PIACENZA Ospedale S. Lazzaro in borgo - Ospedali d'Italia

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PIACENZA Ospedale S. Lazzaro in borgo

Ospedali Nord est > Regione Emilia Romagna > Provincia Piacenza

Il contenuto della scheda proviene integralmente dal testo: Gli antichi ospedali della città di Piacenza, Armando Sironi, curato dalla Banca di Piacenza – 2001.
Ringrazio la Direzione della Banca di Piacenza per la condivisione e autorizzazione all’uso dei contenuti.

Nel 1089 durante le periodiche lotte tra nobili e popolani, i nobili proibivano alla gente del contado di accedere al mercato dentro la città, e i popolani, per ritorsione, uscirono dalle mura e presero diversi castelli; approfittando di questa sortita i nobili occuparono la città ed «esclusero i popolani, i quali, non potendo entrare, stettero alcuni giorni fuori di Piacenza presso l'Hospitale di S. Lazzaro, che in quei tempi era non nel sito d'oggi, ma più vicino alla città (dove sono gli orti di esso Hospitale e avvi ancora un pozzo, che serviva a quel luogo, di sopra la strada Romea)». Si ha la prima notizia di questo ospedale destinato inizialmente ai pellegrini e poi ai lebbrosi. Fu gratificato innumerevoli volte da donazioni e lasciti, ed assoggettato per un certo periodo al Monastero di S. Savino. Per sedare le liti fra i ricoverati e i soprastanti per la divisione delle entrate e delle elemosine, nonché per le modalità di ricovero e cura, fu raggiunto un compromesso che costituì una specie di carta dei diritti del malato di cui si discute ancora oggi.
Nel 1245 il Re Enzo tenta invano di prendere la città con l'aiuto dall'interno di un Alberto da Fontana, ma scoperto l'inganno «abbandona tutto confuso, e schernito l'impresa e nel partire consumando il paese, arse l'Hospitale dello Spirito Santo e la campana dell'Hospitale vicino di S. Lazzaro si portò via».
Nel 1247 Gherardo Corniglia dona «agli infermi di S. Lazzaro lire 25» e nel 1273 Giovanni Scotto, «per degli uomini infermi una camicia, e una guarnaccia per cadauno, e alle donne una camicia sola per ognuna di essa». Nel 1290 fu visitato dal Vescovo Fulgosio che impartì alcune disposizioni disciplinari, entrò in lite nel 1298 con l'ospedale di S. Lazzaro di Fiorenzuola per la spartizione di una eredità, mentre nel 1320 «nell'aprile del detto anno, mentre andava a S. Lazzaro in compagnia d'un suo figlio, venne per strada ucciso Giò Cardellino Ministro di quell’Hospitale, assalito con lance, e altre armi, da tre, o quattro dè suoi lebrosi, e tratto poi da essi in un pozzo». Già saccheggiato da Galeazzo Visconti non fu subito assorbito dall'Ospedale Grande perché addetto alla cura di malattie infettive. Fu chiuso nel 1528 e ricostruito in località più periferica nella odierna frazione di S. Lazzaro.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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