GHILARZA Ospedale Civile G. P. Delogu - Ospedali d'Italia

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GHILARZA Ospedale Civile G. P. Delogu

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I contenuti della scheda provengono dal testo :  Dalla Mutua degli operai all'Assistenza Pubblica - Nino Onida – Edizioni Iskra - 2003 - Il paragrafo relativo alla storia dell’Ospedale è a firma del Sig. Di Tomaso Sanna ex Sindaco di Ghirlanza che ringrazio per il contributo consessomi.

Le strutture sanitarie del paese devono la vita al notaio Antonio Contini (fratello di Caterina, mamma dell'avvocato Piero e di Padre Giovanni Sotgiu, quest'ultimo trucidato in Cina nel 1930) il quale attraverso un testamento olografo del 2 aprile 1901 assegnava due titoli di rendita per la somma di lire 2500, per l'inizio della costruzione di un piccolo ospedale (comunemente chiamato poi ospedaletto), inizio che sarebbe dovuto avvenire entro quindici anni dalla data del legato, pena la decadenza del medesimo legato. Tale condizione inclusa nel testamento, aveva lo scopo di servire d'esempio e d'incitamento ai compaesani al fine di poter raggiungere un così nobile obiettivo. Il notaio Contini nel suo testamento, fra le altre disposizioni che testimoniano la lungimiranza e la bontà d'animo, stabilì di destinare, oltre alla somma necessaria per iniziare la costruzione dell'ospedaletto, la somma di lire 500 per realizzare la condotta dell'acqua nel Comune di Ghilarza. Per iniziare la costruzione dell'ospedaletto il notaio Contini decise di far consegnare le cartelle alla Congregazione di Carità. Questo organismo assistenziale,  nacque a norma del Regio Decreto del 18 Agosto 1860.
Per poter disporre di una certa superficie, dove la Congregazione di Carità avrebbe dovuto dare inizio alla costruzione dell'ospedaletto, si sacrificarono le antiche botteghe antistanti la chiesa di San Palmerio.
Il Comune si impegnò a concedere in permuta alla Parrocchia il fabbricato adiacente alla chiesa di San Palmerio, ed a depositare nell'orto di San Palmerio le tegole e del legname che sarebbero stati recuperati in seguito alla demolizione delle antiche botteghe. L'ospedaletto venne costruito, quindi, in un terreno ricadente nell'antico quartiere di "Pantaleo" utilizzando in parte l'area di sedime delle botteghe, ed in gran parte il terreno donato da un privato. Il direttivo della Congregazione di Carità, prima della scadenza del termine di 15 anni, dopo aver chiesto l'approvazione alle autorità competenti, diede inizio alla costruzione dell'ospedaletto, e riuscì in parte nell'intento, grazie al contributo ricevuto da parte di altri privati; fra questi, il colonnello Cocco elargiva lire 5000, il sig. Giovanni Sanna, dopo aver venduto una casa di sua proprietà, versava lire 10000, infine l'amministrazione dell'annona, che veniva gestita privatamente, versava l'utile della gestione ammontante a lire 4600. Finalmente negli anni Trenta con tali somme fu possibile completare la costruzione di un padiglione ed innalzare la muratura di tutto l'edificio di almeno due metri. Degli altri legati non fu possibile disporne immediatamente, in quanto il capitale poteva essere conseguito solamente dopo la morte degli usufruttuari. La costruzione dell'ospedaletto avvenne a cura di maestranze ghilarzesi.
Il testamento del colonnello Delogu, deceduto nel 1935, recitava "[...] lego al Comune di Ghilarza i terreni di mia proprietà e la casa di civile abitazione con l'orto affinché sia possibile chiamare a Ghilarza, ogni quindici giorni, un professore di clinica di una delle due università sarde o anche un patologo, per effettuare consulti gratuiti per i poveri". Il testamento disponeva che la realizzazione di quanto indicato doveva avvenire entro 5 anni dalla sua morte.
Evidentemente per una molteplicità di motivi non fu possibile rispettare quanto disposto dal testatore (l'avvento della seconda guerra mondiale fu determinante in quanto fino al 1944 nella villa si insediò un reparto militare) ma l'erede, dott. Gino Delogu, anche egli medico, non volle incamerare, per inadempienza, la proprietà e con lo stesso spirito del donante pazientò fino a quando si iniziò a realizzare quanto desiderato dal colonnello Delogu e dagli altri benefattori. Nell'anno 1946 la Congregazione di Carità, con la presidenza del veterinario Antonio Soggiu, inoltrò l'istanza per l'erezione in Ente Morale dell'Ospedale G. P. Delogu. Si iniziarono i lavori di adattamento della villa a cura di due capimastri muratori ghilarzesi, Michele Piras e Pino Manca, ed in aiuto degli operai intervenne anche il sig. Michele Onida assunto con deliberazione commissariale n. 94 del 2 agosto 1946 con le mansioni di infermiere, compito quest'ultimo che espletò per lunghi anni, fino al pensionamento avvenuto nel 1977. Il Comune di Ghilarza che subentrò alla Congregazione di Carità, iniziò, grazie, appunto all'opera del sindaco dott. Antonio Deriu, l'attivazione del servizio ospedaliero. Si diede incarico di dirigere la casa di cura al prof. Redi, che durante la seconda guerra mondiale dirigeva la cattedra di patologia chirurgica trasferita a Ghilarza presso il Cottolengo, ed il professore incaricò il suo aiuto dott. Fiorentino a proseguire l'attività medica presso l'ambulatorio e presso le case dei pazienti, soprattutto presso i più poveri.
Lo statuto del nuovo ospedale fu predisposto dall’Avvocato Piero Soggiu, allora consigliere regionale e prevedeva che per adempiere alla volontà dei fondatori l'ospedale veniva istituito con i seguenti scopi: prestare assistenza medica; eseguire ricoveri per interventi chirurgici ecc. Stabiliva, inoltre, che l'assistenza sanitaria ed il ricovero per i poveri dovevano essere prestati gratuitamente, salvo la rivalsa nei confronti dei rispettivi comuni di residenza e si stabiliva di far pagare gli abbienti secondo tariffe predisposte a norma di legge da aggiornare periodicamente; prevedeva di stipulare convenzione con un chirurgo di particolare "valentia" con l'impegno di prestare la consulenza in caso di richiesta; di assumere un primario chirurgo, ed un direttore sanitario che soggiornasse presso l'ospedale; di stipulare apposite convenzioni con specialisti che dovevano prestare la loro opera in giorni stabiliti. Lo statuto prevedeva, inoltre, che gli organi amministrativi dovevano essere composti dal presidente e dal consiglio di amministrazione. L'inaugurazione  si tenne il 27 dicembre 1953. Tuttavia l'organico era alquanto ridotto così come le attrezzature: l'ospedale non disponeva di una autoambulanza propria e, in caso di ricoveri urgenti ed allorquando era necessario garantire i trasferimenti all'ospedale di Oristano o a quelli di Cagliari, Sassari e Nuoro, si provvedeva a noleggiare il taxi. Il numero di posti letto previsti erano 45. Nel corso degli anni la struttura ha subito numerose trasformazione ed ammodernamenti. Moltissimi lavori sono stati effettuati fino ad oggi, rendendo la struttura razionale e confortevole. Dall'origine vi è stata un trasformazione nei servizi e nel numero dei posti letto.
Nel corso dell'anno 1981 la competenza è stata trasferita all'U.S.L. n. 12 di Ghilarza. Dopo il 1 settembre 1995 la Unità Sanitaria n. 12 è stata ricompresa nella A.S.L. n. 5 interessante l'intera Provincia di Oristano.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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