MONTEGIORGIO Ospedale Diotallevi - Ospedali d'Italia

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MONTEGIORGIO Ospedale Diotallevi

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Ringrazio i collaboratori della Biblioteca di Fermo che mi hanno fatto dono del testo "luoghi e forme dell'Assistenza Sanitaria , Ospedali, medici condotti e operatori sanitari a Fermo e nel Fermano dopo l'Unità di Italia" edito nel 2011 dall'Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Fermo.
Ringrazio poi l'Ordine stesso che, ha condiviso con me i contenuti riportati.

Mi sono limitato nel sito a riportare gli aspetti storici degli ospedali citati ma, il volume, di quasi 200 pagine, è estremamente ricco di contenuti per cui ne suggerisco la consultazione. Come ultimo, considerato che sto eseguendo la ricerca su tutto il territorio nazionale, è il primo caso dove un Ordine Professionale commissiona una tale proposta editoriale. Ho avuto modo di constatare che il volume appartiene ad una fortunata serie editoriale promossa dall’Ordine dei Medici di Fermo finalizzata alla riscoperta della storia medico-sanitaria della provincia fermana e che è stata realizzata grazie alla cura scientifica dello Studio Firmano in cui è stata concessa ampia attenzione ai luoghi ed agli istituti di assistenza e cura. Rinnovo, pertanto, l’invito alla lettura del volume.

I primi cenni storici sulla fondazione di un ospedale affondano le radici al XVI secolo quando Giacomo Stefano Diotallevi, con atto di sua ultima volontà in data primo luglio 1320, lascia diversi fondi rustici ed urbani, per la realizzazione e gestione di un ospedale destinato al ricovero dei poveri infermi del luogo. L'ospedale venne realizzato a cura del comune in contrada Cota e li fu ubicato fino alla metà del 1800 quando il comune acquistò il convento dei Padri del Terzo Ordine regolare di San Francesco che divenne la nuova sede dell'ospedale. Nel 1839 l'amministrazione dell'ospedale fu tolta al comune e per disposizione della curia arcivescovile di Fermo, fu affidata a due sacerdoti da essa nominati. Dopo il 1860 l'amministrazione dell'ospedale passò alla locale Congregazione di carità. Rimase chiuso per breve tempo a causa di liti interne per la gestione del patrimonio, ma riaprì presto i battenti per continuare a svolgere la sua attività di assistenza. Le rendite del patrimonio assegnato all'ospedale venivano utilizzate per il mantenimento e la cura degli Infermi ricoverati, per la somministrazione di medicinali e di piccole sovvenzioni che venivano distribuite a domicilio ad infermi cronici o a vecchi resi inabili al lavoro.

altre notizie da:
https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=35918

Nel 1871 ebbe il suo riconoscimento giuridico. Nel 1937 l'ospedale fu affidato all'ECA e qualche anno dopo agli Istituti riuniti di cura e ricovero. In seguito alla trasformazione in ente ospedaliero con la legge regionale del 12 maggio 1975, si unificò con l'ospedale di Falerone e negli anni '80 entrò a far parte dell'USL n. 21 di Fermo, in seguito denominata AUSL n. 11.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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