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GARGNANO Ospedale ricovero Feltrinelli ora RSA

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Questa scheda è stata integralmente prodotta da Umberto Perini che, oltre ad essere  studioso di storia bresciana  e pubblicista locale, è stato nel passato, per qualche anno,  nel C. di A. dell'Ente.

Per munifica iniziativa della famiglia Feltrinelli, dei fratelli monsignor Pietro (1825-1909) e Giacomo (1829-1913) nonché del loro nipote ing. Giuseppe (1854-1930) figlio del cav. Angelo (1827-1900), viene realizzato a Gargnano sulle rive del lago di Garda, agli albori del Novecento, il locale ospedale con annessa casa di riposo per gli anziani e gli indigenti.
Già nel luglio del 1899 si dava notizia che don Pietro aveva intenzione di erigere “un capace ospedale ove si possono curare tutti gl’infermi poveri del comune, e specialmente i vecchi e gli abbandonati.”
Il progetto per realizzare la struttura assistenziale è approvato dal Comune di Gargnano nel 1901 e viene subito dato corso alla costruzione dell’edificio ospedaliero e alla ristrutturazione del vasto immobile di via Roma individuato per ospitare il ricovero nella principale via del paese.
La struttura è inaugurata il 4 novembre 1902 e vengono chiamate le suore ospedaliere, le Ancelle della Carità di S. Crocefissa di Rosa, per prestare la necessaria assistenza.
La lapide posta nell’atrio interno dell’edificio ricorda: “Agli infermi suoi terrazzani / cure d’amore / ai vecchi riposata vecchiezza / volle qui preparare / Mons. Pietro Feltrinelli / munifico fondatore / di questo ospedale e ricovero. MCMII”.
Il 24 novembre è emanato il primo Statuto Organico (approvato dal Comune il 4 dicembre),  in cui si legge che il consiglio dell’ente è retto da un Presidente e da quattro membri. Presidente di diritto è un esponente della famiglia Feltrinelli, il quale nomina discrezionalmente il suo vice, altro stabile componente è l’arciprete pro-tempore, mentre gli altri due membri sono nominati dall’amministrazione comunale.
L’istituzione assume il nome di “Opera Pia Ospedale Ricovero Feltrinelli” ente morale riconosciuto ed eretto con Regio Decreto 26 marzo 1903.   
Al capitale inizialmente versato di L. 200.000 da monsignor Pietro e di L. 50.000 dall’ing. Giuseppe, con la cui rendita si avvia l’operazione, si aggiunge il sostegno per l’edificio  ospedaliero espressamente costruito mentre viene ristrutturato  e attrezzato dal comm. Giacomo l’immobile destinato a divenire ricovero assistenziale. La parte ospedaliera ha inizialmente ventiquattro letti,  ed altrettanti sono disponibili presso la struttura del ricovero. Nel 1911, nel giardino antistante l’ospedale, viene posto un monumento a ricordo di Mons. Pietro Feltrinelli, insigne benefattore e principale promotore dell’iniziativa.
Il 20 giugno 1914 è approvato e pubblicato a stampa  il “Regolamento interno amministrativo”, in cui sono previste minuziose norme di funzionamento dell’ente. La pianta organica prevede la presenza di un segretario, un medico curante direttore, cinque religiose Ancelle della Carità, di cui una direttrice,  e un inserviente.
Una statistica segnala la piena attività del nosocomio negli anni Trenta: i ricoverati nel 1936 sono 64 (di cui 3 provenienti da altri comuni), nel 1937 sono 50 (di cui 2, come detto) e nel 1938 sono 70 (di cui 3, come sopra). Nel 1939 il padiglione di isolamento (sei letti) non è provvisoriamente agibile per alcune lesioni murarie.
Merita particolare menzione l’opera encomiabile svolta presso la struttura del  dottor Giovanni Cipani (1881-1970), medico condotto del paese dal 1908 al 1948.
Due lapidi poste all’ingresso dell’ospedale ricordano i nomi dei principali numerosi benefattori,  dalla fondazione dell’ente fino agli anni Sessanta del secolo scorso. Recano i nomi, oltre che dei vari  membri della famiglia Feltrinelli anche quelli degli esponenti di diverse famiglia gargnanesi che nel tempo hanno beneficiato l’opera pia: Massari, Fiorini, Franchini, Holzgärtner, Parisini, Sorlini, Bertolini, Fontana, Paccagnella, Manzoni, Avanzini, Bertolotti, Garioni, Proclemer, Frasnelli, Cerutti, Valenti, Castellani e la locale Società Operaia di Mutuo Soccorso.
Nel secondo dopoguerra notevoli sono gli sforzi organizzativi per adeguare soprattutto l’ospedale alle nuove crescenti esigenze. E’ da ricordare l’operato  meritorio svolto dal dottor Giuseppe Marin (di origine padovana, 1916-2006) che dal 1953, per circa trent’anni, ha qui rivestito l’incarico di responsabile medico dirigendo attivamente il centro sanitario, dotandolo di sala operatoria, di macchinari radiologici, sala parto, incubatrici, e attrezzature di pronto soccorso. Nel 1954, con specifico decreto prefettizio, il settore ospedaliero viene riconosciuto come “Infermeria per ammalati acuti”.
Nel 1966 compare anche la prima autoambulanza a cura di sottoscrizione popolare promossa dal “Gruppo iniziative gargnanesi” e per qualche tempo è attivo un modesto ambulatorio in una parte dell’immobile in via Roma.
Nel contempo, mentre il settore della attività destinata a  ricovero prosegue nella propria preziosa opera di assistenza agli anziani, l’ospedale si avvia purtroppo a seguire le sorti dei piccoli nosocomi di provincia con le travagliate vicende della sanità pubblica fino alla legge di riforma ospedaliera del 1968 che porta alla progressiva soppressione delle più modeste strutture  come quella di Gargnano, dapprima declassata e poi definitivamente chiusa.
Dopo un periodo di breve commissariamento, per separare le due attività,  l’ospedale diviene per circa un decennio, dal 1974 al 1984, un centro riabilitativo per lungodegenti e convalescenti incorporato negli “Spedali Civili di Brescia”. La particolare ubicazione dell’immobile, il clima mite lacustre e la salubrità dell’aria, favoriscono la riabilitazione dei pazienti qui ricoverati e aleggia per qualche tempo l’ipotesi di costruire un nuovo e più ampio ospedale convalescenziario  individuando, secondo il programma regionale, l’area su cui far sorgere la nuova struttura. Ma le difficoltà economiche e i vorticosi cambiamenti che si succedono nell’organizzazione sociosanitaria, fanno ben presto tramontare il progetto e l’ex ospedale è trasferito all’Unità Socio Sanitaria Locale 40, nell’ambito del  Piano Sanitario Regionale.
Nel frattempo l’attività scorporata di ricovero per anziani trova a Bogliaco (frazione del comune di Gargnano) una nuova sistemazione più moderna e definitiva nell’ampio complesso padronale settecentesco pervenuto per generoso lascito della signora Carolina Frasnelli ved. Fenaroli, donato sin dal 1957 in memoria del figlio Cesare, per testamento in cui è specificato: “...perché vi sia installato un ricovero per vecchi indigenti del paese...” Completamente ristrutturato, con progetto dell’architetto Giorgio Rovati, e adibito alla nuova finalità con una cinquantina di posti letto,  dopo trentanni, nell’agosto 1987 può avvenire il trasloco nella nuova struttura che mantiene il nome dei fondatori nella denominazione di “Casa di Riposo Feltrinelli” -Centro Polifunzionale per Anziani, venendo trasformata in Residenza Sanitaria Assistenziale ONLUS,  mentre il primitivo edificio del ricovero, ubicato nella via centrale di Gargnano, all’ingresso del paese, è adibito dopo varie vicende a funzioni amministrative del Comune e ad abitazioni residenziali.
Nel 1991 le suore Ancelle della Carità, dopo quasi un secolo di insostituibile servizio cessano la loro benefica opera di assistenza, col ritiro delle ultime due anziane religiose.
Nel frattempo l’ex ospedale diviene corpo del distretto sanitario, dipendendo quindi dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale del Garda con funzioni di poliambulatorio, centro prelievi, guardia medica, con postazione di ambulanza di pronto soccorso, funzioni svolte a beneficio della popolazione del comprensorio locale e per assistenza turistica nel periodo estivo.
Meritano un breve cenno storico le vicende della famiglia Feltrinelli,  legata a Gargnano anche per altre numerose iniziative filantropiche quali il nuovo cimitero, l’asilo infantile, gli edifici scolastici, il rinnovo del convento di Villa e le infrastrutture stradarie. Notoriamente conosciuta come la più importante famiglia locale, si annovera, a far tempo dalla metà dell’Ottocento e per circa un secolo, fra le più affermate dinastie del capitalismo italiano, con molti suoi esponenti attestati nel filone del cattolicesimo liberale. Dall’iniziale commercio del legname, le sue attività si ampliano in crescendo in diversi comparti dell’economia nazionale, dell’industria e della finanza, fino alla creazione della casa editrice Feltrinelli, ultimo anello, forse rimasto il più visibile, di una lunga serie di iniziative di ben differenziati cospicui interessi.
Sebbene impegnati in imprese di ampio respiro, i membri più in vista della famiglia Feltrinelli mantennero sempre nel tempo stretti legami con Gargnano, rivestendo ruoli di primo piano nelle istituzioni amministrative, politiche  e caritatevoli gargnanesi tenendo sempre vivi i loro interessi locali. Avvalendosi dell’opera di affermati ingegneri e architetti quali Francesco Solmi, Alberico Barbiano di Belgioioso e del gardesano Guido Comboni, i Feltrinelli realizzarono a Gargnano, oltre alle cennate strutture di pubblico interesse, anche prestigiose abitazioni di propria residenza: il palazzo donato nel 1949 all’Università degli Studi di Milano, il palazzo Larghi-Feltrinelli,  l’ampia tenuta del Brolo, la villa estiva di Sostaga e la più famosa villa Feltrinelli di San Faustino monumentale struttura di stile eclettico, ora sede di un famoso Grand Hotel, la cui notorietà si è accresciuta dal secondo dopoguerra per essere stata l’abitazione di Mussolini durante il periodo della Repubblica Sociale Italiana.


                                                                          ® Riproduzione riservata   17 dicembre 2020

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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