CEFALU Ospedale civico G. Giglio - Ospedali d'Italia

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CEFALU Ospedale civico G. Giglio

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La scheda deriva integralmente dal testo  “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo,  a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-nuti.
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di  Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.



A Cefalù nel 1167, col permesso del vescovo Bosone, Pietro di Tolosa fondò un hospitale nei pressi della Porta dell’Arena, oggi Porta Ossuna. Lo stesso Pietro di Tolosa fondò, sempre nel 1167, l’hospitale di San Nicola a Polizzi. La confraternita dell’Annunziata fondò nel 1546 l’ospedale che fu unito al Monte di Pietà. Dal testamento di Enrico Piraino di Mandralisca (1809-1864):   “Lego onze cinquanta all’anno all’Ospedale degli infermi di Cefalù per lo mantenimento di poveri ammalati di qualunque natura. Voglio che si destinasse una stanza di detto Ospedale da servire per darvi lezione due volte la settimana di Ostetricia per apprendimento ed istruzione delle levatrici. Detta lezione dovrà darsi pubblicamente dal chirurgo dell’Ospedale suddetto a cui lego onze sei all’anno come gratificazione per la detta lezione di Ostetricia. Dette onze sei all’anno di gratificazione sono oltre al soldo che il detto Chirurgo riceve dall’Ospedale, e  dovrà ricevere dette onze sei all’anno se effettivamente darà suddetta lezione. Dichiarando espressamente che dette onze sei sono oltre le onze cinquanta lasciate direttamente all’Ospedale. La detta lezione di Ostetricia dovrà non solamente essere teorica, ma doppiamente pratica, o almeno con un fantoccio, ed una pelve o bacino tanto di forme regolari che morbose”.
Mecenate del nuovo ospedale civico G. Giglio fu il dottor Giuseppe Giglio di Cefalù, un ostetrico e ginecologo che istituì in vita, nel 1906, la "Cassa autonoma di soccorso alla maternità proletaria" a sostegno degli indigenti e che, nel 1928 alla sua morte, donò il suo palazzo  affinché vi si trasferisse l'antico ospedale della cittadina siciliana, vincolandolo all'utilizzo per attività sanitaria.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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