SASSUOLO Ospedale civile Congregazionale - Ospedali d'Italia

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SASSUOLO Ospedale civile Congregazionale

Ospedali Nord est > Regione Emilia Romagna > Provincia Modena


Il contenuto della scheda proviene integralmente dal sito:

https://storiapoliclinicomodena.blogspot.com/p/1959-ospedali-della-provincia-di-modena.html  che riporta notizie dai testi sotto riportati


Un Ospedale per Pellegrini, detto di S. Maria e S. Giorgio, esisteva in Sassuolo prima del 1427, poiché, scrive il TIRABOSCHI, nel detto anno Ugolino da Manzano, Sassolese, nel suo testamento lascia Laborerio hospitalis Sanctae Mariae de Saxolo extra castrum unam operam bonam pro anima sua. Un altro lascito viene fatto nel 1440 da Paolo Teggia, che, con suo testamento, dona Laborerio hospitalis S. Mariae albergatorum de’ Saxolo libras tres marchionales pro anima sua”.
Secondo una lettera di Ercole I, in data 1° Marzo, 1489, l’ospedale sarebbe stato fondato dagli antenati di Andre de Gratia, di Sassuolo, la cui famiglia fu poi chiamata de’ Bertoi.
Esso trovavasi presso la Chiesa di S. Giuseppe, in una casa che fu trasformata in convento per i Padri Serviti, introdotti a Sassuolo nel 1499. Dovette perciò esulare e nel 1506 fu trasportato presso la Chiesa, ora soppressa, di S. Stefano.
Poi la Comunità, che ne era patrona, nel 1601 lo fece fabbricare presso la Chiesa di S. Anna e nel 1610 lo affidò alle cure dei Padri Cappuccini.
L’Ospedale ospitava allora per tre giorni i pellegrini senza obbligo di somministrare il vitto; doveva anche distribuire elemosine ai poveri delle Ville di Braida, S. Polo e Cinque Fonti.
Nel 1753 la Comunità di Sassuolo, che aveva diritto di nominare il Rettore dell’Ospedale, ottenne di trasformarlo da ospedale per pellegrini in ospedale per infermi dal Pontefice Benedetto XIV che, con rescritto dato a Roma il 23 gennaio 1753 permise che i beni dell’antico ospedale fossero assegnati al nuovo scopo.
Il Duca Francesco III, con suo chirografo datato da Sassuolo 15 aprile 1753, confermò la conversione dell’Ospedale, e, per formarne il patrimonio, si valse dei legati fatti da Giberto Paffi, ultimo di una delle più antiche famiglie di Sassuolo. L’Ospedale venne allora affidato ad un’Amministrazione composta dal Prevosto, dal Podestà e da un Amministratore locale.
Nel 1801 l’Ospedale subì l’ultimo trasferimento: fu trasportato nel soppresso monastero di S. Chiara, donde erano state sloggiate le monache 12 anni prima. La costruzione del monastero era stata iniziata nel 1610 e la Chiesa di S. Chiara solennemente benedetta il 1 Luglio 1614.
L’attuale Ospedale possiede poche tracce dell’antico monastero, poiché ha subìto notevoli trasformazioni adeguandosi alle esigenze di una moderna tecnica ospedaliera era sotto l’impulso di una vigile amministrazione. E per di più sono state aggiunte nuove fabbriche per dare soprattutto ai reparti chirurgico e ginecologico un’attrezzatura corrispondente alle moderne necessità.
Lo scopo dell’Ospedale, quando venne istituito con decreto ducale nel 1753, era Il ricovero e la cura degli infermi poveri del Comune di Sassuolo e, in caso di urgenza, dei forestieri privi di mezzi. Ora l’Ospedale accoglie, dietro pagamento, infermi di ogni categoria, privati o assistiti da qualsiasi Ente.
E’ interessante notare che lo stemma dell’Ospedale raffigura la palma e le dita estese della mano destra (mano araldica).

TlRABOSCHI GEROLAMO -Dizionario Topografico-Storico degli Stati EstensL Tomo II, pag. 321. – Modena, presso la Tipografia Camerale, MDCCCXXV.
VIGNOCCHI FRANCESCO – Istituti di beneficenza e previdenza. - « L’Appennino Modenese», pag 647. – Licinio Cappelli editore, 1895.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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