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https://it.wikipedia.org/wiki/Sanatorio_Banti
Nel 1934 l'amministrazione provinciale decide di edificare un istituto post-sanatoriale in località Pratolino, luogo che per la salubrità dell'aria, la ricchezza di boschi e la lontananza dalla città sembra la sede ideale per la cura della tubercolosi; il terreno individuato viene ceduto gratuitamente dalla famiglia Demidoff, proprietaria dei vicini parco e villa di Pratolino. La progettazione e la costruzione dell'edificio sono a cura dell'ufficio tecnico dell'Inps, all'interno del quale operano i due progettisti, gli ingegneri Giocoli e Romoli: tale progettazione si configura come un vero e proprio work in progress, conducendo tra il 1935 ed il 1938 a quattro diversi progetti esecutivi. I lavori vengono ufficialmente avviati il 24 giugno 1934. Sin dall'inizio il cantiere presenta serie difficoltà, legate prevalentemente alla scarsa consistenza del terreno; nell'aprile del 1937 viene scisso il contratto. I lavori sono nuovamente avviati nel maggio successivo e finalmente conclusi nell'autunno del 1939. Il Sanatorio di Pratolino, intitolato al medico Bindo dei Vecchi, viene inaugurato senza clamori il 28 ottobre del 1939. Successivamente alla fine della guerra e congiuntamente alla notevole riduzione della patologia tubercolare, l'edificio è trasformato in attrezzatura ospedaliera. Fino al 1967 tutti i reparti erano funzionanti. Nel 1970 l'INPS terminò di gestire il sanatorio convertito in struttura oaspedaliera dall'EO G. Banti e Salviatino.
Terminata la funzione ospedaliera, dopo aver ospitato una comunità di curdi ed albanesi, l'ospedale è oggi del tutto inutilizzato e in alcune parti denota gravi fenomeni di degrado e di abbandono. Nel settembre del 1997 l'amministrazione dell'INAIL ha richiesto alla proprietà l'acquisto dell'edificio per trasformarlo in un albergo da inserire tra le attrezzature per i pellegrini del Giubileo. Decaduta tale ipotesi si sta studiando l'ipotesi di trasformarlo in sede della scuola regionale di formazione sanitaria manageriale.