VALLEDRANE Sanatorio Infantile XXVIII Ottobre - Ospedali d'Italia

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VALLEDRANE Sanatorio Infantile XXVIII Ottobre

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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo: Ente morale Sanatorio infantile XXVIII ottobre, Valledrane / Enzo Guaragnoni  Brescia : Unione tip. lit. bresciana, 1937 -

Il Sanatorio di Valledrane fu un'importante centro lombardo per la cura della malattia polmonare. L'opera fu inaugurata il 28 ottobre 1928. L'attività è proseguita fino al 1978, quando il Sanatorio venne chiuso definitivamente.
Ideato dal dott. Giorgio De Lucchi, primario degli Ospedali civili di Brescia, primo direttore del Consorzio Provinciale Antitubercolare, precursore della lotta contro la tubercolosi nella provincia, e realizzato sotto gli auspici del Fascismo per la decisa e tenace volontà del Suo Fondatore e dei suoi diretti collaboratori, il Sanatorio Infantile XXVIII Ottobre venne eretto in ente morale con D. R. 6 febbraio 1933 N. 303.
Perfettamente isolato da centri abitati, unito da comode strade carrozzabili, alla favorevole quota di 900 metri, in posizione topografica propizia e protetta dai venti, fra ricche e profumate piantagioni di conifere e di castagneti, il sanatorio occupa un’area di 3000 mq. in parte ricavata dai considerevoli sbancamenti, resi necessari dalla volontà di assicurare un ampio respiro ed ottenere un organismo assistenziale armonico, facilmente accessibile in tutti gli ambienti ed efficiente in ogni reparto.
I vecchi fabbricati, sede in un primo tempo della colonia semi-permanente, sono stati trasformati in modo da renderli irriconoscibili ed in gran parte sostituiti dai nuovi padiglioni, che comprendono numerose camerate, magnifiche infermerie, luminose verande.
La capacità dell'Istituto che era in partenza di 56 posti letto, fu elevata in seguito ai lavori  effettuati nel biennio 1934-35, a 160 posti letto, pur lasciando le prescritte disponibilità per i servizi di infermeria, di isolamento e di contumacia.
La sistemazione delle cucine, delle dispense e dei frigoriferi in apposite sedi ha favorito la maggiorazione dei posti letto, conseguendo il duplice beneficio dell’aumentata capienza e della razionale e perfetta organicità di tutti i reparti.
Particolare cura ha richiesto la necessità di assicurare una completa ventilazione ed una intensa illuminazione di tutti i locali, assicurate mediante finestroni di dimensioni non comuni e bocche di aspirazione nei locali di maggiore presenza. Magnifica la veranda di cura di circa mille metri cubi.
Tutti gli ambienti destinati al soggiorno sono ancora dotati di larghi impianti di lampade Ultrasol Philips in modo da supplire la carenza dei raggi solari nelle giornate invernali. I piccoli ospiti possono così restare esposti anche lunghe ore all'azione di raggi salutari con ogni loro comodità, senza alcuna preoccupazione e con risultati clinici veramente lusinghieri.
Fra i vari servizi hanno trovato particolare sistemazione i gabinetti di radiologia dotati di  apparecchio di radiodiagnostica Rotalix uno dei pochissimi esemplari in uso presso istituti sanatoriali italiani, i gruppi di cucine elettriche del modello  più perfezionato e  recente e le macchine per lavaggio e sterilizzazione delle stoviglie, gli armadi e celle frigorifere per le prime necessità di cucina e per la dispensa. Definitivo inquadramento hanno  avuto le infermerie di isolamento, la camera di disinfezione, il laboratorio per esami chimici e batteriologici, le stanze per il pneumotorace ed altri interventi pleurici, i molteplici ambienti necessari per il soggiorno ed il riposo del numeroso personale addetto al Sanatorio.
La suddivisione delle competenze era tale che fu possibile tenere distinti non soltanto i bambini dalle bambine, ma anche i singoli assistiti a seconda l'età, in guisa da effettuare particolari smistamenti per i piccoli ospiti di età superiore ai sei anni e per quelli appartenenti alla seconda e terza infanzia, ai quali venne sempre effettuato il trattamento più conveniente.
La diaria unica era fissata in L. 15.
È infine utile ricordare l'opera benefica assistenziale pre e postsanatoriale che venne espletata attraverso le due colonie semipermanenti alpina e marina, la prima avente sede in apposito e distinto padiglione a Valledrane e la seconda in un grandioso fabbricato che passò in piena proprietà della P. O. a Torre Pedrera, in comune di Riccione.
Ogni anno un centinaio di bambini venivano accolti per la durata di 80 giorni ed in via gratuita in ciascuna delle due colonie, con risultati sorprendenti ed ammirabili.


Presso la Biblioteca Queriniana di BRESCIA, oltre al testo sopracitato è presente anche il volumetto contenente:

"Norme interne per il servizio disciplinare ed assistenziale concernente il funzionamento degli istituti / Sanatorio infantile XXVIII ottobre ed istituti affini, Valledrane Brescia - Apollonio, 1939







 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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