BRESCIA Ospedale dei bambini Umberto I° - Ospedali d'Italia

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BRESCIA Ospedale dei bambini Umberto I°

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Il contenuto proviene dal sito pubblico ufficiale dell'Azienda ASST Spedali civili di Brescia

http://www.bambini.asst-spedalicivili.it/servizi/Menu/dinamica.aspx?idSezione=17462&idArea=17470&idCat=34359&ID=34358&TipoElemento=categoria


Il 27 agosto 1900 il Consiglio Comunale della città di Brescia deliberava la nascita di una nuova istituzione di beneficenza da intitolarsi al re Umberto I, da destinarsi alla “.cura dei bambini dai 2 ai 7 anni, poveri d’ambo i sessi della città e della provincia, ammalati di malattie acute, mediche e chirurgiche..” (art.3 dello statuto).
La prima sede dell’ospedale dei bambini fu ricavata da locali di un reparto dell’Ospedale Civile ma la crescita dell’istituzione, già comunque titolare di una specifica, propria identità, richiese di adottare il dismesso “ospedale dei rachitici” quale nuova ed autonoma sede di attività.
Negli anni ’30, mentre l’”ospedalino” acquisiva, grazie al generoso lascito della Contessa Nava-Contrini, gli spazi e l’edificio per una nuova sezione (il “Ronchettino”), e veniva riconosciuto con Decreto 9 Marzo 1939 “Ospedale specializzato di I categoria” la comunità bresciana assumeva la decisione storicamente più impegnativa per le proprie istituzioni sanitarie: la costruzione di un nuovo grande ospedale per gli “adulti”, quello che sarebbe diventato l’attuale sede degli Spedali Civili.
Negli anni ’70, mentre si profilava l’istituzione dell’Università con una propria facoltà di Medicina e Chirurgia, la programmazione sanitaria regionale ipotizzava di realizzare un nuovo complesso ospedaliero (Brescia Sud), destinato ad accogliere anche le strutture dell’”Ospedalino” le cui sedi non erano più in grado di garantire razionalità distributiva ed adeguata funzionalità, in rapporto alla evoluzione scientifico-tecnologica della medicina, nonché la necessaria umanizzazione della degenza, così essenziale per pazienti di età pediatrica.
Tramontata l’ipotesi del “Brescia sud” si ipotizzò di centralizzare le diverse sedi dell’ospedale dei bambini presso il Presidio “Ronchettino”, opportunamente ristrutturato.
Anche questo progetto veniva abbandonato proprio mentre le strutture dell’ospedale dei bambini costituito in “Presidio Ospedaliero” della neonata Unità Socio-Sanitaria Locale, entravano a far parte, a pieno titolo, delle dotazioni didattiche e di ricerca dell’Istituzione Universitaria, a conferma e a definitivo riconoscimento della loro elevata specializzazione e della loro cruciale funzione per la formazione dei giovani medici.
La sede di Via Vittorio Emanuele II era ormai irrimediabilmente inadeguata, sia in termini abitativo strutturali, sia per l’incongrua collocazione urbanistica.
Nasceva, come soluzione alternativa, l’idea di trasferire l’Ospedale dei Bambini all’interno degli Spedali Civili, secondo un articolato piano progettuale il cui completamento si è realizzato nel corso del 1998.
Oggi pertanto l’Ospedale dei Bambini, ha propri spazi ed un’organizzazione autonoma all’interno dell’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, abbracciando uno spettro di attività che spaziano dalle competenze superspecialistiche di secondo e terzo livello, alla gestione del territorio e delle sue esigenze (Pronto Soccorso, attività distrettuale), alla evoluzione verso forme di sperimentazione gestionale avanzata e di ospedalizzazione domiciliare nell’ambito di un dipartimento a forte spinta gestionale e funzionalmente collegato con i dipartimenti specialistici per le competenze in essi collocate, in primis, il dipartimento ostetrico ginecologico per la tutela del binomio madre-bambino.
Il 27 agosto 1900 il Consiglio Comunale della città di Brescia deliberava la nascita di una nuova istituzione di beneficenza da intitolarsi al re Umberto I, da destinarsi alla “.cura dei bambini dai 2 ai 7 anni, poveri d’ambo i sessi della città e della provincia, ammalati di malattie acute, mediche e chirurgiche..” (art.3 dello statuto).
La prima sede dell’ospedale dei bambini fu ricavata da locali di un reparto dell’Ospedale Civile ma la crescita dell’istituzione, già comunque titolare di una specifica, propria identità, richiese di adottare il dismesso “ospedale dei rachitici” quale nuova ed autonoma sede di attività.
Negli anni ’30, mentre l’”ospedalino” acquisiva, grazie al generoso lascito della Contessa Nava-Contrini, gli spazi e l’edificio per una nuova sezione (il “Ronchettino”), e veniva riconosciuto con Decreto 9 Marzo 1939 “Ospedale specializzato di I categoria” la comunità bresciana assumeva la decisione storicamente più impegnativa per le proprie istituzioni sanitarie: la costruzione di un nuovo grande ospedale per gli “adulti”, quello che sarebbe diventato l’attuale sede degli Spedali Civili.
Negli anni ’70, mentre si profilava l’istituzione dell’Università con una propria facoltà di Medicina e Chirurgia, la programmazione sanitaria regionale ipotizzava di realizzare un nuovo complesso ospedaliero (Brescia Sud), destinato ad accogliere anche le strutture dell’”Ospedalino” le cui sedi non erano più in grado di garantire razionalità distributiva ed adeguata funzionalità, in rapporto alla evoluzione scientifico-tecnologica della medicina, nonché la necessaria umanizzazione della degenza, così essenziale per pazienti di età pediatrica.
Tramontata l’ipotesi del “Brescia sud” si ipotizzò di centralizzare le diverse sedi dell’ospedale dei bambini presso il Presidio “Ronchettino”, opportunamente ristrutturato.
Anche questo progetto veniva abbandonato proprio mentre le strutture dell’ospedale dei bambini costituito in “Presidio Ospedaliero” della neonata Unità Socio-Sanitaria Locale, entravano a far parte, a pieno titolo, delle dotazioni didattiche e di ricerca dell’Istituzione Universitaria, a conferma e a definitivo riconoscimento della loro elevata specializzazione e della loro cruciale funzione per la formazione dei giovani medici.
La sede di Via Vittorio Emanuele II era ormai irrimediabilmente inadeguata, sia in termini abitativo strutturali, sia per l’incongrua collocazione urbanistica.
Nasceva, come soluzione alternativa, l’idea di trasferire l’Ospedale dei Bambini all’interno degli Spedali Civili, secondo un articolato piano progettuale il cui completamento si è realizzato nel corso del 1998.
Oggi pertanto l’Ospedale dei Bambini, ha propri spazi ed un’organizzazione autonoma all’interno dell’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, abbracciando uno spettro di attività che spaziano dalle competenze superspecialistiche di secondo e terzo livello, alla gestione del territorio e delle sue esigenze (Pronto Soccorso, attività distrettuale), alla evoluzione verso forme di sperimentazione gestionale avanzata e di ospedalizzazione domiciliare nell’ambito di un dipartimento a forte spinta gestionale e funzionalmente collegato con i dipartimenti specialistici per le competenze in essi collocate, in primis, il dipartimento ostetrico ginecologico per la tutela del binomio madre-bambino.

OPAC SBN: origini e storia di un ospedale pediatrico – Antonio Semprini – EDITEAM 2002



 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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