FIRENZE Istituto Ortopedico Toscano Piero Palagi - Ospedali d'Italia

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FIRENZE Istituto Ortopedico Toscano Piero Palagi

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L'ospedale Piero Palagi ex IOT, Istituto Ortopedico Toscano, e in precedenza già Villa Margherita.
Da un lascito ereditario del 1916 di Matilde Orvieto-Forti e Alice D'Ancona-Orvieto che aveva consentito l'acquisto di uno stabile per destinarvi un luogo per la cura delle deformità congenite o provenute da malattie o per invalidità del lavoro o di guerra, nel 1923 per inadeguatezza del luogo si scelse al suo posto Villa Margherita di origine trecentesca.
L'ospedale fu aperto nei nuovi locali nel 1923, sotto la direzione di Piero Palagi: l'Istituto aveva iniziato la sua attività con 40 posti letto, cresciuti anzi più che raddoppiati ( 85 ) di lì a pochi anni. L'ambulatorio ortopedico, ospitato dapprima nella Clinica Chirurgica cittadina, dal 1925 poté essere trasferito presso il medesimo Istituto. L'istituto, adattato nella struttura pur nel rispetto dell'originaria architettura dall'ingegner Ugo Giovannozzi, aveva già iniziato a svolgere, all'epoca dell'inaugurazione, la propria attività e in un anno aveva assistito oltre quattrocento ammalati.
Dal Castelli apprendiamo ancora che, con regio decreto del 4 dicembre 1927, n. 2827, l'istituto venne eretto in Ente Morale.
L'Ente si propone  all’assistenza fisico-chirurgico-ortopedica, gratuitamente o col semplice rimborso delle spese di degenza, degli invalidi di guerra, degli invalidi civili, poveri o non agiati, appartenenti alle provincie della Toscana e in via eccezionale, ad altre Regioni, che di tale assistenza abbisognino in conseguenza di malattie, di infortunio accidentale o sul lavoro, ovvero per vizi di nascita. Infatti vengono ivi ricoverati gl'infermi affetti dalle più svariate malattie delle ossa e delle articolazioni: tubercolosi osteo-articolare, postumi di paralisi infantile epidemica, malformazioni congenite del piede torto, lussazioni dell'anca, ecc.
Nel 1933 l'edificio originario fu ampliato di due padiglioni. Nel 1947 aveva una capacità di 160 posti letto per arrivare a  280 letti, e possiede uno speciale reparto, con camere di prima e seconda classe, per malati abbienti. Alcuni posti gratuiti e diversi semigratuiti sono destinati in permanenza al ricovero di infermi, non assistiti da Enti, che versino in condizioni di particolare disagio.
Le presenze annuali da un minimo di 15.299 nel 1923, sono salite ad un massimo di 83.750 nel 1940, con tendenza a progressivo aumento.
L'assistenza diretta degli infermi è affidata a 16 infermiere diplomate, coadiuvate da 48 inservienti di corsia.
Nella cura delle malattie l'Istituto ricorre tanto a molteplici mezzi di terapia conservativa, quanto ad interventi chirurgici di varia natura ed entità, a seconda dei casi. Ha un servizio di traumatologia bene organizzato e modernamente provvisto di tutti gli apparecchi occorrenti per il trattamento razionale delle fratture.
Dispone di un reparto speciale per traumatizzati dipendente dall'Istituto Nazionale Fascista per l'Assicurazione degli Infortuni sul Lavoro.
Alla lotta contro la tubercolosi l'Istituto partecipa in maniera veramente attiva, ottenendo dei resultati del tutto lusinghieri che l'incoraggiano a perseverare nei suoi compiti.
Nel 1940 è inaugurato uno speciale centro per l'assistenza ai poliomielitici, attrezzato coi più perfezionati mezzi di terapia del terribile morbo, tra i quali una vasta piscina per la rieducazione funzionale ed il massaggio subacqueo, una sezione di terapia fisica, una terrazza per elioterapia ed un vasto arenile per gli esercizi ed i giuochi all'aria aperta.
Con provvedimento del Ministero dell'Interno tutti i poliomielitici della regione Toscana venivano, non appena superato il periodo acuto della malattia, inviati all'I.O.T. per il trattamento rieducativo.
Nella struttura di Villa Margherita nel corso degli ultimi decenni sono stati ospitati nuovi servizi.
Ora è sede della prima clinica dentistica pubblica italiana.
A causa degli spazi sempre meno idonei agli esordi degli anni Sessanta, l'architetto Domenico Cardini venne incaricato dall'azienda ospedaliera di Firenze di procedere al restauro dell'ospedale ortopedico Palagi e di alcuni edifici inseriti nell'area, e di progettare un nuovo edificio, attiguo e comunicante con il preesistente, contenente gli uffici e gli ambulatori, tre unità di reparto e una sala operatoria.
Un primo progetto, riguardante il nuovo IOT e la ristrutturazione della ex casa colonica, venne elaborato già a partire dal 1962, i lavori  vennero conclusi nel 1985: il nuovo IOT fu inaugurato nel 1986.
I lunghi tempi del cantiere furono prevalentemente dovuti all'irregolare stanziamento di fondi da parte della committenza.
Ad aprile 2014 è stata inaugurata a monte una nuova palazzina di 2.000 metri quadrati su due piani che ospita la nuova Centrale Operativa del 118 Firenze-Prato. L'edificio è dotato di tutte le tecnologie attuali ed è a prova sismica. Nel 2015 i locali ospitano anche la Centrale Operativa Esculapio, la sezione che si occupa dei servizi ordinari e non di emergenza di tutto il territorio fiorentino.
Il nuovo edificio in cemento armato ha nel ventre della propria struttura a pettine, sopra a un'ampia scalinata, una teleferica a scorrimento  che segue il pendio della collina e collega i piani a pettine nei quali si trovano i reparti e gli ambulatori medici.
Due sono i binari e entrambi gli impianti sono automatici e gratuiti per il pubblico; a seconda delle necessità del traffico passeggeri effettuano la discesa e la salita tra tutti e i 5 piani, anche in contemporanea e nella stessa direzione.

Fonti: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano, Medici Domus, 1941
          https://it.wikipedia.org/wiki/Ospedale_Piero_Palagi



 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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