CAIAZZO Ospedale Ave Gratia Piena - Ospedali d'Italia

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CAIAZZO Ospedale Ave Gratia Piena

Ospedali Sud > Regione Campania > Caserta e provincia


dal sito istituzionale ufficiale  https://www.comunedicaiazzo.it/ospedale-ave-gratia-plena

L'Ospedale Ave Gratia Plena, annesso all’omonima chiesa, venne fondato con il contributo dei cittadini dall’Università di Caiazzo prima del 1332. La sua esistenza è testimoniata da un testamento in pergamena  che affidava alcuni beni  in favore dell'Ospedale. Veniva gestito dalla Congregazione dei "confrati e consori" dei SS. Gesù e Maria che assistevano in special modo i pellegrini e gli ammalati poveri del luogo. Le rendite erano amministrate da due confratelli laici , gli economi, eletti uno della Confraternita ed uno dell’Università con il beneplacito  del Vescovo. Gli economi incaricavano a loro volta un Ministro per l’accoglienza e l’assistenza dei ricoverati. Dal fine ‘500 abbiamo molte notizie sull’Ospedale grazie alle Visite ad Limina che i Vescovi, come disposto dal Concilio di Trento, erano obbligati ad effettuare nelle chiese ed istituzioni religiose della Diocesi relazionando sullo stato economico e condizioni materiali con obbligo di riferirne ala curia romana. Ad inizi  ‘600 le rendite, frutto di lasciti e donazioni sia alla Chiesa che all’Ospedale, ammontavano a varie centinaia di ducati. Parte di queste rendite era impiegata per l’assistenza mentre una parte consistente era impiegata per remunerare il Ministro, due economi,  il sacrista, sei cappellani, due lettori e quattro chierici incaricati degli uffici divini. Nel tempo si accentuarono le caratteristiche di luogo di cura con l’apertura di un aromatario (farmacia) e vi venivano alloggiati i nullatenenti e i bambini esposti (si conserva, all’ingresso delle fabbriche dell’Ospedale prospicienti l’odierna Piazza G. Verdi, la Ruota degli Esposti in cui erano abbandonati i bambini non riconosciuti o per i quali non si poteva provvedere al sostentamento). A metà ‘700 l’Ospedale, dopo un periodo di instabilità economica causato dalla cattiva gestione del patrimonio che influiva sulla possibilità di assistenza e ricovero, possedeva rendite per 400 ducati, si impegnava ad assegnarne 25 ogni tre anni ad una nubenda povera, sosteneva fino a sette anni i bambini esposti ed elargiva il pane ai poveri ogni sabato di Quaresima. Perduravano comunque le carenze di fondi per l’assistenza perchè una cospicua parte delle entrate era impegnata per il sostentamento dei sacerdoti addetti al culto, anniversari ed altre pratiche religiose di minore importanza. Nel XIX secolo l’Ospedale di Caiazzo era il solo rimasto a svolgere assistenza medica in tutta la Diocesi, e pur con scarse risorse, in parte ricavate dall’appalto della farmacia, manteneva un giovane agli studi di Medicina, stipendiava un economo per la spesa quotidiana, per annotare gli ammalati in entrata ed in uscita redigendone gli statini mensili. Dava altresì ricovero e cure ai militari di passaggio ed ai civili della Città e dei paesi limitrofi. Nei primi decenni del ’900 era ancora in attività quando il terremoto del 1930 ne danneggiò le strutture. Gli eventi bellici del 1943 ne segnarono la fine.


 
Dal passato al futuro... un viaggio nel tempo dei templi della salute
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