LIVORNO Lazzaretti del Fanale, di San Rocco, di San Jacopo e di San Leopoldo - Ospedali d'Italia

Vai ai contenuti

Menu principale:

LIVORNO Lazzaretti del Fanale, di San Rocco, di San Jacopo e di San Leopoldo

Ospedali Centro > Regione Toscana > Livorno e provincia

Il contenuto della scheda proviene integralmente dal Blog https://antoniateoli.blogspot.com/  al link https://antoniateoli.blogspot.com/2016/04/i-lazzaretti-di-livorno.html

IL LAZZARETTO DEL FANALE

E' stato il primo ad essere edificato a Livorno, e voluto da Cosimo I dei Medici. La sua costruzione iniziò negli anni 1582, nell'area della Torre del Fanale. La costruzione di questi magazzini fu portata a termine dal figlio, Francesco I nel 1584. Essendosi rivelata l'area edificata, insufficiente per il suo scopo, nel 1590 fu presa la decisione di costruirne uno nuovo: il lazzeretto di San Rocco.

LAZZARETTO DI SAN ROCCO

"Pisa e Venezia furono le prime città che introdussero nel secolo 14° l'uso salutare delle quarantine e dei lazzeretti, per salvarsi dalle invasioni della peste.
Il granduca Francesco I fece costruire il primo meschino lazzeretto di Livorno intorno alla base del Fanale, deturpando così quella magnifica torre.
Quando il gran Ferdinando dava opera a trasformare il castello in una fortificata città, la provvedeva pure d'un grande e bel lazzeretto, che ebbe nome da S. Rocco, vittima del suo zelo nel soccorrere gli appe-stati, ed invocato fino dal secolo XIV nelle pestilenziali invasioni.  Lo edificava intorno al 1590 ed al principio del seguente secolo lo ingrandì.
Era intersecato da fossi, provvisto di scali, di piazze, di vasti e molteplici magazzini, per la custodia e lo sciorinamento delle merci sospette, di separate case pei passeggeri, di spedaletto e di cimitero, di cappella interna, isolata e fasciata di cristalli, perché da lungi si potesse assistere alle funzioni religiose, di ben distribuiti parlatori, affinché i liberi parenti od amici potessero  comunicare cogl'interni, di trattoria, di fonte e di medici".
"Due impiegati superiori presiedevano, col titolo di capitano e di tenente, e buon numero di guardie vigilavano all'esatta osser-vanza dei rigorosi regolamenti. Anche dalla città era separato con un fosso, e ci si andava per un ponte levatoio, dinanzi al quale stava la cappella dedicata a S. Rocco, per gl'impiegati di pratica, della quale, nei dì festivi, profittavano pure i cittadini".
"Servì ad uso di lazzeretto fino al 1852, nel quale fu dato all'ingegnere Poirel pei lavori del nuovo molo. Dieci anni dopo il governo ne prese una parte e la ridusse a cantiere militare.

LAZZERETTI DI SAN IACOPO E DI SAN LEOPOLDO.

"Siccome il commercio coi paesi turcheschi di levante, nei quali le malattie contagiose non di rado si sviluppavano, andava aumentando a Livorno nel secolo XVII, il governo mandava i bastimenti, che da quelle parti giungevano, a far la quarantina a Portoferraio; ciò nuoceva molto al commercio ed ai mercanti della città, i quali rappresen-tarono a Ferdinando II che se egli, per queste operazioni, non ordinava la erezione d'un lazzeretto vicino, le navi avrebbero preso in avvenire la via di Genova o di Marsilia.

Allora il granduca, con decreto del 22 Mag-gio 1643, assenti alla costruzione del lazzeretto S. Jacopo, il quale fu fatto nel 1648, ampliato nel 1721 da Cosimo III,  circondato da fosso e nuovo muro, con altre comodità per le merci e per gl'impiegati, da Francesco I imperator granduca, nel 1754.
Ebbe tal nome perché sorge presso la pieve di S. Jacopo, nel luogo stesso dove fu l'eremo, e poi il convento degli Agostiniani dai quali il governo comprò il terreno.
V'è pure un ospedale, fatto nel 1855, ed una cappella che serve per quei di pratica, e di quarantina.

"II granduca Pietro Leopoldo desiderando, a maggior sicurezza di Livorno e dello stato, che per la quarantina degli uomini e delle merci, che venivano da paesi notoriamente infetti da pestilenza, esistesse un lazzeretto proprio , fatto con maggiori cautele e più lontano dalla città, ne ordinò l'erezione all'architetto Ignazio Fazzi nel 1773. Esso è tra i più vasti e meglio disposti d'Europa, e fa grande onore al sovrano che lo costruì, dal nome del quale s'intitola; un alto muro lo circonda ed un fosso, che poteva essere inondato dal mare.
Alla sua destra esisteva come un altro lazzeretto, isolato e cinto di muro, per la quarantena rigorosa, in cui i passeggeri erano perfettamente segregati, e dove si profumavano le merci infette ; ora questo luogo è stato ridotto a prigioni, e vi hanno costruito un torrino di vigilanza.
Il lazzeretto è munito di torricelle, una delle quali sul mare anche per vigilanza della costa; ha comode abitazioni, spedale, due cappelle, una interna e l'altra esterna, e due cimiteri.
Nel blog è riportata una nota del 1 marzo del 1879, scritta dal dottor Giovanni Gentili, che riguarda i tipi di malattie osservabili nei Lazzaretti e i rimedi di primo soccorso, da applicare in attesa dell'arrivo del medico: "Preservativi per gli uomini e guardie de' lazzeretti”

Fonti: Piombanti G. "Guida storico artistica della città e dei contorni di Livorno" , Gio. Marini Editore, Livorno 1873
C. CIANO, La sanita marittima nell'età medicea, Pisa 1976, pp. 21-35
F. PALAGII, lazzeretti marittimi e i primi regolamenti sanitari di Livorno, in "Rivista marittima", 1894, pp. 116-119
G. NUDl, Storia urbanistica di Livorno dalle origini al sec. XVI, Venezia, 1959;


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
Torna ai contenuti | Torna al menu