BOLZANO Ospedale civile Azienda Sanitaria Alto Adige - Ospedali d'Italia

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BOLZANO Ospedale civile Azienda Sanitaria Alto Adige

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Le fonti storiche sono d'accordo nell'affermare che la fondazione di un ospedale a Bolzano risale a tempi remotissimi.
Infatti, già nel 1202 ne troviamo uno, fatto costruire, pare, dal Vescovo di Trento, Corrado II, ed affi-dato ai Cavalieri dell'ordine teutonico: con scopi forse più di albergo che di ospedale, poichè accoglieva anche molti pellegrini diretti alla Terra Santa ed in altri pii luoghi, ma in ogni modo sempre improntati a sentimenti di beneficenza.
L'edificio sorse in un primo tempo al di là dell'Isarco ma non durò a lungo, poichè nel 1218 un'inon-dazione lo distrusse ed i cavalieri teutonici si rifugiarono nel Castello di Weggenstein senza più preoccuparsi di ospedale e di pellegrini.
Nel 1225 i signori di Weineck fecero costruire e fondarono un ospedale «in honorem Spiritus Sancti ».
Anche questo però ebbe vita breve poichè nel 1291 venne distrutto da un incendio.
A questo punto gli storiografi non enunciano più date, ma informano che l'ospedale viene ricostruito dal Comune di Bolzano, e dell'amministrazione viene incaricato un rappresentante del Consiglio Comunale.
In che anno questo avvenga non ci è dato sapere, poichè nessun documento ne informa e gli archivi ospedalieri non risalgono tanto indietro:mi primi documenti contabili che si riferiscono al nuovo istituto non li troviamo che nel 1500, quando cioè cominciano i conti consuntivi, resi dallo scrivano comunale addetto e conservati negli archivi di questo pio Ente.
Da questo momento però si può affermare che l'Ospedale inizia la sua vita regolare, non solo dal punto di vista economico, poichè tutto si svolge secondo le norme amministrative di quell'epoca, ma anche e soprattutto per quanto concerne lo scopo benefico, poichè vi si attua l'assistenza, sia pure in forma modestissima adeguata peraltro al concetto di umanità del tempo ma tale da ammetterla come punto di partenza per gli sviluppi futuri. Non si hanno notizie precise sul funzionamento dell'istituto, ma la regolarità della tenuta dei conti fa supporre una ininterrotta attività, che si conclude con il legale riconoscimento dello stesso, come Ente pubblico di beneficenza, mediante un decreto della cancelleria aulica austriaca, in data 14 novembre 1837. Nel 1844 le mansioni di assistenza e di vigilanza degli ammalati ed i servizi sussidiari vengono affidati alle Suore: il che coincide, evidentemente, con un periodo di sviluppo dell'istituto, confermato anche dal fatto che negli anni 1852-1859 il Comune di Bolzano provvede alla costruzione del primo fabbricato, situato dove ora sorge l'Ospedale.
Alle spese relative concorrono anche i Comuni di Dodiciville, Gries e Laives, i quali, d'accordo con Bolzano e mediante convenzioni stipulate in seguito (e precisamente negli anni 1872, 1873, 1874), formano un istituto consorziale chiamato a provvedere all'assistenza e alla cura gratuita degli infermi poveri appartenenti ai predetti Comuni — ed ai pensionari»; designando, probabilmente, con tale nome, malati cronici incurabili ed ancora persone inabili al lavoro.
Tale fatto ha importanza in quanto vi appare il fondamento dell'istituto ospedaliero che assume la denominazione di «OSPEDALE CIVILE E CASA DI RICOVERO PER INABILI »; la casa  è annessa ed amministrata dall'Ospedale, accoglie 150 ricoverati, ma funziona in un edificio staccato con servizi proprî.
Questa, in sintesi, la genesi dell'attuale Ospedale con le trasformazioni avvenute negli ordinamenti fino a giungere all'erezione in Ente Morale ed allo Statuto base, informato ai principî che reggono gli Istituti di assistenza e beneficenza, ed approvato nel 1928.
L'attività nazionale dello spirito fascista, e l'impulso che il Duce ha dato a questa zona orientandovi traffici e commerci  ha trovato pratica attuazione  anche nell'andamento Ospedaliero, a tale ritmo accelerato di vita, facciano riscontro un proporzionale aumento di movimento, un accrescersi di servizi, la creazione di nuovi reparti, e, nel complesso, un adattamento dei sistemi esistenti alle maggiori esi-genze.
Dal progetto dell'Arch. Ettore Rossi di Roma, vincitore del concorso pel nuovo Ospedale, ricaviamo le notizie seguenti. Il progetto prevede la sistemazione di tutti i reparti e servizi in 3. soli edifici: l'Ospedale generale l'Ospedale sanatoriale, l'Ospedale infettivi, capaci di accogliere fra ammalati e persona-le di assistenza circa 900 conviventi.
Ciascun edificio ha forme strettamente corrispondenti alle sue funzioni.
La distribuzione è delle più logiche e tale da consentire una perfetta efficienza di tutti i servizi.
L'Ospedale generale è un edificio a sette piani con uno schema di pianta ormai divenuta classica per gli ospedali progettati dall'Arch. Rossi.
La creazione delle tre zone distinte: (zona di degenza ), (zona filtro », « zona dei servizi », permette una ottima separazione dei servizi e dei traffici ed un perfetto orientamento: degenza a sud e filtro a nord.
E' adottata la distribuzione in piano delle specialità medico-chirurgiche ed a colonna, dei reparti e dei servizi, con completa simmetria di ciascun reparto onde ottenere perfetta equidistanza della zona di degenza, dalla zona filtro e dalla zona dei servizi.
Anche per l'ospedale sanatoriale, nella disposizione degli impianti sanitari (zona filtro) e delle camere (zona di degenza) e dei servizi (zona dei servizi) è stato seguito lo stesso concetto che ha guidata la progettazione dell'ospedale generale. Da tutte le camere vi è facile accesso alle verande.
Ogni piano dispone di sale di soggiorno, spogliatoi, bagni e gabinetti con cucinette e tisaniere oltre a sale destinate alla visita medica. L'edificio dispone parlatoi per uomini e donne.
Un completo sviluppo è dato ai servizi medico-chirurgici, di cucina, ecc. nell'intento di permettere il funzionamento autonomo di questo edificio.
L'edificio dell'ospedale per malattie infettive ha forme e disposizioni veramente caratteristiche e particolari. Anche qui le tre zone « filtro », «degenza », e « servizio».
Si è tenuta in grande evidenza la necessità che questo Istituto possa funzionare in pieno od a regime ridotto.
Una netta separazione delle diverse forme di malattie viene fatta sino dall'ingresso. Sono così create 5 diverse sale di visita con bagno, spogliatoi, gabinetti ed ascensori separati per i 4 piani superiori.
Il piano terreno ed il primo piano sono studiati in modo da poter essere suddivisi a loro volta in quat-tro, sei, otto piccoli reparti. Due speciali uscite (uomini e donne) con bagni e spogliatoio sono create per gli ammalati dimessi.
Ingressi separati per gli infermieri e le infermiere, con spogliatoi, docce e gabinetti assicurano un per-fetto isolamento del servizio interno da quello esterno. Il traffico delle vivande e della biancheria è ben protetto da ogni contagio con l'esterno e risulta completamente distinto per qualità.

Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano, Medici Domus, 1941

Testo di riferimento :L'Ospedale Civile di Bolzano, Bolzano, 1935 presente presso la biblioteca di Fi-renze

Altro testo: L’ospedale di Bolzano ieri e oggi – Walter Schneider, Giorgio Delle Donne – Bolzano USL Centro Sud 1992 presente presso la biblioteca centrale di Firenze e Roma olte che presso la biblioteca dell’Archivio di Stato di Gorizia



 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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