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PALERMO Ospedale Spasimo

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Il contenuto della scheda è tratto integral-mente dal link: https://carapalermo.com/2022/03/01/lo-spasimo-di-palermo/ postato il 1 Marzo 2022

La storia del complesso dello Spasimo è ricca di una moltitudine di eventi che ne han-no segnato la vita fin dalla sua edificazione, nel 1509.
Nel 1506, sotto il dominio aragonese di Ferdinando II, un facoltoso giurispedito certo Jacopo Basilicò, onorò le volontà della defunta moglie molto devota alla Ma-donna che, come anche in testamento, espresse desiderio di voler edificare e dedicare una chiesa alla Maria Addolorata.
Con un atto di donazione il Basilicò concesse il terreno di sua proprietà ricadente nel mandamento Tribunali, a poca distanza dall’ex cittadella araba della Kalisa. Terreno su si fonderà quello che diventerà il complesso dello Spasimo.
Con bolla Pontificia, a firma di Papa Giulio II, i lavori ebbero inizio nel 1509. Questi prevedevano la costruzione di una chiesa con annesso monastero dedicati alla Madonna: quest’ultimo, però, non completato. Dopo l’edificazione la chiesa fu affidata alle cure dei padri Olivetani.
Nel 1582, sconsacrata la chiesa, per volere del vicerè Marcantonio Colonna, il complesso divenne sede di spettacoli pubblici, divenendo il primo teatro pubblico palermitano.
Nel 1624, si realizza l’ennesima trasformazione, stavolta in lazzaretto, allo scopo di ricoverare i contagiati dell’epidemia di peste che colpì Palermo proprio in quegli anni.
Successivamente, con l’intercessione di Rosalia, acclamata santa protettrice della città, si realizzò la fine all’epidemia e Palermo fu salva.
Purtroppo, non andò altrettanto bene allo Spasimo, per il quale, esaurita la funzione di lazzaretto, si profilò un lento processo di abbandono e degrado che lo vide dapprima trasformato in granaio e, successivamente, destinato a non meglio precisati magazzini.
Durante il suo lungo oblio, nella prima metà del 1700, crollò la volta della navata centrale che, a quel punto, visto l’abbandono in cui ormai da quasi un secolo versava l’intera struttura, e la mancanza di interesse da parte della comunità civile e religiosa, non venne mai più ricostruita.
Tuttavia, ciò che rimase in piedi, nel 1886, venne interamente trasformato e adattato ad ospitare alcuni reparti dell’ospedale Umberto I: questi destinati agli indigenti e ai bisognosi. Purtroppo, questo passaggio comportò altre pesanti modifiche alle strutture e l’abbattimento di quelle parti murarie non ritenute necessarie allo scopo.
Con il tempo: degrado, terremoti e, non ultimi, i bombardamenti del periodo bellico fecero il resto, relegando definitivamente lo Spasimo a rudere e discarica.
Quest’ultimo periodo segnò, se mai ce ne fosse stato bisogno, la definitiva morte della struttura, un tempo vanto dei tanti fedeli ma, più in generale, dei palermitani tutti.
Nel 1985, finalmente, la Pubblica Amministrazione si ricordò di possedere questo bene, e dopo un lungo periodo di restauro di ciò che restava, e la messa in sicurezza di alcune parti pericolanti, il 25 luglio del 1995 il complesso dello Spasimo è stato reso nuovamente reso agibile con l’inaugurazione del nuovo teatro all’aperto.
Dal 1997 alcuni degli spazi della struttura risultano assegnati in gestione alla fondazione The Brass Group che vi ha realizzato il Museo del Jazz, la Scuola di Musica Popolare e la Scuola Europea d’Orchestra Jazz.

Altri riferimenti nel testo:  La Ospedalità e edifizi ospedalieri nella città di Palermo – relazione della sottocommissione tecnica al Sindaco Comm. M. Amato Pojero senatore del Regno e alla Commissione consiliare per l’Ospedale - 1898


 
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