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Ringrazio i collaboratori della Biblioteca di Fermo che mi hanno fatto dono del testo "luoghi e forme dell'Assistenza Sanitaria , Ospedali, medici condotti e operatori sanitari a Fermo e nel Fermano dopo l'Unità di Italia" edito nel 2011 dall'Ordine dei Medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Fermo.
Ringrazio poi l'Ordine stesso che, ha condiviso con me i contenuti riportati.

Mi sono limitato nel sito a riportare gli aspetti storici degli ospedali citati ma, il volume, di quasi 200 pagine, è estremamente ricco di contenuti per cui ne suggerisco la consultazione. Come ultimo, considerato che sto eseguendo la ricerca su tutto il territorio nazionale, è il primo caso dove un Ordine Professionale commissiona una tale proposta editoriale. Ho avuto modo di constatare che il volume appartiene ad una fortunata serie editoriale promossa dall’Ordine dei Medici di Fermo finalizzata alla riscoperta della storia medico-sanitaria della provincia fermana e che è stata realizzata grazie alla cura scientifica dello Studio Firmano in cui è stata concessa ampia attenzione ai luoghi ed agli istituti di assistenza e cura. Rinnovo, pertanto, l’invito alla lettura del volume.


L'origine dell'ospedale risale al secolo XVIII in seguito al lascito di Rosa Capobianchi di Carassai che, con testamento In data 3 agosto 1752 lasciò per la realizzazione di un ospedale un patrimonio pari a scudi 1200. Nel 1770 l'arcivescovo di Fermo Cardinale Paracciani ne arricchì la dotazione, aggiungendovi  gli avanzi di tre Monti frumentari comunali. Negli anni successivi il patrimonio dell'ospedale fu accresciuto grazie ad altri lasciti. Incaricati dalla sua amministrazione furono un sovraintendente ed un amministratore nominati dalla famiglia Niccolini di Monte Giberto, come stabilito dalle intenzioni della prima testatrice. Dopo il 1860 l'amministrazione fu affidata alla locale Congregazione di Carità. Nel 1865 l'ospedale ricoverava una media annua di 40 pazienti e cura i poveri infermi del paese che non possono essere ricoverati anche a domicilio. L'ospedale è strutturato internamente in due corsie, capaci di contenere tre letti ciascuno.

Dal testo di Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano  Medici Domus, 1941
ricaviamo che, nel  1901 il sacerdote Dr. Nicola Arpili istituì l'ospedale suo erede universale. Nel 1910, demolito il vecchio, fu eretto il nuovo Ospedale. dotato di un ricovero per cronici della capacità di 12 letti.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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