LECCE Ospedale Psichiatrico Giovanni Libertini - Ospedali d'Italia

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LECCE Ospedale Psichiatrico Giovanni Libertini

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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-sanitari ricavati dalle cartelle cliniche. La consultazione dei dati specifici delle singole cartelle cliniche avviene, invece, dietro autorizzazione, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).

http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=367&navId=0


L'ospedale psichiatrico ha avuto sede dall'anno 1901 presso il soppresso convento degli Alcantarini di Lecce - noto come convento di S. Giacomo in quanto attiguo all'omonima chiesa - sede che ha conservato fino all'estinzione dell'ente.
Già nel 1882 era stato istituito a Lecce, nel convento degli Olivetani, un ricovero di mendicità al cui interno furono allestite quattro stanze per il ricovero provvisorio dei "mentecatti poveri" che venivano dopo pochi giorni avviati al Manicomio di Aversa, alla cui amministrazione la Deputazione provinciale pagava rette abbastanza esose.
Ben presto si fece strada l'idea che fosse necessario avere in città un vero manicomio, così il 3 gennaio 1895 il Consiglio provinciale di Terra d'Otranto votò all'unanimità per la sua istituzione e dopo aver individuato nel convento degli Alcantarini la struttura idonea e avere concluso i necessari lavori di ristrutturazione, il Manicomio provinciale di Terra d'Otranto entrò in funzione nel marzo del 1901. Nello stesso anno fu anche approvato un regolamento interno, sostituito, nel 1907, da un altro regolamento più organico, promulgato sulla base della legge del 1904, con il quale fu possibile organizzare la vita interna dell'Ospedale.
Con la scissione della provincia di Lecce in tre province, dopo l'avvento del fascismo, si optò per una gestione consorziale che prevedeva la partecipazione delle amministrazioni provinciali alle spese di gestione, in ragione del numero dei ricoverati per ciascuna provincia.
Intanto l'ospedale era stato di molto ampliato per far fronte all'aumento continuo del numero dei ricoveri e quindi, nel 1931 venne ufficialmente istituito l'Ospedale psichiatrico interprovinciale salentino (OPIS) consorzio delle province di Brindisi, Lecce e Taranto.
Negli anni '60 i pazienti passarono da 900 a 1300 e fu necessario aprire nuove strutture.
Si decise allora di utilizzare lo stabile dell'ex Tessilmarod che fu adibito a ricovero di 200 malati cronici tranquilli; contestualmente fu istituita una colonia agricola di riabilitazione a Latiano, dove 50 ammalati erano affiancati da lavoratori agricoli specializzati.
Dodici anni dopo la promulgazione della legge Basaglia erano ancora ricoverati al "Libertini" 305 pazienti in condizioni talmente inadeguate da spingere un deputato leccese a inoltrare una interrogazione parlamentare a risposta scritta per denunciare le condizioni di vita di questi ammalati.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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