REGGIO CALABRIA Ospedale psichiatrico - Ospedali d'Italia

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REGGIO CALABRIA Ospedale psichiatrico

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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-sanitari ricavati dalle cartelle cliniche. La consultazione dei dati specifici delle singole cartelle cliniche avviene, invece, dietro autorizzazione, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).


http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=99&navId=0


La necessità per la Provincia di Reggio Calabria di avere un proprio ospedale psichiatrico venne rilevata dall'Amministrazione provinciale fin dal 1906 e con deliberazione del 25 agosto 1906 il Consiglio provinciale decise la costruzione nel capoluogo di un manicomio. Il primo progetto, redatto dall'ing. Uccelli, fu approvato nell'adunanza del 4 settembre 1908 del Consiglio provinciale, che autorizzò anche la trattazione del relativo mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti. Sopravvenuto il grande terremoto del 28 dicembre 1908, l'iniziale progetto non fu mai realizzato, ma con la ricostruzione l'Amministrazione Provinciale affidò all'ing. Negro l'incarico di individuare l'area più adatta alla costruzione e di realizzare una nuova progettazione dell'edificio dell'ospedale psichiatrico. Il 18 maggio 1915 il Genio Civile approvò il progetto che comprendeva la costruzione di 18 padiglioni, di cui 13 erano destinati al ricovero degli ammalati, compresi i contagiosi, e 5 all'amministrazione, ai servizi generali, ai laboratori ed alla cappella mortuaria.
Lo stabilimento copriva un'area totale di 7 ettari circa. Subentrato il conflitto mondiale tutto si fermò; solo nel 1919 l'Amministrazione Provinciale vide delinearsi la possibilità di ottenere la somma occorrente per la costruzione del manicomio ed ai sensi del decreto legislativo per la concessione di mutui alle Province ed ai Comuni per l'esecuzione di opere pubbliche, avviò subito la richiesta occorrente all'esecuzione del progetto. Le somme stanziate, però, risultarono insufficienti ed il Genio Civile, con parere dell'8 aprile 1920, dichiarò che con i finanziamenti ottenuti si potevano costruire solo 8 dei 18 padiglioni progettati con soli 104 posti letto dei 230 necessari, essendo questo il numero dei malati della provincia già degenti all'ospedale psichiatrico di Palermo.
Sciolto il Consiglio Provinciale ed insediatasi il 3 settembre 1923 la Commissione Straordinaria, questa trattò la costruzione dell'ospedale psichiatrico e nel 1928 si decise di contrarre un mutuo di lire 2.500.000 con la Cassa Nazionale per le Assicurazioni Sociali, garantendolo sui proventi dell'addizionale per il terremoto; il contratto formale fu stipulato a Roma il 30 novembre 1928. Fu redatto un nuovo progetto a firma dell'ing. Marchi, approvato con delibera del 19 febbraio 1931, e nel 1932 la struttura cominciò a funzionare.
All'entrata in vigore della legge 180 del 13 maggio 1978 la struttura passò sotto il controllo della USL di Reggio Calabria.
La struttura ospedaliera, pur avendo cessata l'attività nel 1984, fino al 1990 accettò solamente i nuovi ricoveri di malati già precedentemente ospitati nella struttura.
Dal 1990 tutta l'attività viene demandata a strutture di accoglienza distribuite in ambito provinciale.

Altra fonte:  Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941  pag 170

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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