CHIOGGIA Ospedale Ca’ di Dio poi unito con il Santa Croce - Ospedali d'Italia

Vai ai contenuti

Menu principale:

CHIOGGIA Ospedale Ca’ di Dio poi unito con il Santa Croce

Ospedali Nord est > Regione Veneto > Venezia provincia

Il contenuto della scheda deriva da due lavori messi a disposizione dalla biblioteca civica di Chioggia:

Gli ospedali e i lazzaretti di Chioggia nella storia - Atti primo congresso Storia ospedaliera - Reggio Emilia 1957
Storia religiosa del Veneto - Diocesi di Chioggia - Giunta Regionale del Veneto - Gregoriana libreria editrice


La prima opera storica organica e completa riguardante la città di Chioggia è quella  del Monsignor Pietro Morari deceduto il 1652 che rimase inedita fino al 1870 anno in cui fu pubblicata. Chioggia possedeva anticamente due ospedali denominati l’uno Ospitale di Santa Croce, l'altro Ospitale di San Salvatore o Ca’ di  Dio o Domus Dei. Nulla si sa di esatto sulla loro vera data d'origine né sulle loro prime vicende.

L'ospedale detto Ca’di Dio era situato extra moenia, fuori porta, esattamente nell'isola detta “Tombola”, allora località semideserta. Di esso ci dà notizia il Morari che ne ritrova le prime tracce in una supplica di certo frate' Leonardo rettore della Ca’ di Dio che, vedendo il detto luoco molto angusto a quello si ricercava ad un'opera tanto Pia, supplico al Comune che gli dasse  certo terreno contiguo all'Hospedale per poter fare un horto et vigna per commodo degli Infermi et Pellegrini, che ivi alloggiavano, e cortesemente gli fu concesso et egli spese del suo libre 200 in ristorare, et ampliare il detto luogo. Questo accadeva nell'anno 1298. Altro restauro lo stesso Morari afferma essere avvenuto nel 1396 sotto il Podestà Simone Dalmerio, dato che l'ospedale aveva subito gravi danni durante la guerra dei Genovesi (1379 1380). 

Sempre del Morari apprendiamo di alcune usurpazioni avvenute a danno dell'ospedale nella prima metà del XVI secolo: già nel 1479 Domenico Bellavere aveva chiesto a Sisto IV per sé e successori l’iuspatronato di una cappellania all'altare di San Salvatore con facoltà di eleggere un Cappellano. Al suo decesso il figlio Lodovico, dopo la morte del vescovo Giovanni Tagliancozzi che beneficiava della detta cappellania, fece  nominare l’arciprete di Loreo Giacomo Cavalieri e divise con questo le rendite dell'ospedale, usurpandone altresì l'orto e le casette annesse adibite a ricovero di poveri. La comunità ricorse allora al Principe in quale decretò a favore d’essa.  Infine, nel 1585, i Consigli cittadini deliberarono di donare ai Cappuccini l'ospedale di Ca' di Dio con la chiesa e l'orto continui, onde essi vi fabbricassero il loro convento ponendo però la condizione che le rendite dell'ospedale fossero unite a quelle dell'ospedale di Santa Croce. Veniva in tal modo a formarsi un unico ospedale che, sotto l'amministrazione e direzione dei soliti provveditori laici, provvedeva sia al ricovero dei malati che all'alloggio dei Pellegrini. Nel 1914, poi, ai sensi della legge del 11 luglio 1904, contenenti disposizioni a favore dei Pescatori, il Regio Governo cedeva il convento onde vi si istituisse un Ricovero Femminile. 

Era amministrato da 2  Provveditori  dallo  “scriba” o “quaderniere”  mentre per la cura delle anime vi presiedeva un ecclesiastico col titolo di “Priore”. Quest'ultimo non risiedeva nell'ospedale né forse si preoccupava  d'altro che di riscuotere le rendite  dovute, tanto che pare che il priore di Ca' di Dio giungesse persino a voler usurpare le rendite spettanti ai poveri. Pertanto, i Consigli della città nel 1555 provvidero a far sì che i magistrati  e i Consigli della Dominante potessero recuperare le rendite usurpate e stabilirono l'elezione non più di 2 ma bensì di 4 “Provveditori”, due dei quali cittadini e due popolari. 

Nel 1585 viene unito al Santa Croce. I  quattro Provveditori rimanevano in carica un anno e cessavano contemporaneamente dal loro incarico, ma siccome tale stato di cose provocava dei comprensibili inconvenienti il Podestà Andrea Molin, con terminazione del 24 gennaio 1664, decideva di portare a 2 anni la durata dell'incarico, stabilendo altresì che un Cittadino e un Popolare amministrassero per un anno e gli altri due nel secondo. Nel 1707 il Podestà Vendramin proibisce con sua terminazione che una sola persona ricoprisse  più cariche. D’allora in poi non costa che alcun Cancellier Grande sia stato più eletto Provveditore ma tutti i successori hanno ricevuto il titolo di Sopraprovveditori. Le rendite venivano amministrate dal Provveditore Cittadino che era anche chiamato “cassiere”, mentre il Provveditore  popolare era chiamato solamente a dare il suo voto in affari che riguardassero tutto il corpo amministrativo e il Minor Consiglio. La suddetta determinazione Molin prescriveva pure che l'elezione del “Priore” o della “Priora” dell'ospedale avesse luogo ogni due anni da parte dei Provveditori e del Minor Consiglio, mentre quella del “quaderniere”  doveva avvenire ogni anno. Più tardi, Verso la fine del 700 la Sovrintendenza dell'Ospedale era composta dal Podestà, dal Cancellier Grande in qualità di Sopraprovveditore perpetuo, tre Consiglieri, un Provveditore Cittadino e  un Provveditore Popolare

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
Torna ai contenuti | Torna al menu