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La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
A Cefalù nel 1167, col permesso del vescovo Bosone, Pietro di Tolosa fondò un hospitale nei pressi della Porta dell’Arena, oggi Porta Ossuna. Lo stesso Pietro di Tolosa fondò, sempre nel 1167, l’hospitale di San Nicola a Polizzi. La confraternita dell’Annunziata fondò nel 1546 l’ospedale che fu unito al Monte di Pietà. Dal testamento di Enrico Piraino di Mandralisca (1809-
Mecenate del nuovo ospedale civico G. Giglio fu il dottor Giuseppe Giglio di Cefalù, un ostetrico e ginecologo che istituì in vita, nel 1906, la "Cassa autonoma di soccorso alla maternità proletaria" a sostegno degli indigenti e che, nel 1928 alla sua morte, donò il suo palazzo affinché vi si trasferisse l'antico ospedale della cittadina siciliana, vincolandolo all'utilizzo per attività sanitaria.