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NASO Ospedale S. Giovanni di Dio oggi

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La scheda deriva integralmente dal testo  “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo,  a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-nuti.
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di  Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.



Nel 1384, un ospedale sotto il titolo della SS. Trinità fu fondato nelle case della famiglia Signorino, proprietaria degli immobili e benefattrice. Nel 1525, l’ospedale fu spostato dai rettori nel quartiere detto allora di S. Michele, ed intitolato a Maria SS. della Pietà. L’amministrazione e la cura fu affidata alla Compagnia dei Bianchi. Questi chiamarono i Fatebenefratelli ed il 22 febbraio 1681 fu redatto l'atto di fondazione del convento-ospedale San Giovanni di Dio (Nostra Signora della Pietà), i cui capitoli furono stilati dal notaio Giovanni Drago in data 7 aprile. Nei Capitoli, di cui è stata rinvenuta una copia manoscritta del 1781, venne stabilito che la gestione dell’istituzione fosse affidata a cinque padri della compagnia ospedaliera dei Fatebenefratelli, con l'obbligo di custodire la chiesa e di provvedere a tutte le incombenze relative alla cura ed all'assistenza degli infermi, affiancandovi anche una sezione per le donne. La struttura sanitaria doveva avere l'aromataria, cioè la farmacia; inoltre, fu stabilito che i medici e i chirurghi venissero nominati dai responsabili dell'ospedale e che i locali fossero avulsi dal contesto del Monte di Pietà. Nel 1693 i governatori del Monte di Pietà di Naso, Diego Martines barone di San Giorgio a Morabito, il sacerdote D. Antonino Piccolo e Placido Cuffari, affidarono l'incarico di chirurgo dell'ospedale a Giuseppe Canciglia di San Salvatore di Fitalia con un salario annuo di 8 onze. In seguito agli eventi sismici del 1783, alla fine del Settecento l’ospedale era in condizioni precarie (un religioso e 4 posti letto). Fu abbandonato del tutto nel 1866.
L’ex ospedale dei Bianchi fu  interamente ricostruito ed oggi è visibile nell'aspetto neogotico assunto nel secolo scorso ; ha ospitato l’ospedale "Tenente Paterniti", ex sala operatoria. L’ospedale relativamente moderno, oggi presidio territoriale, è nella collina fuori paese.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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