Menu principale:
Dalla Biblioteca Comunale mi inviano scheda da loro compilata e derivante dallo Statuto
L’opera fu promossa e realizzata grazie alla generosità del Prof. Arnaldo Angelucci, insigne oculista, sublacense, in ricordo del figlio Alessandro, studente universitario al 2° anno della facoltà di medicina e chirurgia, prematuramente scomparso nel 1909, all’età di venti anni.
All’art. 1° dello Statuto, approvato il 1° dicembre 1932, leggiamo: “Il Civico Ospedale Angelucci Alessandro di Subiaco trae origine dall’atto, a rogito del Notaro Giuseppe Lanciotti di Subiaco, in data 3 ottobre 1920, con il quale, il Comm. Prof. Arnaldo Angelucci volendo onorare la memoria dell’unico suo figlio Alessandro, defunto, donava, per la fondazione in Subiaco di un Ospedale, un capitale in titoli di rendita, di L. 50.000, elevato con successive donazioni a L. 275.000, compresi gli interessi accumulati a tutto l’anno 1928. Trae origine, inoltre, dalla Lotteria Nazionale richiesta dal Commissario del Comune di Subiaco Avv. Prof. Carlo Rocco di Torrepadùla, autorizzata dal Prefetto di Roma ed estratta il 23 agosto 1921, che diede un utile di L. 400.000, interamente impiegate nella costruzione del fabbricato dell’Ospedale, su progetto dell’Ingegnere Arturo Allemand.
L’Ospedale fu eretto in Ente Morale con Regio Decreto 22 maggio 1924. Con successivo Regio Decreto 14 novembre 1929, con la fusione di un’altra Opera Pia esistente in Subiaco, denominata “Ospedale di Sant’Antonio”, le cui origini risalivano al secolo XVI, venne istituito un unico Ente denominato “Civico Ospedale Alessandro Angelucci”. Il patrimonio iniziale dell’Ospedale, dopo la suddetta fusione, ammontava a L. 330.000; successivamente, andò aumentando grazie anche a donazioni e lasciti da parte di benefattori.”
Il primo ricovero presso il nuovo Ospedale, non ancora inaugurato ufficialmente, avvenne il giorno 09 giugno 1927, festa della SS. Trinità: il giovane sublacense Tito Onori era rimasto ferito gravemente da un colpo di arma da fuoco, partito erroneamente dalla pistola di un suo amico. Purtroppo, il giovane Tito il giorno dopo morì.
Il primo presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ospedale, insediatosi il 25.01.1925, fu l’Avv. Carlo Rocco di Torrepadula, benemerito concittadino onorario che tanto si prodigò per la realizzazione del Civico Ospedale. In seguito, fu eletto Presidente il sublacense Cav. Giuseppe Bagnani.
All’inizio prestarono la loro opera con abnegazione e serietà professionale i medici chirurghi Vendrame e Santesi, coadiuvati dalle suore dello Spirito Santo, chiamate da Ariano di Puglia, responsabili di tutti i servizi di assistenza ai pazienti. Nel 1936, per migliorare e sviluppare le prestazioni dell’Ospedale, venne affidata la Direzione e la Sezione di Chirurgia al Prof. Carlo Colucci,docente in clinica chirurgica e specialista in Ostetricia e Ginecologia, contemporaneamente Primario e Direttore dell’Ospedale di Tivoli.
Nel 1960 l’Amministrazione dell’Ospedale, con lo scopo di ampliare i posti letto e di migliorare i servizi, acquistò, dalla marchesa Vittoria Angelucci vedova Ferri, il villino sottostante all’Ospedale con il pagamento di 7.000.000 di lire. La marchesa Vittoria era la figlia del professore Arnaldo e sorella di Alessandro Angelucci.
L’attività ospedaliera nel tempo ha incontrato molte difficoltà: i medici-
Alla fine degli anni ’60, l’esigenza di avere una nuova struttura ospedaliera completa e funzionale, spinse le Autorità competenti a progettare, finanziare e realizzare il nuovo Ospedale Angelucci, che ora, per tanti motivi, sta rischiando la chiusura , con gravissimi danni per tutta la popolazione del sublacense.
Il 5 novembre del 1978 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini inaugura il nuovo ospedale per la cui costruzione sono stati impiegati 12 anni e sei miliardi di lire con 230 posti letto.