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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).
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Altre denominazioni temporali
Casa di osservazione di Fermo 1853 -
Manicomio di Fermo
Ospedale psichiatrico di Fermo La denominazione di Ospedale psichiatrico compare nel "Regolamento speciale dell'Ospedale psichiatrico", approvato dalla Giunta provinciale amministrativa nel 1929.
Nel 1853 fu istituita a Fermo, presso il convento di S. Domenico, una Casa di Osservazione destinata alla cura temporanea dei dementi della provincia, prima di essere trasferiti presso altre strutture manicomiali, sotto la custodia dell'antico Ordine ospedaliero dei Fatebenefratelli. Dal 1857 la sede fu spostata presso l'ex Convento di San Francesco da Paola. A seguito della soppressione della Provincia di Fermo, il cui territorio nel 1860 fu annesso a quella di Ascoli Piceno, nuovi pazienti arrivarono dall'Ascolano. Il primo regolamento interno dell'istituto manicomiale fu approvato nel 1864. Divenuti insufficienti i locali, nel 1871 fu deciso il trasferimento di una parte dei degenti presso l'ex Convento dei Cappuccini, acquisito dal Demanio nel 1861, soluzione rivelatasi presto inadeguata.
Nel 1873 il manicomio fu definitivamente trasferito presso il complesso dell'Annunziata. Sorta sul preesistente complesso religioso San Martino in Varano, destinato nella prima metà del XV secolo all'ordine dei Frati Minori osservanti (la chiesa fu consacrata nel 1473, il convento fu terminato nel 1484), la struttura conventuale fu sottoposta a radicali trasformazioni nel sec. XVIII, su progetto dell'architetto Scipione Daretti. Con l'Unità d'Italia, a seguito dell'esproprio dei beni appartenenti agli enti ecclesiastici, il convento fu concesso dal Demanio al Comune di Fermo, per essere utilizzato, come Ospedale Civile e Militare, amministrato dalla Congregazione di carità. A partire dal 1 gennaio 1874, alla Congregazione di carità fu affidata anche la gestione del manicomio, sotto la vigilanza della Provincia, che nominava allo scopo una speciale commissione. In concomitanza con l'allestimento dei locali nell'edificio dell'Annunziata furono approvati anche il nuovo regolamento e statuto. Nel 1895 il complesso divenne sede unica del manicomio e fu sottoposto a lavori di ampliamento dalla Congregazione di carità.
Sotto la direzione di Romolo Righetti, negli anni 1909-
A seguito dell'emanazione della legge 180/78 il Consiglio provinciale di Ascoli Piceno predispose, nella seduta del 13 agosto 1981, la costituzione del Centro residenziale di assistenza socio-
Altre informazioni sul sito di " Spazi della follia " -
http://www.spazidellafollia.eu/it/complesso-
Altra fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941 pag 165