FORMIA Ospedale del Dono Svizzero - Ospedali d'Italia

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FORMIA Ospedale del Dono Svizzero

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La storia di questo ospedale l'ho trovata su un pagina di facebook a firma di Raffaele Capolino

https://www.facebook.com/formiaelasuastoria/posts/la-storia-dellospedale-dono-svizzero-di-formia-e-la-nobile-e-silenziosa-figura-d/866067603728862/

La storia di questo ospedale s' incrocia con quella della famiglia Zuber di origine svizzera che per una serie incredibile di circostanze fu determinante nell'assegnazione del "dono" da parte delle autorità svizzere nel 1947 .
Il principale artefice di questa straordinaria storia fu il Dott. Chirurgo Carlo Zuber.
Il padre del dr Carlo Zuber, Gustavo Zuber cittadino svizzero in quanto nato a Berna, negli anni antecedenti all'ultima guerra ricopriva un ruolo di Funzionario presso il ministero degli esteri svizzero. Dopo aver girovagato per quasi tutta l'Europa , e in grado di parlare in numerose lingue, si trovò per caso a Catania in periodo invernale su una nave diretta a Bombay dove lo stesso Gustavo era stato destinato dal governo svizzero.
A Catania restò colpito dalla contemporanea situazione di chi faceva i bagni a mare in pieno inverno e chi invece sciava a 3.300 metri sull'Etna, quest'ultimo sport da lui amato e praticato in Svizzera.
Attratto anche dalla bellezza della città decise di stabilirvisi iniziando un'attività di spedizioniere facilitata dalle sue numerose conoscenze linguistiche.
A Catania conobbe la donna che diventerà sua moglie che metterà al mondo quattro figli . Il secondo di questi quattro figli è il nostro Carlo Zuber che si laureò in medicina e iniziò a svolgere la sua attività professionale sia in proprio che presso l'ospedale universitario Gaspare Rodolico di Catania.
Carlo Zuber essendo figlio di svizzero , ma nato in Italia, si trovò in effetti ad avere una doppia cittadinanza, che si dimostrò importante e determinante per gli eventi che interessarono la nostra Città di Formia.
Si sposò con una giovane di Catania e dopo qualche anno la nuova famiglia si trasferì a Berna dove il Dr Zuber lavorò presso l'Ospedale Cantonale.
Successivamente e in stato di gravidanza, la moglie manifestò il desiderio di partorire a Roma dove avrebbe trovato l'aiuto della propria madre e delle sorelle.
Dopo la nascita a Roma di Carlo Zuber Junior agli inizi del 1947, il Dr Carlo Zuber Senior continuò' ad esercitare la sua professione di chirurgo a Berna congiungendosi settimanalmente con la sua sposa e il suo figlio appena nato.
Erano gli anni del dopoguerra e il governo svizzero pensò di fare un dono ad una delle tante città del Basso Lazio distrutte dai bombardamenti che interessarono l'intera Linea Gustav e che determinarono anche la distruzione di Montecassino , fatto che ebbe una risonanza mondiale facendo nascere, in molte nazioni , un movimento di grande solidarietà.
Il ventaglio delle città interessate era ampio e riguardava sia città del litorale tirrenico sia dell'interno Frusinate.
Nella decisione fu determinante il ruolo di Carlo Zuber Senior che , scelto per le sue esperienze di medico in Italia e per la sua conoscenza della lingua Italiana , divenne il soggetto più importante di una Delegazione Svizzera, nata per scegliere una città dove concretizzare la realizzazione di un efficiente impianto ospedaliero.
In pratica fu lui a convincere la Delegazione Svizzera a scegliere Formia , dove lui non era mai stato, ma che individuò per la sua centralità e la collocazione più idonea per spostamenti verso Roma , verso Napoli, verso il Frusinate e verso le isole pontine .
Fu così che Il Governo Svizzero progettò e finanziò la costruzione di quindici tipiche costruzioni in stile svizzero coordinate per un razionale utilizzo sanitario.
In effetti la copertura e tutto il resto era in legno dipinto in verde e solo le pareti perimetrali erano in muratura ma per l'altezza di meno di un metro.
Tutto fu diretto e gestito da tecnici svizzeri e da manovalanza locale e nel giro di pochi mesi nacque un perfetto Ospedale per il quale fu geniale anche la scelta del nome:Ospedale Dono Svizzero.
All'inizio l'intero corpo medico , di cui il Dr Zuber fu il primo protagonista, fu totalmente svizzero come pure il reparto degli infermieri , questi ultimi aiutati dalle Suore degli Angeli Adoratrici della SS.Trinità.
In pratica il Governo della Confederazione Helvetica, dopo averlo donato, concorse attraverso propri rappresentanti locali ad amministrarlo fino a quando le 15 pur efficienti baracche di legno furono sostituite dall'attuale struttura edilizia, iniziata nel 1961.
Man mano che i medici e gli infermieri venivano sostituiti da personale italiano , avveniva il loro graduale rientro in Svizzera.
Rimase per ultimo il Dr Zuber , che acquisì la specializzazione in Radiologia che gli permise di sostituire al Dono Svizzero un grande della Radiologia Italiana il Prof. Casimiro Simonetti già Radiologo del Papa Pio XII.
Berna provò a farlo rientrare in Svizzera ma il Dr Carlo Zuber decise di rimanere a prestare il suo servizio presso l'Ospedale Dono Svizzero da lui fortemente voluto a Formia.
Tutti quelli che lo hanno conosciuto hanno ancora il ricordo della sua professionalità, della sua onestà e, soprattutto, della sua riservatezza , dote umana ben rara.
Così scrisse il Dr Saverio Palumbo alla sua morte: " ....per oltre due decenni tutta l'attività radiologica intra ed extra ospedaliera gravò sulle sue spalle" e ancora ".......scrupoloso nel suo lavoro lo rivedo ancora fino a sera tarda intento a stilare referti o a leggere radiografie con sguardo penetrante senza tradire stanchezza ne' emozione e senza pause o interruzioni ......."
Grandi personaggi contribuirono con un fattivo apporto alla struttura sanitaria appena nata.
Uno dei primi assunti dall'iniziale management svizzero fu il concittadino Giovanni D'Onorio De Meo che svolse una funzione di "factotum" come elettricista, idraulico, muratore, responsabile delle caldaie,giardiniere, aiutante portantino e tanti altri incarichi svolti fino al 1971.
Ricordo inoltre, Suor Regina, il Cappellano della struttura Don Gennaro Palmaccio e Suor Bernardina che servì i malati fino al 2008 quando fu costretta in età avanzatissima ad andare in pensione.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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