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La scheda è stata tratta dal saggio : I 100 anni dell’Ospedale Carlo Ondoli di Angera 1889-
Riporto solamente i “passaggi storici “ della nascita dell’Ospedale ma Vi invito a leggere l’intero saggio perchè ricco di spunti di umanità e abnegazione da parte della popolazione locale ed i loro rappresentanti politici che sono riusciti a portare fino ai giorni nostri una realtà faticosamente aperta e che nel corso degli anni vuoi a causa delle 2 guerre come delle varie normative di legge che via via sono state approvate, hanno messo, più volte, in serio pericolo l’esistenza stessa dell’Ospedale.
L'ospedale Ondoli nacque nel 1889. Anche in Angera la tradizione di assistenza verso i poveri ammalati aveva origini antiche, espresse nelle attività dell'ospedale di Santa Caterina che esisteva in città fin dal Medioevo come istituzione laica amministrata e governata dalla comunità.
Questo ospedale fu convertito nel 1489 in un Convento dei Padri Serviti con una prima soppressione alla metà del Seicento, la riattivazione nel 1668 e la definitiva soppressione a metà del 700
Con testamento del 10 luglio 1879 Carlo Ondoli, ricco angerese, volle disporre che le sue sostanze e la sua casa fossero destinate all'erezione di un ospedale per i poveri di Angera. Un Consiglio di Amministrazione aveva l'incarico di gestire e impiegare ogni anno i frutti dell'eredità, in aumento di capitale finché si fosse raggiunta la somma occorrente per mantenere 6 letti nel futuro erigendo ospedale.
Passarono però ben 9 anni prima di poter iniziare i lavori a causa di un ricorso sull'eredità da parte delle sorelle di Carlo. Nel frattempo con decreto del 5 febbraio 1880 la causa Pia Ondoli venne eretta in Ente Morale mentre lo statuto fu approvato con il regio decreto del 25 ottobre 1881.
Il Consiglio di amministrazione, nel 1887, poteva dare così avvio e lavori necessari per la vecchia casa dell’Ondoli e trasformarla in ospedale. Nel piano terreno del vecchio edificio, con i porticati, si ricavano: l'ingresso, la cucina, la camera del medico, la sala di amministrazione, un'altra cameretta e la sala mortuaria; al piano superiore: un atrio di ingresso, la camera dell'infermiere, il dormitorio maschile, il dormitorio femminile, il guardaroba, l'infermeria per i malati in isolamento. La ristrutturazione fu compiuta in pochi mesi. Si acquistarono i mobili e i materiali occorrenti al funzionamento, gli strumenti chirurgici, le attrezzature e la biancheria. Tra i materiali ritenuti utili alle attività dell'ospedale c'era anche una camicia di forza. Per l'assistenza infermieristica viene assunto un uomo che svolgesse anche le funzioni di portiere e con l'obbligo per la moglie di prestarsi ai servizi di infermiera e di cuoca. L'ospedale fu inaugurato il 14 agosto 1889. L'assistenza sanitaria e le cure erano date dal medico condotto di Angera che doveva provvedere anche alla direzione dell'ospedale. Sorvegliava il lavoro del personale di assistenza, dava le indicazioni sul dietetico e sulle provviste e curava l'amministrazione quotidiana. Nei primi 16 mesi ebbe 35 ricoverati. Nel primo anno di vita dovette affrontare le modifiche imposte dalla legge Crispi; l'amministrazione dell'ospedale fu assunta dalla Congregazione di Carità.
All'inizio del Novecento il numero dei letti nell'ospedale era aumentato a 8. Non passò molto tempo che ci si accorse della necessità di rinforzare l'ospedale sotto il profilo dell'assistenza infermieristica. Il primo luglio 1901 fu stipulata una convenzione con la Compagnia delle Figlie della Carità ed entrarono nell'ospedale due suore infermiere. Per le operazioni di chirurgia si ricorreva all'opera di un chirurgo consulente. Nel corso degli anni, aumentata l'attività dell'ospedale, aumentarono anche le donazioni. Sì penso così di costruire un nuovo edificio su un terreno donato da tale Giulia Bordini nel 1910. In quegli anni, oltre ai poveri nei letti gratuiti, si ricoverano anche dei pazienti per cure o operazioni chirurgiche a pagamento e la valutazione dell'attività nelle due sezioni faceva ritenere sufficiente una struttura di dimensioni contenute, per un numero di circa 20 letti. Il primo novembre 1914 si inaugura il nuovo ospedale. I letti di degenza erano distribuiti in due ali, a destra e a sinistra dell'ingresso, con corsie comuni per più letti e camere singole; vi era anche la camera per i malati in isolamento, la sala operatoria con annessa sala per il malato operato, gli studi medici e le stanze per infermieri, la stanza per la farmacia, i locali di soggiorno e ufficio.
Nel 1920 l'ospedale viene designato dal comitato provinciale antitubercolare (CPA) della provincia di Como, tra quelli con i quali stipulare speciali convenzioni per il ricovero di pazienti convalescenti di patologie tubercolosiche. Nel 1924 si organizzò un reparto a pagamento per terapie mediche e chirurgiche nell'ala sinistra del fabbricato che disponeva di 30 letti e si diede spazio al ricovero di donne tubercolosiche convalescenti. Nel 1922 si deliberò di costruire la portineria con alloggio per l'infermiere mentre nel 1923 l’Ente cambio nome e assunse la nuova denominazione di Causa Pia Ospedale Carlo Ondoli. Nel 1938 la legge numero 1631 detta le norme generali per l'ordinamento dei servizi e del personale sanitario degli ospedali e portò trasformazioni profonde nell'organizzazione. Nel 1944 ritenuta la necessità di eliminare il reparto tubercolotici, sia per soddisfare la volontà della popolazione che vede in esso un permanente pericolo di infezione e di diffusione del terribile male ma soprattutto per potenziare l'ospedale restituendolo i suoi fini statuari. Si invitano quindi INPS e CPA a disporre il ritiro e il trasferimento dei rispettivi infermi. Nel 1952 la sezione tubercolotici era già stata liberata e si potevano apportare i lavori necessari per la trasformazione in reparto ostetrico. Si continuava comunque a ricoverare i cronici e si perfezionano le convenzioni con il comune di Angera nel 1953 e con quello di Milano nel 1954 per l’invio di malati convalescenti con preferenza per le forme cardiache stabilizzate per un soggiorno da 30 a 45 giorni. Nel 1955 viene proposto un nuovo ampliamento dell'edificio per portare i letti fino da 45 a 60 migliorando anche l'attrezzatura tecnico-