CHIVASSO Ospedale S. Spirito o Maggiore poi civile - Ospedali d'Italia

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CHIVASSO Ospedale S. Spirito o Maggiore poi civile

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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo :
“Atti del primo congresso europeo di storia ospitaliera Reggio Emilia 10-6-1960”

Relazione tenuta dal Dott. Renato Bettica-Giovannini dal titolo “Gli antichi ospedali di Chivasso”
Ricche e interessanti le note bibliografiche riportate


E’ l’Ospedale  che sostituì, conglobandoli per il poco che fu possibile, i precedenti ospedali.
Fondato il 3 ottobre del 1525, dal Patrizio Bernardino Siccardi che, con atto di donazione, rinuncia a tutti i beni  che erano appartenuti alla ricca famiglia che con lui si estingueva. Dei precedenti ospedali non rimanevano che le « nude pareti », essendo andati dispersi, perfino, i letti. Per evitare, perciò, che si ripetesse quanto già era accaduto, il Siccardi esigeva:
1) che il maneggio delle entrate dei suoi terreni dovesse restare, sempre, presso il Pubblico, nelle persone dei di lui Rettori, che, sempre, sarebbero stati eletti, dalla Pubblica Credenza, tra le persone più probe e più caritatevoli della città;
2) che detti Rettori dell'ospedale, dovessero, sempre, essere scelti tra i secolari, e, mai, tra gli ecclesiastici, e che, nel caso che una persona ecclesiastica, investita, anche, di dignità, pretendesse ingerirsi in detti beni, la Pubblica Credenza, senz'altro ed immediatamente, li alienasse, e convertisse il loro prezzo in ciò che meglio preferisse;
3) che detti beni dovessero essere considerati, sempre, profani, e, mai, ecclesiastici, senza una alterazione, anche minima;
4) che non fosse lecito ai Rettori, in qualsiasi tempo, alienare, investire, distrarre ed affittare i detti terreni, senza il permesso, unanime, della Credenza.  
Esortava, inoltre, i pubblici amministratori a fare il possibile per rivendicare quanto era stato usurpato agli altri ospedali ed alle Confrarie di Santo Spirito.
Accettate la proposta, l'offerta e le condizioni, gli amministratori pubblici cominciarono, nel 1536, la costruzione dell'ospedale, al quale aggregarono qualche residua entrata della Confrarie di Santo Spirito, per cui l'ospedale si chiamò di Santo Spirito, o, per distinzione dagli altri, Maggiore. Furono provvisti alcuni letti per gli ammalati, e la Credenza pensò di collocarli, provvisoriamente, nei locali del vecchio Ospedale di San Giovanni della Nissola. Al mandato si contrappose il Cappellano della chiesa, che ne pretese la proprietà, e la Credenza non avrebbe saputo dove ricoverare gli infermi, se un altro religioso, frate Gianetto, al secolo Bernardino Colla, non avesse offerto la sua casa, in data 18 ottobre del 1536. La donazione del Colla segna, si può dire, la vera fondazione dell'ospedale, perchè, se la casa del Colla fu ritenuta «inconveniente alla reposizione » dei letti, la Credenza, possedendo una casa propria, sulla pubblica strada, decise di trasferire qui, nel 1542, gli ammalati, i quali in questa casa, sebbene in locali ristretti, restarono, fino al 1633, quando l'ospedale, comperata una casa attigua, ampliò il suo edificio. Questa casa, dunque, può dirsi il primo vero nucleo dell'ospedale, col nome di Santo Spirito, di Chivasso. Da allora, il numero dei donatori andò sempre più aumentando per cui, nel 1736, la Credenza pensò bene di atterrare alcune case dell'ospedale e di rialzare una nuova fabbrica, cogli avanzi dell'ospedale e colle elemosine, private e pubbliche. E si arrivò, cosi, gradatamente, attraverso continui restauri, rifacimenti ed aggiunte, a quello che è l'attuale Ospedale Civico di Chivasso, che, dal 1888, si trova nella sede che, tutt’oggi, occupa.






 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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