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La scheda deriva integralmente dal testo “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo, a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.
La parte più antica dell’ospedale è sistemata all’interno di un convento con chiostro dei Francescani Riformati (convento di Santa Maria); il padiglione più moderno è annesso all’ex convento. Recalmuto (AG) ha dato i natali ad una nobilissima figura di un’autentica eroina del nostro tempo, suor Cecilia Basarocco. Le tremende giornate dell’11 e del 12 luglio del 1943 -
Tutto il personale dell’ospedale si era dato alla fuga, e suor Cecilia era rimasta sola, a curare i feriti ed ad accudire i soldati siciliani e dodici soldati tedeschi, che si erano rifugiati anch’essi nell’ospedale. Quando le avanguardie americane raggiunsero l’ospedale, suor Cecilia ottenne che i militari siciliani potessero raggiungere le loro case, mentre i militari tedeschi, considerati delle spie, furono condannati all’immediata fucilazione.
Gli sventurati furono schierati davanti al muro dell’ospedale, col plotone d’esecuzione pronto a far fuoco. L’intrepida suora si pose allora con le braccia aperte, dinanzi ai dodici condannati, e gridò agli americani: "Sparate, sparate anche su di me, e che Iddio vi perdoni!". Nessuno degli americani ebbe il coraggio di far fuoco; e i soldati tedeschi, salvati dall’eroismo di questa coraggiosa suora, furono avviati al campo di prigionia.