ORBASSANO Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Luigi Gonzaga - Ospedali d'Italia

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ORBASSANO Azienda Ospedaliero-Universitaria S. Luigi Gonzaga

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Nel testo di Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano, Medici Domus, 1941 troviamo che,  il 27 giugno 1904 fu posta la prima pietra del Sanatorio San Luigi, propagazione della Fondazione Gonzaga di Torino (L'Opera pia di San Luigi Gonzaga ebbe origine dalla Società dello stesso nome sorta in Torino sulla fine del secolo XVIII per l'assistenza dei poveri infermi abbandonati. Riconosciuta con RR. patenti del 22 agosto 1797 essa aveva avuto dal Municipio la concessione gratuita di un'area fra le vie S. Chiara e Giulio, corso Valdocco e via Deposito per la costruzione di un ospedale destinato all'assistenza dei poveri affetti da una delle quattro malattie speciali:
cancro, idrope cronica, marasmo, lisi)  che, dopo tre anni di lavoro condotto con infaticata solerzia, poteva iniziare la sua opera a sollievo del dolore umano.
Pochi anni erano trascorsi quando l'Amministrazione affrontò un altro problema poderoso: la cessione al Municipio del vecchio fabbricato di via Santa Chiara che era ormai divenuto inadatto ai bisogni, e l'erezione presso il Sanatorio di un secondo grandioso padiglione che venne in breve ad aggiungere 426 letti ai 216 dell'edificio primitivo. Anche a quest'Opera sovvenne largamente la munificenza della Cassa di Risparmio, del Comune di Torino e dell'Istituto di San Paolo. La fondazione Carlo Alberto per le malattie della pelle viene intanto passata ad altro ospedale e l'Opera S. Luigi concentra tutte le sue attività all'assistenza dei tubercolotici.
L’ospedale sanatorio non più come era ritenuto anticamente, ricovero definitivo di malati inguaribili, ma officina di cure sapienti ed efficaci richiama da ogni parte i sofferenti, a cui sorride un raggio di speranza.
L'interessamento del Comune alla profilassi locale, l'opera fattiva del Consorzio provinciale antitubercolare, reclamano nuovi letti, e un terzo padiglione si delibera di aggiungere ai due preesistenti. Ricorre il centenario della Cassa di Risparmio ed il benemerito Istituto consacra la fausta ricorrenza con una elargizione di quattro milioni. Provincia e Comune concorrono con un milione ciascuno. L'Opera dal canto suo vi dedica alcune sue attività.
Il fabbisogno di circa nove milioni non è ancora oggi coperto, ma la costruzione è finita coi suoi 324 letti: essa è stata preceduta da quella di un altro fabbricato, capace di una cinquantina di letti, per le forme chirurgiche, mentre in apposito padiglione ha conveniente alloggio il personale femminile d'infermeria e di servizio.
Così l'Ospedale Sanatorio raggiunge ed oltrepassa il numero di 1000 letti, proprio quando una grande provvidenza del Regime, l'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi, dischiude la possibilità dell'assistenza a gran numero di lavoratori, ai quali l'Istituto può aprire le sue porte in virtù delle convenzioni sollecitamente intervenute colla Cassa Nazionale per le assicurazioni sociali.
Dallla Rivista "il Sanatorio della Regia Opera San Luigi in Torino" del 1929 ci vengono alcune informazioni strutturali i organizzative.
Una galleria di comunicazione unisce i tre padiglioni principali e separa in ciascuno il reparto maschile da quello femminile. In ciascun reparto sono distribuite, in tre piani, le camere da letto, tutte con esposizione di sud sud-est. Ampie sale di riunione accolgono i malati che non sono obbligati a letto.
Un avancorpo centrale del primo padiglione contiene gli uffici d'amministrazione, l'alloggio dei cappellani e del medico di guardia. Tra il primo ed il secondo padiglione trovansi da una parte la Chiesa e dall'altra l'alloggio delle Suore. Nei sotterranei hanno sede la cucina, la dispensa, il refettorio del personale ed i macchinari.
La sezione chirurgia è allogata in apposito padiglione collegato al fabbricato principale con altra galleria. Un edificio separato dall'ospedale è destinato ad alloggio delle infermiere. A conveniente distanza poi è allogata la lavanderia e, più appartata ancora, la camera mortuaria.
I tre padiglioni di medicina sono destinati rispettivamente ai tre stadi della malattia, ed il primo, costrutto veramente con criteri sanatoriali, è riservato ai malati leggeri, che possono trarre giovamento dalla cura di veranda. Caratteristica di questo padiglione sono infatti le gallerie o logge per il riposo e per la cura all'aria aperta.
All'infuori di ciò i padiglioni non differiscono sostanzialmente nei loro particolari, fatta solo eccezione pei lavabi, che nel primo sono installati nelle camere da letto. A tutti venne esteso recentemente l'impianto delle sputacchiere da parete, a circolazione d'acqua. Nel secondo padiglione, le prime due camere di ogni  reparto sono destinate all'accertamento clinico di cui ricorra la necessità. I bambini sono allogati in apposite infermerie.
L'acqua è provvista mediante estrazione e sollevamento meccanico dal sottosuolo, derivandosi invece dalla rete generale dell'acqua potabile per uso della lavanderia, alla quale è destinata pure l'acqua di ricupero dell'impianto frigorifero.
L'energia elettrica è usata per illuminazione, per i compressori delle caldaie a nafta, per le pompe di sollevamento di montacarichi, per i ferri da stiro, i ventilatori, gli apparecchi di radiologia, ecc.
Il riscaldamento è fatto a circolazione d'acqua con una centrale termica di dodici caldaie a nafta, mentre due caldaie Cornovaglia servono per la produzione di acqua calda.
C’è la  macchina lavatrice e sterilizzatrice delle stoviglie, nonché l'impianto del forno d'incenerimento dei rifiuti, non essendo più sufficiente, dopo l'ampliamento dell'ospedale, l'uso delle caldaie a tramoggia per la distruzione della segatura e dei rifiuti in genere. L'assistenza sanitaria è affidata a tre medici primari con cinque assistenti ciascuno e ad un chirurgo primario con un assistente.
Nelle sezioni mediche si pratica la cura d'aria completata da tutti i sussidi terapeutici di cui dispone la tisiologia moderna: tubercolinoterapia, chemioterapia aurea, calcioterapia, cura arsenicale, ecc. Fra tutti gli interventi terapeutici tiene sempre il primo posto per importanza di esiti il pneumotorace artificiale.
E il Sanatorio S. Luigi ha il merito di essere stato fra i primissimi istituti a studiare e praticare la collassoterapia polmonare secondo le istruzioni del grande maestro italiano prof. Forlanini.
La sezione chirurgica è attrezzata per la chirurgia del torace e gran numero di casi di tubercolosi polmonare vi sono trattati coi moderni mezzi di collassoterapia chirurgica (frenicotomia, toracoplastica ed apicolisi). In essa i malati possono beneficiare, oltreché degli interventi chirurgici propriamente detti, anche delle cure di aria, di sole, di raggi ultravioletti e del lungo ricovero in ospedale adatto.
Due gabinetti, completamente attrezzati, sono adibiti alla radiologia. Esistono inoltre un laboratorio di ricerche cliniche, un gabinetto di laringoscopia e un gabinetto odontoiatrico. L'ospedale è fornito di farmacia interna.
Tutte le operazioni della giornata sono regolate da apposito orario e da un complesso di norme disciplinari ed igieniche, largamente diffuse nell'ospedale. I biglietti di ammissione dei malati sono accompagnati da un foglietto colle principali istruzioni profilattiche.
Nelle ore di libertà i ricoverati hanno a loro disposizione una parte del giardino. Sono loro permessi alcuni giuochi, ed alle ammalate alcuni lavori donneschi. L'Ospedale offre pure ai ricoverati le audizioni radiofoniche con altoparlante. Essi dispongono inoltre di una piccola biblioteca.





 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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