FABRIANO Ospedale San Raffaele - Ospedali d'Italia

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FABRIANO Ospedale San Raffaele

Ospedali Centro > Regione Marche > Ancona e provincia

Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo Gli Ospedali della Melagrana – Giovanni Giordano – Centro Studi San Giovanni di Dio – 1988 – scheda di France-sca Romana Bini
Ringrazio la Provincia Romana dei Fatebenefratelli per l’autorizzazione-condivisione dei contenuti riportati

Nel 1630 l'Arciconfraternita del Sacramento e della Vergine della Cattedrale, che fino a quel momento aveva condotto l'ospedale, decide di cedere l'attività ad un ordine religioso assistenziale detto dei « Frati della Sporta ». Le trattative, conclusesi con un rifiuto da parte dell'Ordine di S. Giovanni di Dio a causa del cattivo stato dei locali adibiti ad ospedale, riprendono un secolo più tardi e raggiungono l'esito desiderato.  Il 10 aprile 1766, l'Arciconfraternita approva la cessione.
I patti prevedono la cessione in perpetuo dell'ospedale all'Ordine religioso con tutti i beni stabili, mobili, crediti, privilegi, diritti; l'obbligo per i frati di ottenere il beneplacito apostolico, di tenere 14 letti, 10 per gli uomini, 4 per le donne, con la facoltà di aumentarne il numero secondo le rendite ma con l'obbligo di non diminuirne; di impiegare nell'ospedale almeno tre religiosi, di accogliere tutti gli infermi bisognosi del territorio; l'obbligo di prelazione al vicino ospedale degli esposti in caso di trasferimento o di vendita del locale e, in caso di soppressione dell'Ordine, i patti prevedono la restituzione dell'ospedale alla Confraternita con tutti i capitali e i diritti vecchi e nuovi.  La cessione viene stipulata dai deputati dell'Arciconfraternita con atto  dell'8 febbraio 1768 con beneplacito apostolico di Clemente XIII il 21 maggio.   Tuttavia nonostante il cambiamento di gestione, le condizioni dell'Istituto, invece di migliorare, peggiorano ulteriormente in seguito all'arrivo da Roma del nuovo Priore, padre Casimiro Paris, accusato di preferire il gioco delle carte e ogni divertimento alle cure dell'ospedale.  Alla rovina economica dovuta all'incuria del Priore segue, dopo diciassette anni, la catastrofe materiale con il crollo della torre, donata dal Comune di Fabriano ad uso dell'ospedale che resta inagibile.  Mons. Vinci, visitatore apostolico a Fabriano per far fronte alle spese di ricostruzione e di mantenimento del nuovo ospedale, attua una serie di riforme.  In se-guito a numerosi litigi verificatisi tra i Fatebenefratelli e la confraternita del Sacramento a danno dell'istituzione assistenziale, mons. Vinci decreta che quest'ultima non abbia più nessuna ingerenza né pretesa sopra il regolamento politico ed economico dell'ospedale, dall'altro lato i Fatebenefratelli rimarranno alla cura degli infermi perdendo però ogni potere decisionale.  La direzione viene affidata direttamente alla S. Sede e tramite questa ad un visitatore apostolico.  Al reparto femminile sono assegnate due donne infermiere: l'accesso è vietato ai religiosi infermieri e permesso al solo sacerdote per i conforti religiosi, in ogni caso però con la presenza delle infermiere stesse.  In seguito ai rivolgimenti giacobini e napoleonici l'ospedale subisce gravi conseguenze.  Nel 1810, con la soppressione degli Ordini religiosi i Fatebenefratelli sono allontanati dal loro incarico e sostituiti da un custode laico.  Nel luglio dell'anno seguente il Superiore Generale dei Fatebenefratelli disdice l'impegno dell'Ordine presso l'ospedale fabrianese.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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