Venne fondato come Lebbrosario di San Lazzaro presso Porta Romana in epoca longobarda per contenere il contagio di chi entrava da sud, non necessariamente affetti da lebbra (Morigia lo ricorda come ospedale adibito alla cura dei tignosi). Era strutturato come il Lazzaretto di Porta Venezia. Faceva parte di una di quella strutture costituenti una cinta igienico-sanitaria intorno alla città. Nel 1473, seguendo lo smantellamento dei piccoli centri di cura e la riorganizzazione voluta da Francesco Sforza, la struttura divenne una costola dell'Ospedale Maggiore. Ma questo, nel 1475 lo cede, in pessime condizioni al Luogo Pio di S. Corona che favorisce l'insediamento di un convento di Domenicane, che in realtà erano qui insediate come ospiti da circa 20 anni. Passa definitivamente all'Ospedale Maggiore nel 1484, sotto Lodovico il Moro.
Per l’approfondimento consultare il sito http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/LMD80-00321/ in cui troverete ulteriori informazioni e da cui ho estrapolato un paio di passaggi utili a questo lavoro di ricerca.