblicato da :  Museo Torino

MuseoTorino è un museo sito, pensato e strutturato come un museo e sviluppato utilizzando tecnologie e piattaforme di ultima generazione.
Entrandovi, è possibile percorrere virtualmente la città trovando informazioni sui luoghi, sulla loro storia, sulle persone che li hanno abitati, sugli eventi di cui sono stati teatro, e immagini – contemporanee e storiche - che li raffigurano.
Il museo sito ospita anche una mostra storica permanente: Torino: storia di una città e mostre tematiche, è dotato di un catalogo, ha un suo centro di documentazione che comprende la biblioteca, l’archivio, la mediateca e la sitoteca, ha pubblicato una rivista on line - la “Rivista MuseoTorino” - e promuove iniziative e attività.


http://www.museotorino.it/view/s/fd8310a429874943abbf7fe9569ce9d0#par_135877


La convenzione del 1904 fra la città di Torino e l’amministrazione della guerra prevede la costruzione di un ospedale militare divisionale nella zona della nuova piazza d’armi.
L’ospedale militare è intitolato a Alessandro Riberi (1794-1861), senatore, professore, cavaliere, innovatore nel settore della medicina, dell’università e delle strutture sanitarie, sia militari sia civili. L’ospedale «traslocato in corso IV Novembre 66 dalla precedente sede (vedere sotto) nell’Accademia Albertina in una nuova costruzione realizzata dal 1903 al 1913 a spese dello stato, su terreno acquistato e donato all’esercito dal Comune di Torino» è realizzato con una struttura architettonica a padiglioni, propria delle caserme di inizio Novecento, per consentire un’adeguata illuminazione e ventilazione degli ambienti.
L'ospedale militare fu colpito da bomba incendiaria nel novembre 1942 e da bomba dirompente nel dicembre dello stesso anno. Alcuni reparti vennero distrutti e altri sinistrati con screpolatura del muri, danni agli infissi, distacco di tegole. Nell'agosto 1945 risultavano effettuati parziali ripristini.
Il passaggio da esercito di leva ad esercito professionale (2004) ha imposto dei cambiamenti alle strutture ospedaliere militari in Italia; anche al complesso “Riberi” sono stati effettuati lavori di ristrutturazione: una parte struttura sanitaria ambulatoriale e medico-legale, una parte organismo alloggiativo.
In occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, l’ospedale è stato oggetto di una forte ristrutturazione: «il Ministero della Difesa, l’Agenzia del Demanio, il Comitato per l’Organizzazione e l’Agenzia per lo Svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 stipularono un Accordo Quadro e un Protocollo d’intesa per la ristrutturazione di diciannove delle venticinque palazzine dell’ex ospedale militare, diciassette delle quali da destinarsi a struttura alloggiativa atta ad accogliere oltre mille giornalisti durante l’evento olimpico, e due per assicurare una più funzionale collocazione del Centro Militare di Medicina Legale.»
Terminate le Olimpiadi, la struttura, tornata interamente all’Esercito, ha subito ulteriori trasformazioni per dare ospitalità ai militari in servizio a Torino, in convenzione con la Facoltà di Scienze Strategiche dell’Università degli Studi, è stato creato il Campus Militare “Riberi”.


Il contenuto seguente ed integrativo alla scheda l’ho trovato in un file PDF del capitolo “beneficenza” pag 725 di un testo non identificato risalente presumibilmente alla fine dell’800 inizio 900.

Agli ospedali reggimentali, retti secondo antiche norme, furono sostituiti il 24 dicembre 1861 gli ospedali militari divisionali.
L'Ospedale militare di Torino fu nell'anno 1852 collocato nel casamento delle Canonichesse lateranesi. L'occupazione di quell' edifizio avvenne per decreto governativo, e le monache, che sin dal 1691 lo abitavano (tranne il periodo di tempo in cui la Francia tenne il Piemonte) si trasferirono in casa privata a Chieri.
L'Ospedale, mercè le nuove costruzioni eseguitesi verso sud-est, è capace di 500 letti per soldati e di 69 letti per uffiziali.
I soldati d'ogni arma sono assistiti con ogni cura dai medici divisionali e di reggimento.
L'assistenza dei malati è affidata alle Figlie di Carità di San Vincenzo.
Dipendono dall'Amministrazione dell'Ospedale di Torino gli Ospedali succursali di Cuneo, Pinerolo, Savigliano, Venaria Reale, Exilles, Bard e Fenestrelle.
I genitori dei malati possono entrare nell'Ospedale militare per visitare i loro figli malati, con permesso del direttore, ogni giorno da mezzodì alle 2 pom.
Per la visita degli ufficiali malati sono in vigore speciali discipline.
Al 1° gennaio 1867 i malati erano 473: al 1° gennaio 1868 non erano più che 299: la spesa dell'anno fu di L. 126,211.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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