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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).
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Sembra che in Ferrara sin dalla attivazione dell'ospedale S. Anna nel 1445 venisse praticata l'assistenza nei confronti dei malati di mente, attività che sembra confermata in epoca più tarda dagli Ordini e Provisioni concernenti il buon governo del Magno e Venerabile Spedale di S. Anna della città di Ferrara del 1675, in cui si prevede al capitolo sesto che presso l'ospedale debbano essere accettati "febricitanti, feriti e pazzi". Il Consiglio provinciale di Ferrara nel 1853 riconosceva la necessità di uno stabilimento adeguato alla cura delle malattie mentali e individuava come luogo adatto Palazzo Tassoni, in via Ghiara. Il palazzo fu ristrutturato a cura della Amministrazione provinciale e nell'ottobre 1858 avvenne il trasferimento dei "dementi" dall'ospedale S. Anna al Nuovo Manicomio Provinciale. Il 18 aprile 1904 venne inaugurata la Colonia Agricola dell'ospedale psichiatrico presso l'antico convento di S. Bartolo, ancor oggi attiva come residenza psichiatrica. Nel settembre del 1867 la Commissione provinciale proponeva al Consiglio, per l'amministrazione dell'ospedale, la nomina di una Commissione Amministrativa, composta di cinque membri dei quali tre di provenienza consiliare e due esterni. Nella seduta del 13 ottobre 1868 il Consiglio provinciale approvò che il manicomio fosse retto da una apposita Commissione Economico Amministrativa, che attendesse alla amministrazione del manicomio, composta come proposto dalla Commissione provinciale. Nel maggio del 1882 la Deputazione provinciale avocò a sé l'amministrazione dell'ospedale e istituì la carica di "Deputato Provinciale delegato all'Alta Sorveglianza del Manicomio".
Soppresso nel 1980 a seguito della legge 13 maggio 1978 n. 180, restò tuttavia operante sino al 1996.
Altra fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941 pag 158