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SIENA Ospedale di S. Maria della Scala

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Alcuni credono fondato nell'VIII secolo l'Ospedale di S. Maria della Scala dal ciabattino Sorore, pro-clamato beato per acclamazione di popolo per le sue sante azioni.
Alcuni dei più autorevoli storici invece affermano che i primi fondatori sarebbero stati i canonici della vicina cattedrale verso la fine del secolo XI.
Ricorderemo che la sua floridezza decadde verso la fine del secolo XV, poichè la pestilenza del 1478, la cattiva amministrazione, la rivalità feroce tra i «noveschi ed i «riformatori », la quasi soppressa autorità dei Rettori sottomessi forzatamente al Consiglio della Repubblica, ridussero le risorse dell'Ospedale all'estremo; nè il secolo successivo, che segna la caduta della Repubblica e l'inizio del dominio mediceo, vide rifiorirne le sorti.
Molte e cospicue eredità concorsero nei secoli XVI-XVIII a ridonare all'Ospedale una notevole prosperità che, se non raggiunse i fastigi dei secoli passati, fu però bastante a permettere l'opera di misericordia e di assistenza con notevoli mezzi.
Saltando a piè pari tutta l'opera esplicata dai granduchi della Casa di Lorena, non certo sempre a favore dell'Ospedale e che culminò, anzi, nella soppressione dell'antica autonomia, nella abolizione della Consulta dei Savi (1784), nella limitazione del potere dei Rettori, registriamo, durante il periodo napoleonico, l'istituzione della commissione amministrativa degli Ospizi e Ospedali di Siena, decretata dalla Giunta straordinaria di Toscana e mandata in vigore il 14 gennaio 1809 su provvedimento del Barone Gandolfo, prefetto del Dipartimento dell'Ombrone.
Il secolo XIX non presenta, per un lungo periodo, fatti di grande rilievo per la storia dell'Ospedale, eccettuano gli anni della Rettoria di Celso di Girolamo Petrucci-Bargagli (1835-1850) il quale «fu tutto inteso a riformare l'ordine del servizio medico assistenza ai malati, ed a modificare il vasto fabbricato in modo più rispondente alle innovazioni che mano mano vi introduceva. Il Petrucci provvedeva, infatti, alla costruzione di un'officina per bucati, al nuovo teatro anatomico, all'ampliamento ed al miglioramento di alcune infermerie dove fece aprire quelle finestre grandissime che ancora oggi serbano il nome di finestroni del Petrucci.
Il Commissario Prefettizio Nicola Marcone, nell'anno 1886, nell'intento di risollevare le sorti economiche e di accrescere il prestigio dell'Ospedale di S. Maria della Scala, avvantaggiando anche la Facoltà medica della R. Università degli studi di Siena, venne ad accordi con quest'ultima, mediante i quali fu conclusa la trasformazione dell'Ospedale, per tutto quanto riguardava la cura dei malati, in Policlinico universitario, obbligandosi i clinici ed i patologi, con i loro rispettivi aiuti ed assistenti, all'intero servizio gratuito sanitario per tutto l'anno solare.
Nel 1929 è stata aperta la Farmacia per il servizio pubblico, corredata di laboratori e locali comodi e rispondenti sotto ogni aspetto alle più moderne esigenze.
Il 6 luglio 1930  è inaugurato  l'Istituto di radiologia e terapia fisica «Pier Eugenio Sclavo ».
Numero totale dei letti: in attrezzamento normale 600: in attrezzamento straordinario 650; epidemia 682.

Fonte:   Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941

OPAC SBN: La cucina di un ospedale del 300 M. Belli, F. Grassi, B. Sordini – Pacini Editore - 2004

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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