PATTI Ospedale civile Barone Romeo - Ospedali d'Italia

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PATTI Ospedale civile Barone Romeo

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La scheda deriva integralmente dal testo  “Ospedalità antica in Sicilia” del Prof. Mario Alberghina dell’Università di Catania che ben vent’anni fa ha svolto una ricerca su tutti gli Ospedali siciliani. Contattato non ha esitato, oltre a farmi dono del testo,  a darmi la completa disponibilità ad attingere al volume riportandone fedelmente i conte-nuti.
Voglio aggiungere che, fino ad ora, a parte la mia iniziativa di raccogliere la storia degli ospedali italiani, il volume del Prof. Alberghina è, insieme a quello di  Giuseppe Castelli Gli ospedali d'Italia del 1941, unico nel suo genere.



Sotto l’ex castello aragonese, nell’antico nucleo urbano dentro le mura, era l’antico, piccolo ospedale per pellegrini (sei posti letto), governato dai confrati di un Monte di Pietà, intitolato a S. Agnese, presumibilmente di fronte alla sede dell’attuale Municipio, retto da due ospedalieri senza stipendio e di cui si ha notizia dal 1548 al 1580. In una casa del quartiere San Michele fu fondato nel 1588, con una somma derivata dal patrimonio personale del vescovo palermitano Gilberto Isfar e Corillas, un nuovo ospedale per pellegrini con il titolo di “Ospedale di S. Croce”, retto da una Confraternita di elemosina e poi da un Monte di Pietà (1626) . In quel luogo fu confermato dal vescovo mons. Napoli nel 1626. Annessa all’ospedale c’era una chiesetta e sacrestia (Oratorio della S. Croce; ospedale di S. Croce) in cui era costituita la Congregazione della S. Croce o dei Neri. Cessata di esistere la Congregazione della S. Croce verso il 1724, l’amministrazione dell’ospedale fu affidata ad un procuratore che rendicontava il bilancio annuale al vescovo. L’ospedale (quattro stanze poi divenute unico camerone, cucina e giardino seminato ed alberato) passò sotto la direzione del Consiglio degli Ospizi (1817) durante il Regno borbonico delle Due Sicilie. Nel 1876, l’ospedale fu elevato ad Ente morale, retto da una Congregazione di Carità.
Ai primi del Novecento, il fabbricato era ridotto in condizioni infelici.  Ha cessato la sua attività intorno al 1930. Di esso non esiste più traccia in seguito ai bombardamenti dell’ultima guerra mondiale.
Nel 1935, l’Opera Pia Barone Romeo cedette questi locali di sua proprietà al Comune in cambio dell’area dell’ex teatro lirico per poter ampliare un caseggiato già adibito ad ospedale. Negli anni ’60, al posto di questo edificio ospedaliero intitolato al benefattore Barone Romeo, fu costruito un palazzo moderno che oggi ospita gli uffici amministrativi della USL.

Altro testo : Magistri Riccardo, L’ospedale di Patti “Barone Ignazio Romeo”: note storiche e biografiche, Messina-Samperi, 2003

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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