BONDENO Ospedale civile Fratelli Borselli - Ospedali d'Italia

Vai ai contenuti

Menu principale:

BONDENO Ospedale civile Fratelli Borselli

Ospedali Nord est > Regione Emilia Romagna > Provincia Ferrara

Il contenuto della scheda, ci è stato inviato dal Comune di Bondeno,  frutto del lavoro dello storico locale Dott. Edmo Mori, già ex comandante della polizia locale.

L'Ospedale "Fratelli Borselli" è stato aperto il 15 giugno 1913 nell'immobile acquistato nell'anno 1860 dai nobili fratelli Camillo e Giuseppe Borselli, originari del comune di Cento (Ferrara). Nel mese di luglio del 1892, con la scomparsa del Senatore Giuseppe Borselli, quando il fratello Camillo Borselli era morto da alcuni anni, il patrimonio della famiglia, comprendente oltre alla Villa, poi diventata Ospedale, diversi fondi agricoli estesi su una superficie di 300 ettari, è stato donato al Comune di Bondeno col vincolo della destinazione della Villa ad ospedale per i poveri. Alla distanza di due anni dal lascito, con R.D. 25 agosto 1894 è stato eretto l'Ente Morale dell'Opera Pia Borselli con denominazione "Ospedale F.lli Borselli — Bondeno", sotto la gestione di un Comitato di cinque componenti, scelti dal Consiglio Comunale, in ragione di due nel proprio seno e tre fra i più probi e intelligenti cittadini.
Mentre il secolo XIX volgeva al tramonto, l'unico presidio sanitario di Bondeno (distante 18 Chilometri da Ferrara e dall'Ospedale S. Anna) era costituito da due stanze adiacenti alla Chiesa della Confraternita della B.V. Addolorata, situate nella Piazzetta del Commercio in un angusto spazio di speranza, dove l ' Ufficiale Sanitario (operativo a Bondeno dal 1907), se necessario coadiuvato dai medici delle condotte di Santa Bianca e Ospitale, le più vicine al capoluogo, assisteva gl'infermi e compiva, limitatamente ai casi non gravi, piccoli interventi chirurgici. Si trattava dell'Ospedalino, aperto nel 1868 per interessamento del Conte Giovanni Grosoli e dell'Arciprete Don Antonio Zapolli, che avevano organizzato, ai fini dell'apertura, la Confraternita di San Vincenzo de'Paoli, fondata nel 1881 e diretta da Giovanni Fioroni.
Il quotidiano "Gazzetta Ferrarese" del 16 giugno 1913, con riferimento all'avvenuta apertura dell'ospedale F.lli Borselli ha riportato: "Un gran numero di cittadini si è raccolto alle ore 12 nella piazza principale davanti al Municipio. Fu formato un corteo che, preceduto dalla banda di Bondeno, dal Gonfalone del Comune e da numerose bandiere si avviò alla volta della Villa Dazio dove il corteo era atteso dal Consiglio di Amministrazione, dall 'oratore ufficiale Dottor Armando Bussi, dal Direttore Dottor Carlo Doni, dai medici e da numerosissimo popolo. Il Sindaco Ugo Lugli sorse per primo a parlare, per poi lasciare spazio al Dottor Armando Bussi". L'articolo passando poi alla descrizione della struttura, riporta ancora: "In mezzo alla gigantesca flora sorge il grandioso edificio, opera moderna disegnata dal valente architetto Tempioni. Alla vecchia villa fu, dall 'Ingegner Luisari applicato il progetto Tempioni, venendo a formare un tutto armonico e rispondente allo scopo. Salita l'esterna scalinata, passato l'atrio, si entra in un lungo corridoio di metri 72 ai fianchi del quale si succedono camere e padiglione; alle estremità l'ambulatorio da un capo, la sala operatoria dall 'altro. Camere per bagni, disinfezioni, sterilizzazioni, gabinetto per analisi, cappelletta, sala per visite, tutto curato con scrupolosa arte tecnica. E vanno ricordati i vastissimi sotterranei che occupati in parte dalle cucina, lavanderie e bassi comodi, potrebbero, in caso di necessità, alloggiare comodamente un numero straordinario di infermi senza che l'esigenza moderna avesse a che ridire. Nel mezzo del parco, perdute tra gli alberi, sorgono due fabbriche: lo splendore del padiglione di isolamento e la modesta camera mortuaria "
L'organico del personale del neonato ospedale ha compreso: 1 medico chirurgo con la qualifica di "direttore" nella persona del Dottor Carlo Doni, titolare della prima condotta di Bondeno; 1 medico chirurgo con la qualifica di "assistente" nella persona del Dottor Michele Baldrati, titolare della condotta di Santa Bianca; I secondo chirurgo con la qualifica di "assistente" nella persona del Dottor Teleste Pirani, titolare della condotta di Ospitale; 3 infermieri, 3 infermiere, una guardarobiera, una cuoca, un custode-giardiniere. L'incarico di "Segretario amministrativo" del nuovo ente è stato affidato al Segretario Comunale, mentre la "Diaria giornaliera di Spedalità" è stata fissata in Lire 2,75.
Per il miglioramento della struttura ospedaliera, rimasta inalterata dalla data di apertura fino alla seconda metà degli anni Trenta, nel 1937, dopo sporadici interventi di manutenzione, per dare risposta alle necessità di aumentare il numero dei posti letto in relazione all'aumento della popolazione residente (18.000 nel 1913 e 27.000 nel 1937), sono stati deliberati la costruzione di una lavanderia, lavori di adattamento, sistemazione e restauro del "Padiglione di isolamento per malati infetti", aperto poi nel 1938. Per far fronte alle necessità dell'aumentata popolazione residente è stato poi realizzato un reparto ostetrico, quindi per migliorare i servizi ospedalieri in previsione di un eventuale fabbisogno bellico, nell'anno 1939, sulla scorta di un progetto elaborato dell'Ingegner Achille Bonora (direttore dell'Ufficio Tecnico dell'Amm.ne Prov.le di Ferrara), la sede ospedaliera è stata ampliata. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, in seguito alla requisizione della struttura da parte delle truppe germaniche, durata dall'8 novembre 1944 al 24 aprile 1945, l'edificio ha subito gravi danni e ripetute spoliazioni, compiute negli ultimi giorni del conflitto dai tedeschi in ritirata ed anche dai civili.
Dopo la Liberazione, le successive opere di risanamento della struttura hanno riguardato la costruzione di due nuove stanze ottenute dal sopraelevamento della due terrazze laterali, addossate al corpo centrale della villa, per consentire il risanamento dei locali sottostanti, deteriorarti dalle infiltrazioni di acqua, già adibiti al ricovero di malati a pagamento. Nell'estate del 1945 1'ospedale è stato riaperto e dotato della strumentazione necessaria al suo funzionamento, mentre nel novembre 1946 è stato riaperto il "Padiglione Cronici" e l'anno successivo è stato installato un nuovo gabinetto radiologico e sono state acquisite le apparecchiature necessarie per il "Laboratorio Analisi".
La legislazione volta ad agevolare le opere pubbliche di interesse locale (Leggi 3 agosto 1949, n. 589 e 15 dicembre 1953, n. 184) ha favorito la ripresa del dibattito all'interno dell'Amministrazione circa l'ampliamento della sede ospedaliera, tenuto conto della necessità di provvedere alla costituzione di nuovi reparti di "Ostetricia, Ginecologica Isolamento Tubercolotici — Pediatria" e, in ottemperanza ai vigenti regolamenti per gli ospedali di terza categoria, procedere alla creazione di un reparto medico e di un reparto chirurgico. In tale ambito nell'anno 1957, mentre la gestione dell'ente era affidata ad un Commissario Prefettizio è stata posta mano al complesso per la realizzazione di un "Reparto di Medicina" al secondo piano, di un "Reparto di Chirurgia" al primo piano, del "Servizio di accettazione con ambulatori" nel seminterrato, di un nuovo alloggio per le Suore (presenti nella struttura dal 1924) e di una nuova autorimessa addossati al padiglione minore rivolto verso nord, lavori finanziati con lire 30.000.000 concessi dal Ministero dei Lavori Pubblici in applicazione della Legge n. 184/1953 e con lire 21.000.000 concessi per l'esproprio del terreno occupato dal canale Scolmatore del Reno corrente fra Sant'Agostino ed il Po. Dopo la costituzione del reparto di medicina, per far fronte al notevole carico di lavoro che gravava sull'unico primario chirurgo presente nell'ospedale, nel 1960 è stato proceduto ad un ulteriore ampliamento della sede ospedaliera provvedendo alla sopraelevazione delle due ali laterali e del fronte principale per ottenere, al secondo piano, una superficie corrispondente a quella del primo piano. Dopo i lavori di ampliamento, il primo piano è stato destinato interamente alla "Chirurgia ed all'Ortopedia" con propri primari e con una dotazione di 62 e 21 posti letto. Il secondo piano ha potuto accogliere l'ampliato reparto "Ostetrico-Ginecologico" ed il ridimensionato reparto di "Medicina", retti da propri primari, per un totale di 20 e 60 posti letto. L'assetto assunto dalla struttura ospedaliera ha compreso i  reparti di Medicina Generale, di Ostetricia, di Ginecologia, di "Otorinolongoiatria di Chirurgia di Anestesiologia ed infine quello di Ortopedia;
Nel 1965, in virtù della legge 3 agosto 1949, n. 589 e delle novità apportate dalla Legge n. 574 del 30 maggio 1965, l'Amministrazione dell'ente ha ottenuto un finanziamento per un ulteriore ampliamento della sede ospedaliera. I lavori, ultimati nel mese di ottobre 1968 su progetto dell'Ingegner Bovoili di Budrio, hanno interessato il prolungamento ed il rialzamento di entrambe le ali perpendicolari al corpo principale, in modo da consentire un ampliamento proporzionato di tutti i corpi di fabbrica. La funzionalità globale è stata così migliorata attraverso l'innesto, in ognuna delle ali, di un corpo di scale per l'accesso ai reparti in condizioni di migliore sicurezza.
Nel 1967, in esecuzione delle prescrizioni contenute nel R.D. 30 settembre 1938, n. 1631 che imponevano agli ospedali di "Terza Categoria" di disporre di separate sale di degenza per la cura dei bambini, che, fino al 1957, aveva riservato la cura pediatrica ai soli ricoverati nel reparto ostetrico dell'ospedale, è stato deliberato un ulteriore ampliamento del complesso ospedaliero sulla scorta di un progetto elaborato dall'Ingegner Iller Galli. La nuova costruzione, inaugurata il 29 dicembre 1973, ha compreso un nuovo corpo di fabbrica distribuito su tre livelli, addossato al lato nord, servito da un secondo vano scale.
Nel 1970 è stato deciso di costruire un più idoneo reparto di ortopedia e traumatologia costituito da un padiglione a due livelli, rialzato di un ulteriore piano innestato ad una delle ali perpendicolari al corpo centrale, unito al reparto cucine, posto in sequenza lineare al piano terreno.
Nell'estate del 1973 sono poi stati ricostruiti i solai del secondo piano del corpo centrale (il più antico dell'immobile), nel 1974 è stato ultimato il nuovo alloggio per le suore e portati a termine i lavori di sopraelevazione del corpo centrale e realizzato un reparto di "Emodialisi". Le trasformazioni hanno comportato la demolizione del precedente coperto per ottenere un piano da destinare ad uffici amministrativi ed ha comportato anche la demolizione del timpano triangolare che caratterizzava il prospetto dell'originaria Villa Borselli. L'intervento è stato finanziato con un contributo concesso dal Ministero in ragione di lire 75.000.000 e col ricavato dalla vendita dei fondi agricoli Olia Nuova, Caverzaga e Passioncella.
Nel 1980, in esecuzione della legge di riforma sanitaria n. 833 del 1978, l'ente ospedaliero "Fratelli Borselli" è confluito nell'Unità Sanitaria Locale n. 31 di Ferrara, quindi, in esecuzione della Legge Regionale n. 1/1980 la sua amministrazione è stata affidata a un Comitato di Gestione nominato dall'Assemblea dei comuni di Ferrara, Bondeno, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico e Masi Torello, presieduto dall'Avvocato Giuliano Domenicali di Ferrara, mentre la Direzione Sanitaria è stata affidata al Dottor Riccardo Baldi. Nel decennio 1983/1993, da parte del Servizio Tecnico diretto dall'Ingegner Gianni Zappi, sono stati potenziati la strumentazione in dotazione ai vari reparti e servizi, la strumentazione per la diagnostica radiologica ed ecografica ed anche le attrezzature logistiche dei reparti di ricovero, attivate una sezione di "Geriatria" e una nuova sezione di "Urologia", sono stati ammodernati i locali del "Pronto Soccorso" ed il "Servizio di gestione del personale" è stato snellito grazie ad un sistema computerizzato collegato al centro di elaborazione dati.
Uno scritto del Consigliere Comunale e componente del Consiglio Ospedaliero Maestro Ivo Guidetti, redatto in occasione del Convegno di Studi che ha avuto luogo a Bondeno il 18 giugno 1893 con tema "L'Assistenza Ospedaliera a Bondeno dall'Ottocento ad oggi", si conclude dicendo: " . . ...Ritengo di non sbagliare se affermo che in questi ottant'anni di attività è stato convenientemente onorato l 'atto di donazione dei fratelli Borselli, con la piena attuazione delle finalità per cui l'Ospedale è stato da loro generosamente voluto '
La normativa per la disciplina delle Aziende Sanitarie ha successivamente comportato il ridimensionamento delle strutture ospedaliere periferiche e, in tale ambito, l'Ospedale F.lli Borselli di Bondeno ha cessato il ricovero di pazienti nel biennio 1997/1998, mantenendo nello stesso i soli 18 posti di "Lungodegenza", rimasti operativi fino alla fine di maggio dell'anno 2012. Dal 1998, i presidi ospedalieri di Bondeno sono diventati pertanto l'Ospedale di Cento e il Nuovo Ospedale S.Anna di Ferrara costruito a Cona.
Il terremoto che ha colpito Bondeno ed i comuni limitrofi ferraresi, modenesi e mantovani il 20 e 29 maggio 2012 ha purtroppo decretato la dismissione totale del complesso sanitario locale, nel quale, dopo i necessari interventi di messa in sicurezza sono divenuti operativi, dal 2014, un reparto di Medicina di Gruppo, due ambulatori pediatrici ed un reparto di 20 posti letto destinato a pazienti, prevalentemente anziani con instabilità clinica, provenienti dal domicilio o da strutture ospedaliere, con assistenza di tipo infermieristico e con responsabilità medica garantita dai medici di medicina generale o dai medici della Casa della Salute.

 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
Torna ai contenuti | Torna al menu