BOLOGNA Ospedale S'Antonio Abate - Ospedali d'Italia

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BOLOGNA Ospedale S'Antonio Abate

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Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo Gli Ospedali della Melagrana – Giovanni Giordano – Centro Studi San Giovanni di Dio – 1988 – scheda di Lucia Sandri
Ringrazio la Provincia Romana dei Fatebenefratelli per l’autorizzazione-condivisione dei contenuti riportati

Il 17 marzo del 1607 l'arcivescovo di Bologna permise ai Fatebenefratelli l'istituzione in città di un loro ospedale. Nel maggio seguente fu acquistata a questo scopo una casa nella quale venne istituito in Bologna il loro primo ospedale sotto il titolo di San Benedetto.  E' questo uno dei pochi casi di fondazione ex novo di un ospedale da parte dei frati di San Giovanni di Dio che, generalmente, subentrano alla guida di istituzioni preesistenti. Il 29 ottobre 1629, tali locali vennero permutati con quattro case contigue, poste nella medesima località e il trasferimento vero e proprio avvenne nel dicembre del 1630, durante l'infuriare di una nuova epidemia di peste. Al nuovo ospedale fu dato il nome di Sant'Antonio abate. L'attività di questi anni è caratterizzata oltre che dall'assistenza prestata agli appestati, da quella fornita, nel 1664, alle truppe dello stato pontificio, sotto il papato di Alessandro settimo.   In quest'occasione, l'ospedale fu dotato di ben cinquantasei letti contro gli otto che vi erano ordinariamente allestiti. Data l'emergenza, i Fatebenefratelli furono contemporaneamente investiti della guida di un altro ospedale cittadino, quello di San Giovanni Decollato.  Finito il periodo bellico, l'attività dei Fatebenefratelli riprese il consueto svolgimento, sino al 29 ottobre del 1668, quando il conte Carlo Sforza Attendoli Manzoli, li lasciò eredi di un suo credito da destinarsi alla ricostruzione dell'ospedale. I lavori ebbero inizio il 5 marzo del 1670 e terminarono il 16 settembre del 1676. Il 2 luglio del 1677, venne stipulata una convenzione tra i frati di San Giovanni di Dio e i Governatori dell'Opera pia dei « vergognosi  che, in quanto « eredi fiduciari »,  si impegnavano ad aumentare periodicamente il numero dei letti dell'ospedale. Nei letti suddetti, potevano essere accolti, inoltre, infermi indicati di volta in volta dalla famiglia del testatore e dall'opera pia dei « vergognosi », cui spettava del resto anche il loro mantenimento. Nel 1680 ebbe luogo la consegna dei primi quattro letti. Nel 1766 l'ospedale fu ulteriormente ampliato e disponeva ora di un totale di quindici letti, numero che rimase sino al termine della sua attività. L'ospedale, infatti, fu soppresso all'indomani dell'ingresso in Bologna delle truppe francesi, il 7 marzo del 1797. Il 27 febbraio del 1798, il fabbricato e l'orto dell'ospedale vennero ceduti all'Opera dei Vergognosi e poi, soppressa anch'essa, nel 1802. Nel 1809, cessò del tutto l'attività del Sant'Antonio abate.  Un inventario, redatto nel 1796, dopo l'ingresso delle truppe francesi, ci da alcune notizie; vi compaiono in servizio otto frati, di cui solo tre avevano emesso i voti religiosi. Oltre a loro, sono nominati al servizio dell'ospedale, un dottore, un confessore, un barbiere, un lavandaio, un garzone e un cuoco. Nell'arco di un anno, come si rileva da un altro inventario del 1793, riusciva ad assistere, nonostante le difficoltà economiche, trecento infermi. In ultimo, l'ospedale  gestiva una farmacia, la cui fondazione risaliva al 20 maggio del 1609.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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