VENTIMIGLIA Santo Spirito - Ospedali d'Italia

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VENTIMIGLIA Santo Spirito

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Questa scheda è stata condivisa con   "La Cumpagnia d'i Ventemigliusi" , fondata nel 1927, che si propone di mantenere vivo il dialetto e le tradizioni di Ventimiglia, di far conoscere la sua storia, difendere i suoi monumenti, le sue bellezze naturali e di aiutare tutte le iniziative atte al suo progresso.


https://www.cumpagniadiventemigliusi.it/vecchiosito/Voce_paese/Soccorso.htm


Per Ventimiglia, sono i documenti che riguardano l’Anno Mille a produrre le prime notizie su un Ospedale operante. Si tratterebbe del ricovero, servito dagli Antoniani, annesso alla chiesa ed al priorato di San Michele, ma già nel XIII secolo risultano presenti altre Domus Infirmorum.
Da alcuni rogiti notarili del 1445 ed in un’altro rogito del 1457,  c’è  menzione dei "procuratores" de "l’Aedes aut Hospitalis Sancti Spiritui" e  come, nel 1694, fosse stato “angusto et oltremodo nocivo ai poveri infermi".
L’Ospedale cinque-seicentesco si affacciava su quella che oggi è piazzetta Morosini, dove concluse la sua opera nei primi anni dell’Ottocento, quando lo stabilimento di cura venne trasferito nei più ampi locali del Monastero Lateranense, sopra Porta Nuova, dove ha operato fino al 1956, anno nel quale venne ritenuto eccessivamente angusto.
Già nel primo dopoguerra, la dismissione della Caserma Bersaglieri al Funtanin, aveva reso fruibile quel fabbricato, assai ben esposto, ma gravato dalla comparsa di ricorrenti crepe, fin dalla sua costruzione.
Certe di riuscire a contenere gli squilibri di struttura, con l’ausilio dei moderni sistemi edili, le autorità assegnarono quell’ampio fabbricato al trasferimento dell’Ospedale Civile Santo Spirito.
Proprio all’inizio degli Anni Sessanta, il fontanile che ammette il nome alla zona detta impropriamente Funtanin, ha causato il palese movimento franoso di tutta la parte sud della collina, interessando l’Ospedale.
Nel 1961, in tutta fretta si attrezzò ad ospedale la Casa Valdese di Vallecrosia, gentilmente concessa, mentre si dette mano a ristrutturare la vecchia clinica Isnardi, eretta sui terreni della mensa vescovile di Nervia.
Il Santo Spirito vi entra nel 1962.
Dal 1980, i locali di Nervia ospitano pochi reparti specialistici, mentre gli ospedali di Ventimiglia e Bordighera unificati, hanno trovato ubicazione nel vecchio convento dei preti di Saint Charles, ai confini est di Vallecrosia.
Nell’anno 1594, il 20 agosto la relazione e il giudizio del vescovo Galbiati in atto di sua visita pastorale  Leggiamo quanto scrive in proposito: «Per primo fui accolto in platea Hospitalis ante ianuam dal cappellano e amministratori et imminenter visitavi sacellum seu capellam che trovai angusta ma atta e esortai di provedersi di un altare portatile con croce e due candelieri indorati ... per comodità dei poveri e degli altri, nei giorni di festa ...».
Visitò gli ammalati «et inveni novem lecta ornata copertis et pagliericis ac linteolis albis cum suis capitatibus» (e trovai nove letti ornati di coperte e pagliericci e lenzuoli bianchi con rispettivi cuscini).
Entrò in altra camera nella quale v’erano altri due letti anch’essi ornati e puliti e seppe ch’erano ad uso degli eventuali pellegrini o religiosi. Salì al piano superiore, all’infermeria; nella prima stanza presso la porta osservò e toccò un letto ad uso della donna assistente e due armadi «pro rebus necessaris» al medico e alle medicine.

CRONISTORIA

1445  Il nobile Nicolò Aprosio veniva nominato procuratore dell’Hospitalis Sancti Spiritus.
1581  Dalla Francia giungevano adepti dell’ordine ospitaliero di Santo Spirito, aggregati ai frati agostiniani.
1612  Coi cespiti del testamento Antonio Palmari veniva ampliato l’ospedale Santo Spirito.
1843   Chiamate dal vescovo Biale, giungevano in città le Giannelline, le suore di N.S. dell’Orto,  impegnate   nell’assistenza e   nell’insegnamento, fino al 1950. Tennero convento sul retro  della  Cattedrale.  Popolarissime sul nostro territorio, “e mùneghe de l’Ortu”,   Congregazione fondate dal chiavarese  Sant’Antonio Maria Gianelli, svolgevano opera infermieristica nell’Ospedale, da quando  questa  struttura cominciò a dare vera assistenza.
1860  In un braccio dell’antico monastero delle Lateranensi si ricavava un decoroso Ospedale.
1872  In ottobre, l’Ospedale Santo Spirito diventava Ospedale Civile Santo Spirito e si trasferiva  sopra Porta Nuova.  L’Ospedale di Santo Spirito aveva operato nel Sestiere Uliveto, in struttura ormai fatiscente.   Veniva  dunque trasferito nell’ala posteriore del Monastero delle Canonichesse Lateranensi, non utilizzato più  dalle monache.
1946   L’Ospedale Civile Santo Spirito continuerà ad operare, fino al 1956 nel Monastero  Lateranense
1956   L’antico Monastero delle Lateranensi non poteva più ospitare le esigenze di un ospedale moderno, allora l’Ospedale Civile Santo Spirito si spostava al Funtanin, in un luogo splendido e molto accessibile, se non si fosse saputo chiaramente che era interessato al movimento franoso  dell’intera  collina dal Levante dell’Annuziata al Ponente di Porta Nizza, fino al mare.
1961   L’Ospedale Civile Santo Spirito, evacuava i locali pericolanti e veniva provvisoriamente trasferito nella Casa Valdese di Vallecrosia.      Aveva operato al Funtanin soltanto cinque anni.
1962  L’Ospedale Santo Spirito entrava nei locali dell’ECA di. Pigna, presso il cavalcavia di Nervia.
1978  Con l’istituzione del Servizio Sanitario nazionale, la Zona Intemelia veniva iscritta nell’Unità Sanitaria  Locale n° 1, con sede a Ventimiglia.
1980   Venivano unificati gli Ospedali di Bordighera e Ventimiglia. La vecchia struttura di Bordighera, sita in Via Romana, presso la Città Alta, veniva chiusa. Il Civico Ospedale Santo Spirito di Ventimiglia, lasciava i locali dell’EPA di Pigna, presso il Cavalcavia, che continuarono per alcuni anni ad ospitare il reparto di Medicina Interna; successivamente  vennero adibiti a sede di Ambulatori. L’Ospedale unificato occupò lo spazioso monastero dei monaci di Saint Charles, ai confini tra Vallecrosia e Bordighera, nel mezzo dell’ampio parco prospiciente il Seminario Pio IX.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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