ORTONA Ospedale San Matteo Apostolo - Ospedali d'Italia

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ORTONA Ospedale San Matteo Apostolo

Ospedali Sud > Regione Abruzzo > Chieti e provincia

Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo Gli Ospedali della Melagrana – Giovanni Giordano – Centro Studi San Giovanni di Dio – 1988 – scheda di Nicola Iubatti
Ringrazio la Provincia Romana dei Fatebenefratelli per l’autorizzazione-condivisione dei contenuti riportati

Fino a poco più di un secolo fa, esisteva, in Ortona, un Ospedale detto di San Matteo.  Secondo le cronache locali, l'ospedale fu fondato verso la fine del 1400 da un ortonese, un certo Matteo di Rado, molto ricco, che ad un certo punto della sua vita decise di aiutare il prossimo, l'ospedale si accrebbe poi nel 1590 di una rendita annua di 90 ducati, dati da un certo Medina di Milano.  Fino alla metà del 1600 l'ospedale di San Matteo venne amministrato da due deputati scelti dal Decurionato. Ma il 14 agosto del 1665, il Decurionato decise di chiamare: « al governo del citato Ospedale i Religiosi di San Giovanni di Dio », promettendo loro non solo l'ospedale, la Chiesa ed il giardino, ma anche tutti i beni immobili ad essi spettanti.   L'ospedale era contiguo ad un convento che, nel 1809, dal governo napoleonico sarà soppresso, e di cui abbiamo un'accurata descrizione, lasciataci dai francesi: « E' situato nell'abitato vicino la Porta detta del Carmine: Di prospetto a detta entrata vi resta una gradinata, e vi sono: 1) A destra il locale dell'infermeria capace di sei letti; 2) Due stanze lamiate per abitazione del sacerdote; 3) Nel piano di sopra altre due stanze sotto tetto; 4) a sinistra detta entrata, dopo un passatoio vi esistono: 1) Di prospetto la Cucina; 2) A sinistra il refettorio, con un piccolo stanziolino [...].
Contiguo al predetto Ospedale vi è un Orto di circa un terzo di tomolo con una cisterna d'acqua piovana, con un pozzo senz'acqua.  Qualche anno prima della soppressione, l'ospedale funzionava poco, poiché il Decurionato aveva deliberato di trasformarlo in ospedale civile: « ... trovarsi in questo Comune l'Ospedale sotto il titolo di S. Matteo, amministrato dai Religiosi di San Giovanni di Dio. Essi furono da questo Comune chiamati per esercitarvi le opere di Pietà, secondo il loro istituto. Ebbe essi l'Amministrazione di Beni assegnati per di loro sostentamento e dell'Ospedale. Promisero la dimora di cinque Religiosi, incluso un Sacerdote, li quali oltre a dover soccorrere gli Ammalati, che si portavano all'Ospedale, dovevano prestarsi ai bisogni ancora di tutti i Cittadini.   Promisero di mantenere nell'Ospedale quattro letti per comodo dei Malati. Da più anni vede la mancanza dei Religiosi e del Sacerdote, dimessi i quattro letti, ed una malveitazione delle proprietà, e rendite da uno o due Religiosi. Nel passaggio del terzo Reggimento italiano ha dovuto la Comune fornire dei letti gli Ammalati di detto corpo. L'attuale Priore dell'Ospedale è obbligato a somministrare i Viveri con un soverchio eccesso, giuste le sue liste, e Medicine. I poveri non sono più ricevuti, per cui il detto ospedale è inutile si rende alla Società, la quale ne risentirebbe dei vantaggi, convertendosi in Ospedale Civile, col destinarsi un Medico e Chirurgo Pagano, con l'obbligo di assistere all'Ospedale, ed agli infermi della Comune. L'amministrazione potrebbesi disimpegnare da due Deputati fra i più probbi Cittadini.  Inteso il rapporto del Sig. Sindaco, si è il Decurionato uniformato di convertirsi l'Ospedale di S. Matteo, in Ospedale Civile sotto l'amministrazione di Due Deputati Cittadini, da destinarsi. Finiva così di operare in Ortona l'ospedale di S. Matteo, che per oltre tre secoli aveva svolto la sua funzione.  Tale risoluzione decurionale però rimase lettera morta, tanto che nel 1867 su iniziativa della locale Congrega della Carità fu aperto un nuovo Ospedale civile, nei locali del Convento del Carmine.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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