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Le informazioni di questa scheda derivano dal SIUSA e da un lavoro della Dottoressa Sandri Lucia, pubblicato su -
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La fondazione dello Spedale di S. Fina, patrocinata dal Comune di San Gimignano, risale al 1253 e già nel secolo XIV il suo patrimonio risultava di una qualche consistenza. Era certamente l'ospedale più importante di San Gimignano insieme a quello di S. Maria della Scala che si occupava dei trovatelli; nel 1584 passò dalla dipendenza comunale a quella dell'ospedale del Bigallo fino al 1777, anno in cui ritornò a dipendere dal Comune.
L'ospedale di S. Maria della Scala era stato fondato nel 1315 da ser Chiaro di Ubaldo Palmieri per il ricovero dei bambini abbandonati e la sua amministrazione era stata affidata a quello di S. Maria della Scala di Siena. Nel 1554 fu riunito per volontà di Cosimo I all'Ospedale degli Innocenti di Firenze; tornò autonomo dal 1809 al 1816. In questo anno, per volontà del Granduca di Toscana, lo spedale di S. Fina e quello di S. Maria della Scala furono accorpati sotto la denominazione di Spedali Riuniti di San Gimignano.
Contributo della dott.sa Sandri Lucia
https://www.academia.edu/9780919/Lospedale_di_S._Maria_dela_Scala_di_S._Gimignano_nel_Quattrocento._Contributo_alla_storia_dellinfanzia_abbandonata_Biblioteca_della_Miscellanea_Storica_della_Valdelsa_n._4_Firenze_1982_parte_prima_pp._1-
In antichità, San Gimignano era attraversata da un antico sentiero dell’asse viario della Francigena che funzionava come importante collegamento tra Siena e Pisa. Ciò fece della città un imprescindibile centro di transito, connesso alle principali rotte commerciali che, tramite il porto della città marinara, si aprivano verso il Mediterraneo.
I bisogni della popolazione meno abbiente, dei numerosi viaggiatori e dei pellegrini favorirono la nascita di una fitta rete di strutture assistenziali. A San Gimignano, i primi a dedicarsi alla cura dei bisognosi furono gli aderenti agli ordini cavallereschi dei Templari e dei Gerosolimitani. I loro raffinati edifici di culto, fra i più belli dell’architettura tardo romanica sangimignanese erano in realtà centri promotori di un’efficace attività ospedaliera.
Specialmente nel corso del Duecento, gli ospedali andarono moltiplicandosi. Alcuni sorsero per iniziativa privata, come ad esempio l’ospedale di Donna Nobile, altri a fianco di istituzioni religiose, come quello di Santa Croce della Pieve.
Al 1315 risale l’istituzione di una succursale sangimignanese dell’ospedale Santa Maria della Scala di Siena, dedicata all’assistenza dell’infanzia abbandonata. Fu fondata da ser Chiaro di Ubaldo Palmieri, che lasciò le sue case fuori da Porta San Giovanni, presso la fonte di Pietra Tonda, perché vi fosse installato un ricovero per l’assistenza dei bambini. Fin dal 1322, l’ospedale era corredato da un portico e, nel Cinquecento, comprendeva ventiquattro stanze, una sala e una cappella. In questo luogo, i fanciulli venivano raccolti, allevati e dati a balia, dotati di un’istruzione o di un mestiere e, spesso, condotti fino a nozze onorevoli.
Rimasto per lungo tempo sotto le direttive senesi, l’ospedale fu unito, nel 1554, per volere di Cosimo I, all’ospedale degli Innocenti di Firenze, con l’obbligo di mantenere le funzioni assistenziali e di inviare una volta all’anno, il 24 giugno, festa di san Giovanni Battista gli esposti, al termine del baliatico, presso la sede fiorentina, in occasione della festa di San Giovanni.