MELDOLA Ospedale Civile ora Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori - Ospedali d'Italia

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MELDOLA Ospedale Civile ora Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori

Ospedali Nord est > Regione Emilia Romagna > Provincia Cesena Forlì

Il contenuto della scheda deriva integralmente da: Sanità del passato: I casi di Bertinoro, Meldola e Forlimpopoli in "Forlimpopoli. Documenti e Studi", Vol. 20, pp. 5-22 di Vittorio Bassetti  - rivista del museo archeologico Tobia Aldini      http://www.forlimpopolidocumentiestudi.it/pdf/2002.pdf

L’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) è una struttura ospedaliera interamente dedicata alla cura, alla ricerca clinica, biologica e traslazionale e alla formazione in campo oncologico.
Operativo dal 2007 all’interno delle strutture dell’ex Ospedale Civile di Meldola, , IRST è soggetto del Servizio Sanitario della Regione Emilia-Romagna  e della Rete Oncologica della Romagna.
Dal 2012 si annovera tra i pochi centri oncologici italiani che possono qualificarsi con il riconoscimento ministeriale di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS).

1790 - Relazione della visita pastorale all’ospedale della Confraternita

L’ospedale, ubicato nell’odierna via Cavour, sottoposto come tutti gli enti religiosi del territorio meldolese alla giurisdizione del Capitolo di S. Pietro in Roma quale commendatario dell’abbazia forlimpopolese di S. Rufillo, venne visitato nel 1790 dal canonico della basilica vaticana Bernardino Ridolfi.
La relazione della visita è molto importante, non solo sottol’aspetto religioso, ma anche sanitario, in quanto fornisce notizieinteressanti sulle cure e sui farmaci che venivano utilizzati nell’ospedale di Meldola.
L’edificio esteriormente ha una struttura recente e presenta sopra la porta d’ingresso l’iscrizione OSPEDALE; internamente si trovano le camere degli ammalati uomini, donne e pellegrini, oltre a quelle del cappellano, del custode e dei vari servizi.
La prima preoccupazione del visitatore è quella di regolamentare le visite agli infermi ed al riguardo emette la seguente ordinanza:
poiché i parenti, recandosi a visitare i loro congiunti ricoverati, portano cibi di vario genere pregiudizievoli della salute degli stessi, ordina che le visite giornaliere della durata di circa mezz’ora ciascuna siano solo due ed avvengano la prima al mattino circa all’ora di terza e la seconda circa all’ora di vespro;
contro i trasgressori si procederà con pene appropriate fino alla carcerazione.
L’ordine, redatto dal cancelliere della sacra visita Paolo Ghinozzi da Forlimpopoli, viene impartito il 6 ottobre 1790.
Il visitatore stabilisce poi le norme da seguire nella cura e nell’uso dei medicinali utilizzabili per combattere le malattie degli infermi.
1) Il medico dovrà scrivere in un apposito registro denominata “Vacchetta d’infermeria” le ordinazioni giornaliere; tale registro verrà tenuto dal priore che farà i debiti confronti con quello gestito dal custode.
2) Il medico farà l’ordinazione dei medicinali per purga di tre in tre giorni a scanso di equivoci collo speziale ed in caso di variazioni avviserà il priore facendo le debite annotazioni nella vacchetta.
3) Si dovrà stilare una nota di tutti i medicinali usuali col loro giusto prezzo per poter valutare le condizioni più vantaggiose per l’ospedale.
4) Lo speziale dovrà essere sollecito nella consegna dei medicinali e nel caso di sua negligenza si ricorrerà al priore, che a sua volta ne darà notizia al vicario abbaziale di S. Rufillo.
5) Il medico dovrà ordinariamente (con eccezione dei casi più urgenti) fare due visite giornaliere agli ammalati: la prima un’ora dopo il «matutino dei canonici» e la seconda «sull’ore 21 alle 22».
6) Si ripropone l’ordinanza che regolamenta le visite dei parenti agli infermi, già vista in precedenza; qui si precisa che le pene saranno comminate ad arbitrio del vicario abbaziale.
7) Si proibisce di portare cibo di qualsiasi genere agli infermi per non incorrere nelle pene del vicario abbaziale.
8) Se un infermo uscirà di nascosto dall’ospedale per andare fuori a mangiare e bere verrà espulso e non più accolto.
9) Per la convalescenza degli infermi dovranno essere rispettati i seguenti tempi: per le febbri continue dette remittenti ed intermittenti di primavera dieci giorni; per le suddette di autunno quindici giorni; per le malattie acute di lunga durata venti giorni, se di breve durata otto giorni, se putride venti giorni, se effimere, tre giorni, se semplici otto giorni. Potranno però la perizia del medico e la prudenza del priore diminuire o prolungare i suddetti tempi secondo le circostanze.
10) A sgravio di fatica del segretario e del depositario si dovrà nominare un computista il quale, oltre a varie incombenze di carattere amministrativo, avrà il compito di redigere ogni anno il bilancio generale delle entrate/uscite e dello stato attivo e passivo dell’ospedale.
11) Nell’eventualità che la maggior parte dei beni terrieri non venisse più affittata o l’amministrazione fosse assunta in proprio dall’ospedale, si dovranno aumentare gli stipendi annui del depositario (fino a scudi 15) e del computista (fino a scudi 14).
12) Si dovrà adibire l’ultima stanza dell’appartamento vecchio ad archivio in cui conservare tutti i documenti concernenti l’ospedale; la gestione sarà affidata al segretario che, come il priore, avrà una chiave del locale.
13) Richiedendo le mansioni del fattore esperienza di natura agreste, si eliminerà per tale ufficio il ceto dei cittadini e si sceglierà una persona di campagna con uno stipendio di scudi 20 annui aumentabili se del caso, fino a 30.
14) Le mansioni del custode dovranno prevedere, oltre al vitto per gli infermi, il mantenimento dell’accensione continua (giorno e notte) di una lampada in chiesa, dei due lumi della corsia (solo di notte) e degli altri lumi presso morti e moribondi.
15) Il badante e la badante dovranno prestare un pronto e diligente servizio agli infermi; se inadempienti, potranno essere licenziati dal priore.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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