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NARNI Lebbrosario

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L'Ospedale dei lebbrosi di S. Bartolomeo o di Colle Capra, è molto antico, e sebbene non se ne cono-sca l'anno di fondazione, pure si può affermare che esso esisteva già nel 1300, come ne fanno fede gli Statuti della Città di Narni.
Fu costruito in aperta campagna e  dotato di discrete rendite. Esso serviva al ricovero dei lebbrosi del-le diocesi di Narni, Amelia, Terni, Rieti, Todi ed Orte, abbracciando così un vasto territorio, in cui certo il morbo doveva fare gran numero di vittime.
Al Cap. 36 del Libro III degli Statuti di Narni si legge: Stabiliamo che nessun lebbroso o lebbrosa vada per la Città di Narni o per i borghi o per la campagna, e che nessuno della Città, dei borghi o della campagna ospiti quelli o quelle e colui che avrà fatto il contrario venga condannato a 10 lire cortonesi ogni volta e il lebbroso o la lebbrosa a 20 soldi cortonesi ogni volta.
Il Vicario, incaricato dell'esecuzione di detta ordinanza, la faceva nota al popolo a mezzo del pubblico banditore, mentre agli ammalati veniva notificata nel primo mese di ricovero nel lebbrosario, facendo anche saper loro che siccome ogni anno percepivano dal Comune
100 soldi cortonesi, essi venivano a perdere detta elemosina se entravano in Città senza suo permesso.
La profilassi pero a quei tempi doveva essere concepita in modo abbastanza elastico, poichè nei detti Statuti cosi si legge appresso: Sia tuttavia lecito agli stessi lebbrosi poter entrare in detta Città impunemente nel giorno della festa della Natività del Signore, nella festa di Pasqua di Resurrezione, nella festa di S. Giovenale, nel mese di maggio, nelle feste della B. Vergine del mese di marzo e di agosto e nella festa di tutti i Santi.
A giudicare dalle lagnanze e dalle continue istanze che i Sangeminesi facevano alla S. Sede, sembra che nella prima metà del 1400, l'Ospedale non funzionasse più come doveva e che anzi per molto tempo rimanesse chiuso. Perciò Papa Callisto III nel 1446 credette opportuno inviare un breve al Vescovo di Narni, ordinandogli di riaprirlo e di farvi ricoverare gli ammalati infetti onde evitare una diffusione maggiore del morbo, e ciò sotto pena di scomunica.
Il 3 maggio 1739 Mons. Caracciolo, delegato e visitatore apostolico per l'Umbria e la Sabina, istituendo a Narni, per ordine di Clemente XII, l'Ospedale della B. Lucia o Brefotrofio soppresse il lebbrosario di S. Bartolomeo e tutti i suoi beni mobili e stabili, suppellettili azioni e crediti furono applicati in beneficio del primo.

Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941

Testo: L'Ospedale della SS. Trinità della città di Narni Narni, 1938.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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