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FONDI Ospedale Civile S. Giovanni di Dio

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Le notizie riportate nella scheda provengono dal “Rapporto sull’Ospedale Generale di Zona San Giovanni di Dio del 9/10/1976, data della posa della prima pietra del nuovo nosocomio.
L’ospedale S. Giovanni di Dio  fu aperto nel 1636 dai PP. Fatebenefratelli in una casa lasciata in eredità da un patrizio fondano, G.B. Migna, nel 1625.
Per oltre due secoli i Fatebenefratelli in quella casa gestirono l'ospedale e si dedicarono alla cura dei malati, finchè, nel 1830, trasferirono «la pia cura degli infermi» nel convento dei PP. Domenicani, ove proseguirono la loro benefica opera fino al 1867, quando, per effetto della legge per l'incameramento della proprietà ecclesiastica, cedettero la gestione ad una Commissione laica, eletta dal Consiglio comunale.
L'ospedale fu eretto ad Ente morale con R. Decreto 3 febbraio 1870 e, successivamente, in applicazione della legge ospedaliera del 1938, fu classificato ospedale di III categoria. Il numero dei posti-letto, nel 1966, era di 70, elevati poco dopo a 80 e il numero complessivo dei dipendenti raggiungeva la modesta cifra di 35 unità.
Con l’entrata in vigore della legge n. 132 del 12 febbraio 1968 l’ospedale di Fondi avrebbe potuto aspirare ad essere classificato ospedale generale di zona se avesse raggiunto la ricettività di 130 posti letto (50 per la medicina, 50 per la chirurgia, 15 per la pediatria, 15 per l'ostetricia e la ginecologia). Fu richiesta, perciò una proroga al Ministero della Sanità per l'adeguamento delle struttura ospedaliera, come previsto da una norma della citata legge.
All’inizio del 1968  trapelò la notizia  di una proposta di soppressione dell’ospedale: notizia  che scatenò le ire di tutti gli abitanti, i quali attuarono un massiccio e clamoroso sciopero generale, che sfociò nella occupazione della stazione ferroviaria e nel blocco del transito dei treni.
Contemporaneamente, avendo il proprietario della Casa di cura «S. Giorgio» (poco distante dall'ospedale) deciso di alienare lo stabile, l'Amministrazione ospedaliera colse l'occasione  e furono iniziate le trattative per l'acquisto, che si concluse con l'atto di compra-vendita del 19 giugno 1969.
Intanto, già il 18 febbraio dello stesso anno in previsione dell'acquisto della Casa di cura, che avrebbe consentito allo ospedale di raggiungere le dimensioni minime prescritte, fu emesso il Decreto n. 1317, col quale  si assegnava  la classificazione di Ospedale generale di zona: successivamente  fu dichiarato Ente Ospedaliero.
L'acquisto della Casa di cura S. Giorgio aveva esaurito le risorse finanziarie dell'Ente, per cui l'Amministrazione si vide costretta a fare appello alla generosità dei cittadini di Fondi e dei paesi vicini, al fine di riattare lo stabile acquistato e porlo nelle condizioni di operare.
L’Associazione per l'incremento dell'Ospedale civile di Fondi e dell'assistenza alle popolazioni del mandamento  costituitasi appena dopo l'appello, provvide alla raccolta dei fondi necessari, permettendo così che l'ospedale raggiungesse il numero globale di 130 posti letto.
L'ospedale sino alla fine del 1967 era sprovvisto di autoambulanza,  come pure di una lavanderia automatica e di un inceneritore di rifiuti, che furono acquistati, insieme con le prime apparecchiature del laboratorio analisi, tra il 1969 e 1970.
Progressivamente è cresciuto il numero dei dipendenti ospedalieri: dalle 35 unità, si giunse ad un organico di 162 unità, per arrivare infine a 199.
Ma questa era una soluzione provvisoria perché subito si pensò alla costruzione del nuovo e moderno complesso ospedaliero.
L'Amministrazione, infatti, in previsione della assegnazione dei fondi per il nuovo ospedale, si era affrettata a bandire regolare concorso per la progettazione del nuovo complesso ospedaliero per acuti, dopo che la Speciale Commissione  Provinciale, appositamente nominata dalla stessa Amministrazione, aveva scelto, il 13 febbraio 1969, l’area, su cui erigerlo.
Da questo momento in avanti non ho trovato altre notizie.



 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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