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FIRENZE Ospedale San Matteo o del Lemmo

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L'antico ospedale di San Matteo fu costruito fra il 1388 e il 1410  da Guglielmo Balducci. Nato verso il 1335 a Montecatini, egli venne a Firenze, e si dedicò all'Arte del Cambio, riuscendo a formarsi una fortuna ragguardevolissima. Avvicinandosi la vecchiaia i rimorsi pare lo assalissero. Si adoprò, avanti tutti, per ottenere quietanze da vari cittadini di Bologna per le usure loro fatte — e ciò avvenne nel gennaio del 1385 - ma forse pensando che questo solo non gli avrebbe assicurato il paradiso, ideò di fondare uno spedale.
Fermo in questo proponimento trattò colle monache di San Niccolò a Cafaggio, che erano poverissime, e da loro ottenne un pezzo di terreno per fabbricarvi l'edificio: in compenso, s'impegno di riedificare un comodo convento, come infatti fece.
Il Balducci, che doveva essere dotato d'un certo ingegno, tracciò da sè il piano dell'edificio, ma es-sendo venuto a morte, nel 1389, non ebbe la fortuna d'inaugurarlo. Lasciò questo compito all'Arte del Cambio, alla quale apparteneva, legandole vari beni immobili.
Lo spedale, dapprima era dedicato a San Niccolò, venne poi messo sotto la protezione di San Matteo, protettore dell'Arte del Cambio, da cui prese appunto il nome.
Lemmo, come lo chiamava il popolino, il quale distingueva con tale nomignolo anche lo spedale, ven-ne sepolto con grandi onori nella Chiesa delle Monache di San Niccolò. Un monumento funerario fu eretto, nel 1472, alla sua memoria nella corsia dello spedale per gli uomini. Ecco come lo descrive il Del Migliore: «...là, inserito nella pariete, alto da terra, è il corpo del fondatore in cassa di marmo, posata sopra  ad un imbasamento nobile, di pilastretti scannellati corinti, ai quali gira sopra un arco, a porzion di circolo intagliato a festone con buon arte, ed è scolpito  il suo ritratto a profilo.
L'assistenza era offerta da volontari che prestavano servizio gratuitamente, mentre l'amministrazione dell'ospedale era affidata agli "spedalinghi", rettori che facevano parte dell'ordine sacerdotale.
Poco dopo il 1750 vennero qui eseguiti i primi esperimenti di vaiolizzazione, inoculando il virus del vaiolo depotenziato a bambini del vicino Spedale degli Innocenti.
Nel 1784 l'ospedale fu soppresso assieme a molte altre strutture di media e piccola dimensione in tutta Firenze. I suoi beni furono incamerati dall'arcispedale di Santa Maria Nuova. Pietro Leopoldo destinò la fabbrica ad ospitare l'Accademia di Belle Arti, antica istituzione erede dell'Accademia delle Arti del Disegno nata nel 1563 sotto la protezione di Cosimo I de' Medici e la sovrintendenza di Giorgio Vasari.
I resti mortali del pentito usuraio non dovevan trovar quiete. Soppressi Convento e Chiesa per le di-sposizioni Leopoldine, il sarcofago venne trasferito.

Fonti: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano, Medici Domus, 1941
          https://it.wikipedia.org/wiki/Accademia_di_belle_arti_di_Firenze



 
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