PALMANOVA Ospedale Civile - Ospedali d'Italia

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PALMANOVA Ospedale Civile

Ospedali Nord est > Regione Friuli Venezia Giulia > Provincia di Udine

L'Ospedale di Palmanova deve la sua origine ad un certo Gio. Batta Tentaldi da Orvieto, il quale legò, con testamento del 1647, alla « Confraternita del Rosario  alcune case, a condizione che fosse istituito un Hospitale della Ven.da Confraternita.
Alla morte della moglie del testatore (1664), la Confraternita, ossequente alla volontà del Tentaldi, ridusse ad Ospedale le case vicine a S. Barbara (1665).
Altri benefattori concorsero in seguito ad ingrossare il patrimonio del primitivo Ospedale.
La sede primitiva dell'Istituto era angustissima.
Nel 1772 venne trasportata nel Convento di S. Francesco, dove perdurò fino a tanto che, sotto il Go-verno Italiano, fu trasportata in Casa del Parroco, ove rimase per un triennio, finchè il Governo cedette alla Confraternita la Caserma N. 2. attuale sede dell'Ospitale.
La primitiva denominazione di Luoco Pio de la Confraternita fu sostituito da : Pio Ospedale dei poveri infermi che perdurò fino all'epoca precedente, in cui ricevette il nome di « Ospedale Civile di Palmanova.
Fine anni 30 una svolta di ringiovanimento.
Il nuovo ambiente parla ancora di dolore; ma di dolore rassegnato e tranquillo, temprato dal sorriso della speranza, vivificato dalle folate di ossigeno che entra dai grandi finestroni e circola abbondante e risanatore nel grandioso e signorile ambiente.
Il caldo è debellato da colossali moderni ventilatori; il freddo è vinto da numerosi termosifoni che popolano corridoi, stanze, camerate. La pavimentazione delle camerate, delle stanze, dei corridoi, dell'astanteria, della cucina, delle sale d'operazione, delle stanze di ambulatorio sono di marmorino, linoleum, candida vernice in cui ci si può specchiare. In quei pavimenti lucidi, sfolgoranti, la polvere non trova quartiere; nè i microrganismi parassitari trovano terreno buono di cultura.
Il vecchio ospedale è stato elevato di un piano.
E' stata creata di sana pianta la cucina elettrica, con tutte le esigenze moderne.
Creato l'ascensore-montamalati, montavivande. Il grandioso ambiente è dotato di telefono interno in ogni piano ed in ogni reparto.
E' ricreato da uno sfolgorio mirabile di luce elettrica. Oltre ai termosifoni, è stato installato il servizio di acqua calda e fredda. Comode, lucenti, splendide, le stanze da bagno.
Al primo piano trovasi il reparto di chirurgia messo con tutte le regole d'arte e mirabile antisepsi.
L'impianto di sterilizzazione per la sala operatoria è dei migliori e più perfetti della provincia
Camere a 1, 2, 4, 5 letti, con tutto il confort moderno associato alle esigenze sanitarie.
Complessivamente abbiamo settanta letti per la medicina e settanta per la chirurgia.
A ponente il padiglione mortuario con annessa sala per le autopsie, per la esposizione delle salme e la disinfezione.
Dietro il padiglione trovasi la grandiosa lavanderia a vapore.
A destra della Chiesetta, sorge il Padiglione antitubercolare con 50 letti. Come nel reparto medico e chirurgico, anche in questo padiglione nulla difetta di quello che è l'esigenza scrupolosa per la cura del terribile morbo.
Numero totale dei letti: in attrezzamento normale: Ospedale N. 160, Manicomio N. 230;
in attrezzamento straordinario: Ospedale N. 200, Manicomio N. 230.

Fonte:  Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941




 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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