MOMBAROCCIO Opera pia Ospizio infermi Bricciotti - Ospedali d'Italia

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MOMBAROCCIO Opera pia Ospizio infermi Bricciotti

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Questa scheda proviene dal sito "carte da legare " http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/ ; è un progetto della Direzione generale archivi del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo nato per proporre una visione organica di tutela del patrimonio archivistico di queste istituzioni. Partito nel 1999 con un primo programma di finanziamento per i complessi archivistici degli ospedali Santa Maria della Pietà di Roma e Leonardo Bianchi di Napoli. Il portale mette a disposizione della comunità i risultati . Essi possono essere utilizzati per scopi di studio e ricerca da parte degli addetti ai lavori e per la semplice conoscenza del fenomeno manicomiale da parte di un pubblico più vasto.
Sono liberamente consultabili i dati del censimento degli archivi, alcuni strumenti di ricerca e le statistiche dei dati socio-sanitari ricavati dalle cartelle cliniche. La consultazione dei dati specifici delle singole cartelle cliniche avviene, invece, dietro autorizzazione, nel rispetto della normativa sulla privacy.
Carte da legare costituisce anche un percorso tematico specifico del SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche).

http://www.cartedalegare.san.beniculturali.it/index.php?id=309&navId=0


A pochi chilometri da Pesaro, nel comune di Mombaroccio, era attivo un presidio ospedaliero pubblico, avente gestione autonoma: l'Infermeria Bricciotti. Nel 1858 moriva senza eredi il possidente Giuseppe Rossi, beneficiario di una consistente eredità lasciatagli dallo zio Giovanni del "quondam Francesco Maria Bricciotti Ubaldini e Camilla Ottaviani". Le clausole testamentarie prevedevano che se a Rossi fosse mancata la discendenza diretta, l'eredità sarebbe andata in perpetuo al Comune di Mombaroccio che, con le rendite annuali, avrebbe avuto cura di "raccogliere, alimentare, e provvedere i veri poveri malati del Comune di Mombaroccio istituendo (...) un Ospedale pei poveri infermi e malati della Terra di Mombaroccio". L'istituzione doveva essere laicale e la magistratura locale diventava esecutrice testamentaria delle volontà di Bricciotti. La fondazione dell'ospedale dovette avvenire tra il 1868 e il 1876 poiché in un contratto stipulato dal presidente della Congregazione di carità si legge "per il miglior interesse per l'Ospedale da erigersi in questa terra di Mombaroccio" (1868), mentre successivamente vennero stipulati altri contratti in nome del "venerabile Ospedale" (1876), ad erezione avvenuta. Ebbe un proprio statuto, riconosciuto dal re Umberto I il 31 luglio 1879.
Dal 1940 al 1967 fu in funzione come Infermeria chirurgica Bricciotti, istituita con decreto del 7 luglio 1939. A causa dello spopolamento della zona e per la presenza di vicine strutture ospedaliere più attrezzate, a metà degli anni Sessanta vi fu, però, una notevole riduzione di ricoveri; contemporaneamente, mentre i pazienti con patologie mediche e chirurgiche diminuivano, aumentava il numero delle malattie mentali acute reversibili. Per questo motivo il comitato amministrativo, con deliberazione del 5 maggio 1967, decise di mettere a disposizione posti per malati ai quali non fosse necessario il ricovero coatto, stabilendo una convenzione con la Provincia: la denominazione sarebbe stata "Reparto medico aperto alla psichiatria".
Nel 1968 divenne "Ospedale per malattie nervose Bricciotti". Vi furono istituite la sezione maschile e quella femminile, che inizialmente potevano contare su quaranta posti letto, con previsione di aumentarli; fu inoltre stipulata una convenzione con gli enti mutualistici che prevedeva una retta giornaliera. Si trattava di "un luogo senza né catene né sbarre, con la chiave sulla porta principale; i ricoverati potevano passeggiare nel giardino o per le vie del paese. Il paziente, finita la degenza, non veniva "marchiato" come folle, cosa che accadeva per gli altri ospedali psichiatrici".
Il Bricciotti divenne ente ospedaliero con delibera del presidente della Regione Marche del 18 ottobre 1972. Fu poi chiuso nel 1982, in applicazione della l. 180/1978.
Dal 1985 al 1997 la struttura ha accolto una Comunità protetta in grado di ospitare quanti provenissero dall'ex manicomio: i malati più gravi rimasero a Mombaroccio, dove si erano ricavati per loro 20 posti al primo piano (le Comunità e gli appartamenti costituivano le Strutture residenziali protette del Dipartimento di salute mentale).

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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