SPOLETO Ospedale degli Infermi e dei Poveri di S. Carlo Borromeo e di S. Matteo Apostolo - Ospedali d'Italia

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SPOLETO Ospedale degli Infermi e dei Poveri di S. Carlo Borromeo e di S. Matteo Apostolo

Ospedali Centro > Regione Umbria > Perugia e provincia

Il contenuto della scheda è tratto integralmente dal testo: : La storia millenaria degli ospedali della città e della diocesi di Spoleto – Ente Rocca di Spoleto – 1979 – Sandro Ceccaroni


Da una istanza del vescovo di Spoleto al papa Pio VII  sappiamo che sin dal 24 marzo 1798 i locali del monastero di S. Matteo erano stati fatti evacuare dalle monache Rocchettine, trasferitesi nel monastero della Stella, e che in essi era stato poi allestito un ospedale militare per le truppe francesi con ben cento letti; una volta partiti i francesi e rimasti nuovamente vuoti i vasti locali del monastero, i deputati dell'Ospedale degli Infermi cercarono di sensibilizzare le autorità cittadine sull'opportunità che questi locali venissero di nuovo utilizzati come ospedale dal momento che quello di S. Carlo Borromeo languiva nei locali di S. Caterina della Posterna.
Temendo contagi dalla vicinanza degli ammalati, il 17 giugno 1801 l'ospedale veniva trasportato da S. Caterina nei locali di S. Matteo.
Con il  trasferimento in S. Matteo si ebbe un nuovo impulso all'attività ospedaliera della città grazie anche al contributo di molti cittadini che, come nei secoli passati, vollero legare i loro patrimoni  o il loro impegno.
In esso fu allestito, in periodi di emergenza, un ospedale militare dove poterono trovare cura e soccorso un considerevole numero di soldati; nel 1820 fu aperta anche al pubblico una farmacia per distribuire medicinali ai poveri.
Alla fine dell'800 si riaccese in città una nuova battaglia per avere una migliore struttura ospedaliera da costruire con nuovi e moderni criteri; il 28 ottobre 1938, l'ospedale fu trasferito nei nuovi locali costruiti nell'area dell'ex convento annesso alla chiesa della Madonna di Loreto.
Di seguito alcuni articoli dal Regolamento:
DEI MALATI
1) I Malati, che hanno diritto ai soccorsi dello Spedale di Spoleto, sono quelli della Città stessa e delle [...] ;  2) Per essere ammessi al godimento de' soccorsi del Pio Stabilimento devono presentare un attestato del Parroco, e di due onesti vicini della loro assoluta povertà, un Certificato del Medico o Chirurgo in cui si esprime, che la malattia è tale, che deve essere curata nello Spedale. A queste sole condizioni il Priore potrà rilasciare l'ordine d'ingresso; 3) Allo entrare nello Spedale consegnerà all'Infermiere i suoi panni, ed altri effetti, che porta seco per essere custoditi nella camera di deposito [...];  4) Non potrà sortire dal recinto dello Spedale che allor quando il Medico o Chirurgo avrà rilasciato il certificato di guarigione. Se si facesse lecito di partirne senza uniformarsi a questo regolamento perderà ogni diritto ai soccorsi del Pio Stabilimento;  5) Nel sortire dal letto allorché giunge il malato allo stato di convalescenza gli verrà data una vesta da Camera la quale restituirà al sortire dello Spedale, e nell'atto che gli vengano resi i propri abiti;  6) Giunto allo stato di convalescenza gli sarà interdetto di poter più entrare nella Corsia de' malati dovendo passare in quella de' convalescenti. Egualmente proibito viene di poter entrare nella Corsia delle donne;  7) Dal giorno in cui il Medico o Chirurgo avrà segnato il biglietto di guarigione, cesserà di avere qualunque siasi soccorso dallo Spedale;  8) Se durante il tempo che resta nello Spedale non si diporterà con quella moderazione, che si conviene verrà punito dopo la sua guarigione come si dirà in appresso.
DISPOSIZIONI GENERALI
1) Non hanno diritto all'Ingresso nello Spedale i Malati di Rogna e di morbo venereo, di malattie Croniche. Per queste ultime la Deputazione potrà stabilire de' soccorsi al domicilio secondo le circostanze;  2) Calcolando che le entrate dello Spedale non eccedano la somma di [...] il numero giornaliero dei malati non potrà essere maggiore di [...]; 3) Si potranno dare de' soccorsi al Domicilio, ma questi ai soli poveri riconosciuti tali dietro certificato del Parroco e di due vicini abitanti di incorrotta probità; 4) Questi soccorsi non potranno mai essere in denaro ma in medicinali di quelli che sono stabiliti per la Farmacopea dei poveri;  5) Una tavola oraria fisserà le ore di dare le medicine, e gli alimenti ai malati, quelle delle visite del Medico, e Chirurgo, delle orazioni e Messa;  6) Gli inservienti dello Spedale devono in ogni Anno essere proposti per la Conferma nel loro Officio;  15) Una Tabella dovrà tenersi sempre affissa nella Camera dell'Amministrazione nella quale saranno iscritti i giorni in cui devono darsi le minestre di diversa qualità agl'Infermi secondo le stagioni dell'Anno. Il Medico, e Chirurgo sono incaricati della redazione di questa Tabella, si per fissarne la qualità che la quantità e a questa Tabella il Ministro dovrà uniformarsi nel dare le minestre a chi è incaricato della Cucina [...] ».


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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