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Le informazioni su questo ospedale provengono integralmente dal sito istituzionale del Comune di Villanova Solaro
https://www.comune.villanovasolaro.cn.it/archivio/pagine/L_Ospedale_S_Vincenzo_Ferreri.asp
L’8 aprile 1864 Emanuele Vitale firmò l’atto istitutivo di un Ospedale da erigersi, dopo la sua morte, a Villanova Solaro, destinato ai poveri infermi e cronici, nati e dimoranti nel Comune ed in quelli di Cardè, Torre S. Giorgio e Cervignasco, frazione del Comune di Saluzzo. Nel documento egli stabilì che dovevano far parte del Consiglio di amministrazione dell’Istituto i sindaci di Villanova Solaro, Cardè e Torre S. Giorgio ed assegnò la carica di Presidente al più anziano di età dei suoi eredi e successori.
Lasciò la propria quota di proprietà per l’acquisto di un apposito fabbricato in cui insediare l’Ospedale e ne rimandò l’apertura -
Cesare, il 24 marzo 1896, consegnò al notaio un testamento segreto in cui destinava alla costruzione dell’Ospedale la propria quota di proprietà oltre ad altri beni. Inoltre, confermava la designazione dei tre Sindaci quali membri dell’amministrazione dell’Opera Pia e ne aggiungeva un altro nella persona del Pretore del Mandamento di cui avrebbe fatto parte il Comune di Villanova Solaro. Infine protraeva, fino a dieci anni dal giorno del suo decesso, l’apertura dell’Ospedale, per via del deprezzamento degli affitti dei fabbricati e dei fondi rurali, verificatosi dopo la redazione del testamento del fratello.
Nel testamento successivo, redatto in data 17 marzo 1899, in aggiunta a quello precedente, Cesare Vitale designava quale quinto membro dell’amministrazione dell’Ospedale il Pretore di Moretta -
Dopo la sua morte, avvenuta il 14 marzo 1906, la Congregazione di Carità di Villanova Solaro chiese all’Autorità competente l’autorizzazione ad avviare le pratiche per l’acquisizione dei beni da lui destinati all’istituzione dell’Ospedale, concessa dal Prefetto di Cuneo il 23 ottobre dello stesso anno. Ed il 7 marzo 1907 la Congregazione di Carità conferì tali beni all’Amministrazione provvisoria, costituitasi nel frattempo e rimasta in carica fino al 20 aprile 1911.
Appena insediatasi, l’Amministrazione provvisoria ordinò l’esecuzione dei lavori di adattamento del Castello a sede dell’Ospedale -
Con una lettera datata 25 ottobre 1911, il Prefetto di Saluzzo sentito il parere favorevole della Commissione sanitaria provinciale che precedentemente aveva fatto un sopralluogo -
Lo Statuto dell'Ospedale “San Vincenzo Ferreri” prevedeva il ricovero presso l'Ospedale, l'assistenza ed il mantenimento gratuito dei poveri infermi e cronici, nati o residenti da cinque anni nei Comuni di Villanova Solaro, Cardè,Torre San Giorgio e Cervignasco, frazione del Comune di Saluzzo.
Avevano la precedenza sugli altri coloro che versavano in gravi condizioni di salute o vivevano in miseria; non erano ammessi gli affetti da malattie mentali, né gli affetti da malattie infettive e contagiose, fino a quando l'Ospedale non avesse potuto disporre di appositi locali, conformi al Regolamento igienico e sanitario. Gli ammalati non in stato di povertà venivano ricoverati dietro pagamento di rette stabilite dal Consiglio di amministrazione che, con le rendite procurate dai lasciti e le offerte dei benefattori, costituivano la fonte di finanziamento dell'Ospedale.
Il Consiglio di amministrazione veniva convocato due volte all'anno ed in via straordinaria qualora lo richiedeva un bisogno urgente; la carica di Presidente spettava di diritto ai figli di maggiore età di Emanuele e Cesare Vitale, o a una persona di loro fiducia incaricata di rappresentarli. In mancanza di eredi maschi, la nomina del Presidente competeva alle femmine di maggiore età; in tal caso l'incarico, anziché tutta la vita, durava soltanto tre anni.
Le sedute del Consiglio erano valide se vi partecipavano almeno tre membri, compreso il Presidente, e le deliberazioni dovevano essere votate dalla maggioranza assoluta degli intervenuti. Il voto sulle questioni riguardanti le persone veniva espresso segretamente. L'amministrazione dell'Ospedale aveva la facoltà di modificare lo Statuto ed i Regolamenti, nonché di assumere, sospendere e licenziare gli impiegati ed i salariati, e doveva provvedere alla nomina di un proprio tesoriere, residente nel Comune, cui affidare il servizio di Cassa e Tesoreria, reso secondo la legge sulle Opere Pie ed il regolamento organico del personale.
Naturalmente se chi legge ha notizie e/o contatti da suggerire non esiti ad inviarne comunicazione alla email :
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Ogni concreto aiuto ricevuto verrà poi riportato nella scheda di presentazione