BARI Ospedale Consorziale Policlinico ospedale Giovanni XXIII - Ospedali d'Italia

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BARI Ospedale Consorziale Policlinico ospedale Giovanni XXIII

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che riporta un Abstracta a cura del dott. Massimo Montinari , da:Storia Illustrata dell'Ospedale Consorziale Policlinico di Bari - Dal San Pietro al San Paolo - di Mario, Massimo, Michele Montinari_Levante Editori 1995 BARI.


In Puglia sorsero Ospizi sul Gargano per le Compagnie che si recavano al Santuario di S. Michele, costruito nel V sec. (493) sotto il pontificato di Gelasio I, Vescovo di Siponto. Spesso con i pellegrini si incontravano i Crociati e i Longobardi in partenza verso l'Oriente dai porti di Siponto e dalla costa pugliese, così gli Ospizi diventavano centri di aggregazione e di scambio culturale, e le tracce si trovano ancora oggi in tantissimi ospedali pugliesi.
Grande merito all'assistenza sanitaria deve essere attribuito ai canonici di San Nicola di Bari. La prima Casa del pellegrino si fa risalire al 1090-1100, edificata in seguito ad una donazione di Boemondo alla città: si chiamava Hospitium Sancti Nicolai ed era ubicato a fianco della Basilica; un secondo ospedale cittadino nel XII sec. Sarebbe stato donato dal Papa Pasquale I con una Bolla del 15 febbraio 1113 ai Cavalieri del S. Sepolcro di Gerusalemme e chiamato Gerosolimitano. Si hanno notizie di un terzo ospedale, di S. Tommaso,edificato per volontà di Franco Carofiglio, Signore di Bari, costruito assieme alla Chiesa di Santa Caterina e ubicato lì dove si trova l'Arco Alto. Uno dei pericoli più grossi era rappresentato dalle epidemie così frequenti all'epoca, per cui per fronteggiare queste esigenze sanitarie furono organizzate delle aree di isolamento: tra queste si ricorda un Locale per l'isolamento dei lebbrosi detto S. Lazzaro, ubicato lì dove oggi sorge il cimitero, mentre un vero Lazzaretto, adibito alla contumacia, fu realizzato nel 1722 nell'area attigua alla Camera di Commercio. La prima vera organizzazione sanitaria cittadina deve essere attribuita al Sindaco Carlo Tanzi che attrezzò il Lazzaretto con locali idonei all'assistenza tanto da permettergli di funzionare per tantissimi anni e di dare un contributo validissimo per fronteggiare le epidemie di peste del 1813 e di colera poi.
Ma come accadeva in tutta l'Italia, la laicizzazione dell'assistenza ebbe il sopravvento sull'assistenza sanitaria religiosa e si basava essenzialmente sull'operato delle Confraternite. Le più organizzate erano quella del Sacro Monte, del SS. Sacramento, della Vallisa e del Purgatorio: il problema delle Confraternite apparteneva all'associazionismo laicale che è stato un fenomeno non solo del mondo cristiano ma anche di quello islamico ed ebraico. Come del resto avveniva nel mondo, le Confraternite esercitavano un potere enorme sull'assetto economico-politico della città tanto da diventare delle vere e proprie società di capitale, che non molto in là sarebbero state penalizzate dal potere centralizzato dello Stato italiano esercitato dai Savoia.
I corsi e i ricorsi storici sembrano ricalcare le orme della sanità barese e i problemi sociali di oggi non sembrano diversi da quelli che viveva Bari cinque secoli fa con la piaga dell'usura. Era questo un flagello che colpiva particolarmente i ceti più deboli e, gestita essenzialmente dagli ambienti ebraici, determinò una ferma reazione dei Francescani prima, e poi di tutta la Chiesa Cattolica che, con Papa Leone X, con Bolla del 1515, riconobbe la fondazione dei Monti di Pietà, i quali sorsero con lo scopo di aiutare la gente povera con prestiti in denaro contro pegno di cose mobili. A Bari sorse una grande Confraternita, quella del Sacro Monte di Pietà, nel 1509, con Ospedale affiliato. Fu questo dunque il primo vero centro ospedaliero della città e da questo trae origine l'attuale Ospedale Consorziale Policlinico. Nel 1558, la Regina e Duchessa Bona Sforza d'Aragona provvide ad istituire dei premi che sarebbero stati estratti a sorte, relativi ad altrettante doti matrimoniali da consegnare a fanciulle povere ed orfane da maritare; infatti molte famiglie, essendo povere, pur di organizzare una dote per la propria figlia, finivano nelle mani degli usurai. Tra i "Santi" non ricordati di Bari c'è Scipione Crisanzio, un ricco contadino morto nel 1592 che con un lascito, non avendo parenti stretti meritevoli delle sue ricchezze, permise di fondare un ospedale per infermi: fu grazie alle sue donazioni che il Sacro Monte di Pietà poté dar vita alla realizzazione dell'ospedale affiliato. Fu dunque questo il primo vero centro ospedaliero della città. Nel 1880 nacque il Consorzio dei Servizi Sanitari tra Provincia e Bari, Comune di Bari e Sodalizio Ospedale Civile: ebbe così vita il Consorziale e il 1° luglio 1889 avvenne il trasferimento dell'Ospedale al Nuovo Convento San Pietro,.poi Liceo Cirillo, ubicato in Piazza San Pietro, con ben 90 posti letto che, nel 1924, sarebbero diventati 175. Ma anche l'Unità d'Italia ha dato il proprio contributo alla realizzazione della moderna sanità barese. Infatti il 17 luglio del 1890, con la Legge 6972, si avviava in campo nazionale la riforma dell'assistenza pubblica con la speranza di poter sottrarre l'organizzazione degli ospedali agli Istituti di Assistenza e Beneficenza, cioè alle Opere Pie; in pratica il Regno d'Italia decise di confiscare i beni delle Confraternite e con questi creare l'assistenza sanitaria pubblica, e naturalmente gestirla: un Regio Decreto del 1° luglio 1897 spogliava dei suoi beni il Sacro Monte di Pietà: il 7 ottobre 1908 il patrimonio della Vallisa venne trasferito al Consorziale, il 20 agosto 1909 arrivò il turno del patrimonio del SS. Sacramento, e l'11 agosto 1911 anche il Purgatorio veniva spogliato. L'opera demolitiva del Regno di Savoia era stata completata, per un riordino postumo. Ma a Bari c'era anche una Università, una piccola Università attivata il 14 gennaio 1817 presso il Liceo Cirillo, in Piazza S. Pietro, con le Cattedre di Anatomia, Fisiologia, Medicina pratica, Ostetricia, Flebotomia e venivano rilasciate Licenze in Medicina, ma il Reale Liceo Cirillo fu chiuso nel 1861 con provvedimento di Francesco De Sanctis, Ministro della Pubblica Istruzione del Regno. Arrivarono gli anni del Fascismo; Nel 1936 ha inizio la costruzione di un ospedale a padiglioni comunicanti tra di loro con cunicoli interrati. Nasce così il Policlinico di Bari con il trasferimento delle strutture dal S. Pietro, le prime cattedre, con i primi Maestri di quella che doveva essere la scuola barese della medicina. La seconda guerra mondiale interruppe bruscamente ogni aspirazione: Bari subisce tre bombardamenti aerei che determinano la distruzione del San Pietro e di diversi edifici vicini. Col dopoguerra si entra nella cronaca, con un Policlinico oramai deposito di mezzi bellici neozelandesi, ed un Ospedale Consorziale di Piazza S. Pietro distrutto dai bombardamenti e con tanta voglia di ricostruire una città, la sua cultura e la sua sanità. La rinascita inizia proprio in quel momento con tanti illustri e valenti docenti, tanti volenterosi professionisti, tanto personale infermieristico che impegnati a vincere la sfida per la ripresa di un'Italia, soprattutto meridionale e barese in particolare, che esce con le ossa rotte da una guerra, che per la prima volta ha toccato il suo suolo con tutta la sua crudeltà ed efferatezza. Sin qui la preistoria dell'Ospedale Policlinico Consorziale. Dopo di che c'è la storia contemporanea, la quotidianità, la cronaca, i decreti che l'hanno fatto diventare Ente Ospedaliero prima, Azienda poi. L'Azienda Ospedaliero - Universitaria Consorziale Policlinico di Bari è un ente pubblico dotato di autonomia organizzativa e gestionale dal 1° maggio 1996 ed opera nell'ambito del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale. Sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università degli Studi di Bari, ospita gli insegnamenti dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e i Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie. Con decorrenza 01.01.2005 lo stabilimento Giovanni XXIII è stato trasferito all'interno della Azienda Policlinico. Pertanto, l'Azienda è attualmente costituita da due stabilimenti:  Il Policlinico e il pediatrico Giovanni XXIII.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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