TRIESTE Ospedale Israelitico - Ospedali d'Italia

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TRIESTE Ospedale Israelitico

Ospedali Nord est > Regione Friuli Venezia Giulia > Provincia Trieste

Da: Atti del secondo Congresso Italiano di Storia Ospitaliera -Torino 1961 – pagg.571-575 relazione di Gino Porfirio funzionario nelle biblioteche governative


Fondato nel 1816, venne riconosciuto « Ospedale Comunale » conformemente al Cap. XIV del Regolamento della Comunità Ebraica di quella città. Visse complessivamente circa 119 anni, finchè venne chiuso verso il 1935. Un regolamento organico del 1831 venne dalla Ristretta Consulta modificato nel 1834 negli artt. 59, 60, 61. In essi si stabiliva che la qualifica attribuita ai due medici della Istituzione fosse rispettivamente di primo e secondo, considerando l'anzianità di servizio (art. 59). «Il medico anziano dirigerà la cura per sei mesi e per altri sei il medico secondo [...] e dovranno reciprocamente consultarsi sulle malattie che presentassero pericolo. Qualora il secondo medico fosse da poco laureato e non potesse provare di avere esercitato la professione per sei anni fuori dell'Ospedale o per quattro nell'Ospedale, dovrà il primo medico continuare la cura degli ammalati, finchè avrà fatto la pratica richiesta e questi sarà inoltre tenuto a frequentare l'Ospedale nelle ore che il medico anziano vi farà le visite (art. 60).
Interessante appare nella storia dell'Ospedale la figura del Direttore. I direttori si dividono in due Dottori approvati di medicina ed un chirurgo parimenti approvato.
Separato ed indipendente dalle altre pie istituzioni, l'ospedale era libero nell'amministrare i suoi fondi. Per l'art. 4 « finchè il fondo capitale dell'ospedale abbia raggiunta la cifra di fiorini 4.000, la Comunità contribuirà al suo mantenimento con l'importo annuo di fiorini 2.000 ». Era pure concessa alla Rappresentanza dell'Ospedale d'intraprendere una questua annua.
L'attaccamento degli Israeliti Triestini alle loro istituzioni ovviava in vari modi alle difficoltà finanziarie. Ammirevole era la buona volontà in coloro che per la natura del loro ufficio vi dedicavano gran parte del loro tempo. Gratuito era il ministero dei medici e del chirurgo come tutti gli uffici di coloro che facevano parte della Rappresentanza. Gratuito era ancora il saltuario ministero di chi li sostituiva. La Generale Consulta eleggeva la Rappresentanza dell'ospedale tra i pagatori di tassa. Ma i medici e il chirurgo erano poi eleggibili quand'anche non fossero stati pagatori di tassa (art. 2).
La nomina dei dipendenti dell'ospedale avveniva per elezione o per chiamata.
Per alcuni (per i membri della Rappresentanza si usavano gli stessi criteri in ordine di durata richiesti per le cariche della Comunità) la scelta del candidato avveniva per votazione segreta della Rappresentanza. Ciò avveniva per il custode e per la levatrice. Veniva chiamato a coprire l'ufficio colui (o colei) che avendo avanzato domanda di nomina, otteneva il maggior numero di voti. Il cassiere veniva scelto direttamente fra i pagatori di tassa.
L'assunzione dell'infermiera avveniva per così dire in modo automatico, giacchè tra i requisiti del custode eravi quello di essere ammogliato (art. 128). L'art. 106 ampliava certi criteri: ove non ammogliato, doveva avere presso di sè una congiunta non troppo avanzata di età. A questa spettava l'ufficio obbligatorio di infermiera. La durata dell'ufficio del custode era di un anno, ma aveva diritto alla conferma.
Eravi pure un infermiere assunto per chiamata. L'Ufficio di Segretario era gratuito e disimpegnato da uno degli amministratori.
Il custode percepiva 200 fiorini annui (art. 139). Tale somma veniva elevata a 300 fiorini di convenzione annui (art. 117). Se si tien conto che con quest'ultimo regolamento veniva istituito il posto di infermiere prima disimpegnato dal custode (artt. 131, 132, 133), si avrà modo di pensare che il costo della vita era anche aumentato. Ciò concorda con gli storici dell'epoca.
Spettava alla levatrice la somma di 25 fiorini anni. Una retribuzione così esigua può spiegarsi pensando che doveva ammendare a uno scarso numero di parti si da permetterle fuori dell'ospedale l’esercizio della libera professione. Più alta la retribuzione dell'infermiere. Il suo onorario non poteva superare i fiorini 25 al mese, senza vitto, il quale resterà tutto a suo carico.
La posizione dal punto di vista giuridico-economico del personale femminile si giustifica considerandola in un più ampio contesto delle condizioni storiche del paese. Nel dominio Absburgico come del resto negli altri paesi la donna era privata dei diritti politici, non era quasi mai ammessa ai pubblici uffici. Pertanto alcune attività sanitarie apparivano come indispensabilmente affidate all'elemento femminile.
Quando sorse l'ospedale Israelitico di Trieste mancavano gli ospedali militari, e i soldati erano curati nelle caserme e nelle guarnigioni.
Tra le competenze del custode eravi quella di « visitare le caserme militari una volta per settimana, per rilevare se v'hanno ammalati militari Istraeliti, nel qual caso supposto loro offrirà il trasporto all'Ospedale Comunale, e farà conoscere al Presidente il risultato delle sue ricerche».
Qualunque Israelita indigente e ammalato, sarà accolto e curato gratuitamente nell'Ospedale Comunale. E questa sollecitudine non faceva distinzione fra Ebreo praticante o non, fra Ebreo indigeno o forestiero. Qualunque ammalato dovrà dire il Viduj, ossia la Confessione al terzo giorno di soggiorno, obbligando all'uopo il custode a far sì che tale pratica abbia luogo » ma tutto questo era l'espressione di un sentimento religioso vivamente sentito e tradiva la coscienza sociale di uno stato si eterogeneo per nazionalità che per religioni, ma che tra l'altro traeva vitalità proprio obbligando i propri sudditi all'attaccamento alla religione.
Dalla lettura di vari passi dei regolamenti si ritrae il geloso attaccamento delle autorità Ebraiche alla tradizione e l'ossequioso riguardo alle autorità esterne.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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