FASANO Ospedale civile Umberto I - Ospedali d'Italia

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FASANO Ospedale civile Umberto I

Ospedali Sud > Regione Puglia > Brindisi e provincia

Le informazioni per la compilazione della scheda le ho trovate sul sito della testata on line " Go Fasano " pubblicate il 12/3/2017 a Firma di Marisa Cassone

https://gofasano.it/notizie/attualita/32212-la-storia-dellospedale-di-fasano-dal-1588-e-stato-al-servizio-dei-cittadini.html


Nel febbraio 1972 venne pubblicato il primo numero di una rivista periodica intitolata “L’Ospedale di Fasano”, dedicato all’inaugurazione dell’allora nuovi reparti. Una rivista che si proponeva di trattare “argomenti scientifici, culturali, di attualità riguardanti la vita dell’ospedale di Fasano ed il suo inserimento nella realtà locale”.
“L’ospedale civile di Fasano – si legge sfogliando le prime pagine - fu istituito nel 1588 da Giovanni Calefati, alias Tupparelli  il quale edificò a proprie spese il pio luogo laddove oggi sorge un comprensorio di case, che nell’antico catasto era indicato con il titolo di ospedale vecchio, e lo intitolò a Santa Maria della Pietà. Questo stabilimento fu corredato di ogni necessaria suppellettile dal fondatore, ed egli stesso, tratto da intimo sentimento di carità, vi esercitò per 16 anni l’ufficio di ospedaliere finché la morte non lo colse nell’agosto nel 1604. Con suo ultimo testamento dello stesso anno lo dotò dell’annua rendita di 120 ducati, che man mano crebbe per lasciti di altri pietosi cittadini e per gli acquisti effettuati dai vecchi amministratori con il supero della rendita. Testimoniava il ben fatto del Calefati una lapide posta sulla facciata del vecchio ospedale sulla quale leggevasì: ‘Ospicium pauperum Kalefati Joannes alias Tupparelli fundavit A.D. 1588’.
Questa scritta valse nel 1763 per l’Università di Fasano come titolo di proprietà contro il Balì del S.O. Gerosolmitano  che pretendeva usurparlo.
Nel 1820, sia perché diventato insufficiente, sia per uniformarsi alle intenzioni del governo del regno di Napoli e delle due Sicilie che preferiva destinare i monasteri soppressi a tali pubblici uffici, l’ospedale passò all’ex monastero di San Francesco di Paola mentre il vecchio edificio fu censito al signor Vincenzo Pepe  comprandosene dal prezzo altrettanta Rendita Pubblica. Nel 1900 l’ospedale civile, già eretto in Ente Morale, assunse la denominazione di “Umberto I” e vide man mano  accrescersi notevolmente il suo patrimonio, oltre che per la liberalità di molti cittadini soprattutto per particolare merito del cav. Marzio Perrini fu Giovanni che donò un comprensorio di 15 case di abitazione e l’azienda agricola ‘Signora pulita’ di oltre 110 ettari e del signor Angelo Narducci fu Samuele che donò l’azienda agricola ‘Speziale piccolo’ di oltre 30 ettari.
In seguito all’emanazione della legge 3-6-1937 n. 847 sul decentramento delle I.P.A.B., l’ospedale, fino ad allora amministrato dalla Congregazione di Carità, passò in gestione all’E.C.A. di nuova istituzione e in data 4-1- 1938 venne classificato di 3° categoria con decreto n. 19453 del Prefetto di Brindisi. Con Decreto Reale del 23-6-1938 la gestione dell’istituzione venne decentrata e affidata ad un’amministrazione autonoma. In applicazione della legge 12-2-1968 n. 132, è stato classificato ”Generale di zona” con decreto del Medico Provinciale di Brindisi in data 11-7-1968 e dichiarato ente ospedaliero con D.P.R. 10  aprile 1970 n.429”.
Con un primo finanziamento di lire 70 milioni, assistito dei benefici della legge 3-8-1949 n. 589, con fondi propri di bilancio venne elevata la ricettività da 40 a 100 posti letto, fu costruito un nuovo reparto operatorio per la divisione di Chirurgia generale e si procedette all’acquisto degli impianti centralizzati di cucina, di lavanderia meccanica e di montalettighe”.
Dopo varie modifiche, “Nel 1967 vennero iniziati i lavori di ampliamento (portati a termine in appena un triennio) la cui esecuzione ha consentito di rilevare a 215 la dotazione di posti letto”


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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