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Il contenuto della scheda è tratto integralmente da: Buona Sanità – Storia  di un ospedale – Francesco Scaroina – 2005 - Pintore editore
Ringrazio l'Editore Pintore per l'autorizzazione all'uso dei contenuti riportati


Il giorno 22 novembre 1911 venne inaugurato il "Nuovo Ospedale Martini”  (Enrico, Medico benestante di Torino) in Borgo San Paolo con 50 letti, di cui 25 pei malati poveri, con servizio di ambulatorio medico-chirurgico e di guardia medica pei soccorsi di urgenza. L'Ospedale consta di 150 letti, di cui 80 pei malati poveri e questo numero si dimostra ormai insufficiente dato il rinvio continuo di malati gravi per ordine dell'Ufficio di Igiene e l'enorme aumento di malati urgenti. Di pari passo è aumentato il servizio dell'ambulatorio e quello dei pronti soccorsi per il maggior afflusso di infermi. Il nosocomio di Borgo San Paolo è divenuto l'ospedale di buona parte della zona periferica di Torino, cioè della regione Ovest e Nord della Città.
Dopo questo indiscutibile "successo" il professor Martini progetta di estendere nel 1923 l'opera sua filantropica a un'altra località sita in via Cigna, allora periferica ma già fitta di popolazione, con la fondazione di una Astanteria munita di posto di soccorso d'urgenza, guardia medica permanente, servizio di ambulatorio e ricovero per malati gravi.
Il termine Astanteria era stato mediato dal termine semidotto derivato da adstans, cioè "che sta vicino", "che assiste". Gli "astanti" erano stati classificati da T. Alberti nel XVII secolo: <<... nomineremoli medici, chiameremoli spetiali, non mancheranno gli astanti (infermieri)». Astanteria = locale di istituto sanitario riservato a infermeria per malati di primo intervento o in attesa di essere smistati ai vari reparti.
L'etimologia definitiva di "astanteria" sarà pertanto: locale in cui vengono provvisoriamente ricoverati gli ammalati prima che sia definitivamente loro assegnato il reparto in cui rimarranno per tutta la degenza.
L'Ospedale Martini di Borgo San Paolo e la cosiddetta Astanteria Martini di barriera di Milano avranno destini paralleli, ma non identici.
Mentre l'Ospedale di Borgo San Paolo già sin dalla sua fondazione, e poi col suo successivo ampliamento del 1913, era dotato di un congruo numero di letti di degenza, con tutti i servizi accessori, l'Astanteria di via Cigna, sorta prevalentemente come centro di assistenza per il pronto soccorso, era stata solo in un secondo tempo arricchita di letti di degenza, che nel 1930 erano già in numero di 50. In poco tempo, il 5 maggio del 1923 viene innalzato e inaugurato su progetto dell'ingegner Sgarbi. Nel 1929 nasce un primo progetto di ampliamento e sopraelevazione che verrà realizzato solo nel 1937. Nel 1974 si avranno ulteriori modifiche interne e riguardanti l'inserimento di servizi igienici e ascensori e nel 1978 si procederà infine ad una ulteriore ristrutturazione, sia interna che esterna.
La realizzazione dell'Astanteria di via Cigna era stata voluta dal Martini "...per assicurare un'adeguata assistenza ospedaliera agli abitanti della zona compresa tra la Dora e la Stura, ed eliminare per sempre il doloroso e pietoso spettacolo delle carrozzelle trainate da giovani volontari della Croce Verde che, in qualunque ora e stagione dell'anno, attraversano la città per trasportare i feriti e gli ammalati gravi negli ospedali situati agli antipodi della città".
Pochi anni dopo, sopravvenuta la guerra, l'Ospedale Martini di Borgo San Paolo subirà gravissimi danni a causa dei bombardamenti aerei, così che solo con un notevole impegno, successivamente, potrà essere ricostruito nell'attuale sede di via Tofane, nel 1970. Per questo nuovo ospedale, capace di circa 460 letti, viene decisa la costruzione in largo Gottardo (che inizialmente doveva denominarsi piazza Benedetto Marcello), rispettando la sistemazione dei letti al massimo in quattro per camera, e iniziando quel processo di umanizzazione degli spazi di ricovero che determineranno la rinunzia ormai indifferibile del sistema delle corsie.
Coll'approvazione e con l'aiuto finanziario del Comune, con l'apporto finanziario di Enti bancari e con una parte di pubblica beneficenza, dopo un notevole lavoro di preparazione e di allestimento, (il 16 ottobre 1955 il Consiglio Comunale di Torino aveva deliberato la costruzione del nuovo ospedale nella zona Nord di Torino, imponendogli il nome: Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino - Astanteria Martini),  la Nuova Astanteria Martini (NAM) viene inaugurata il 28 ottobre 1961.
L'Architetto-Ingegnere che progettò il fabbricato, alla fine degli anni 50, Ettore Rossi, aveva perseguito i suggerimenti del maestro degli architetti del '900, lo svizzero Charles Edouard Janneret Le Corbusier.
Esso ospiterà indifferentemente, secondo l'avvicendamento storico e delle necessità, funzioni generali, mediche, ambulatoriali, diagnostiche, il DEA, le unità di Rianimazione e Coronariche, e funzioni di degenza, sempre, però, rispettando la logica delle Divisioni, o delle Unità Operative Complesse, intese in senso piú moderno.
Le degenze vengono disposte con manica doppia, lungo un asse di collegamento verticale baricentrico orientale secondo l'asse EST OVEST, accogliendo in genere quattro posti letto ognuna, ma prive di servizi igienici autonomi, come non ancora contemplato dai regolamenti igienico-sanitari dell'epoca.
Il 15 novembre 1961 comincia operativamente l'attività. L'iniziale drappello di medici e infermieri impegnati, in parte trasferiti dalle Molinette o da via Cigna o dall'Eremo della collina, in parte neoassunti, sanno che stanno tracciando una importante pista in una nuova realtà sanitaria per la città e con coraggio affrontano le inevitabili difficoltà, le contrarietà e le inevitabili carenze, nonostante la grande attenzione dell'Amministrazione.
All'inizio, tutto è difficile!  Mancano molte attrezzature diagnostiche e il laboratorio fa ancora riferimento alle Molinette per le indagini piú complesse.
La Radiologia esegue una grossa parte delle procedure radiologiche, ma gli accertamenti più complessi, con necessità di strumentario più sofisticato, devono essere dirottati alla sede centrale.
L'emancipazione dalle Molinette, e quindi il distacco del cordone ombelicale dalla Casa Madre avviene a partire dal 31 dicembre 1981: dal primo gennaio dell'82 si forma il gigantesco apparato dell'USSL 1/23  che perdurerà sino al primo gennaio dell'88. Dall'88 al '91 viene costituita la USL Torino-VI.  Nel 1991 il decreto 35/91 sopprime il Comitato di Gestione sostituendolo con il Comitato dei Garanti, organo politico eletto dal Consiglio Comunale con un numero di membri pari a quello dei disciolti Comitati di Gestione. Tutti i poteri di gestione delle USL vengono esercitati dall'Amministratore Straordinario (organo tecnico).
Si propone di cambiare il nome dell'Ospedale da "Nuova Astanteria Martini" a "GIOVANNI BOSCO", sottolineando la scelta di ricordare prima l'uomo che il Sacerdote, l'uomo che ha fatto del proprio apostolato tra i poveri, i deboli e gli emarginati l'esempio di un impegno sociale che ha valore universale, per i cattolici come per quanti si richiamano a culture diverse. La deliberazione del 15 maggio 2000 modifica ulteriormente la denominazione del complesso ospedaliero e propone: TORINO NORD EMERGENZA SAN GIOVANNI BOSCO
Un'ultima nota: l'Ospedale San Giovanni Bosco nel 2004 viene ufficialmente designato come uno degli ospedali di riferimento per i XX Giochi Olimpici Invernali e per i IX Giochi Paraolimpici Invernali dal 2006





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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